Spazio, anche Sitael porta tecnologia italiana in missione Esa Chime

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Roma, 9 giu. (Adnkronos) – Ci sarà anche la tecnologia italiana di Sitael a bordo della missione Esa Copernicus Chime. L’azienda spaziale pugliese svilupperà la tecnologia per l’alimentazione e il controllo dello strumento iperspettrale del satellite Chime che appartiene al programma di punta europeo per l’Osservazione della Terra “Copernicus”. Specializzata nel settore dei piccoli satelliti, della propulsione spaziale e dell’elettronica di bordo, Sitael ha annunciato la firma del contratto con la tedesca Ohb System Ag, Payload contractor della missione iperspettrale di osservazione della Terra Chime- Copernicus Hyperspectral Imaging Mission.

“Siamo fieri di confermare la partecipazione di Sitael al programma Copernicus” ha scandito la presidente Chiara Pertosa. “Siamo già stati coinvolti in passato, con forniture chiave per i satelliti Sentinel 1 e Sentinel 3” e “con questa nuova attività confermiamo il posizionamento di Sitale nel panorama spaziale europeo fornendo tecnologia per missioni in linea con il segmento di nostro maggiore interesse: l’osservazione della terra” ha sottolineato la numero uno dell’azienda spaziale basata a Mola di Bari.

La missione Chime, che vede Thales Alenia Space come prime contractor, fa parte del programma di sviluppo della componente spaziale Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con la Commissione Europea. Il programma di punta europeo Copernicus fornisce dati di osservazione della Terra e una vasta gamma di servizi per il monitoraggio e la protezione dell’ambiente, del clima, nonché la valutazione dei disastri naturali, con il fine ultimo di migliorare la qualità della vita dei cittadini europei. “La nuova missione Copernicus Chime – ha aggiunto Rüdiger Schönfeld, Direttore dei Sistemi di Osservazione della Terra presso Ohb System Ag – aiuterà ad affrontare sfide future come la sicurezza alimentare in vista del cambiamento climatico. In questo contesto, la missione Chime beneficia delle conoscenze accumulate presso Ohb nell’ambito del progetto EnMap”.

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