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Trump, da oggi dazi per Canada, Messico e Cina. Il presidente: “Arriveranno anche per Ue”

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(Adnkronos) –
I dazi di Donald Trump entrano in vigore. Da oggi, 1 febbraio 2025, gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% per il Canada e il Messico e del 10% per la Cina. "E' una misura economica, abbiamo un deficit commerciale di quasi 200 miliardi con il Canada. Lo stesso accade con il Messico, un deficit da 250 miliardi. Con le passate amministrazioni, per anni dal Messico e dal Canada sono arrivati milioni di criminali. La Cina produce il fentanyl, che entra attraverso il Canada e attraverso il Messico", ha detto Trump escludendo una retromarcia in extremis. Non è escluso un provvedimento più leggero per il petrolio canadese: "Probabilmente ridurremo i dazi al 10%", ha ipotizzato il presidente. "Imporrò dazi all'Ue? Vuole la risposta vera o la risposta politica? Assolutamente. L'Ue ci ha trattato in maniera terribile", la risposta. Da quando Trump ha minacciato i dazi contro di due Paesi accusati di non fermare i migranti e il traffico di droga sui confini, i consiglieri del presidente dietro le quinte hanno condotto negoziati con Canada e Messico. Ed esponenti dell'amministrazione hanno detto pubblicamente che i due Paesi hanno fatto progressi verso le richieste del presidente. Durante l'audizione di conferma al Senato il futuro segretario al Commercio, Howard Lutnick, ha detto che se taglieranno ingressi di migranti e droga "non ci saranno dazi". Nel quadro, vanno inserite le posizioni di esponenti del mondo del business nordamericano e rappresentanze sindacali che temono che i dazi universali provocheranno altri intoppi nella catena dei rifornimenti, l'aumento dei prezzi e della necessità di affidarsi a forniture di Paesi avversari, come Cina e Venezuela. In attesa che il quadro normativo venga illustrato nel dettaglio, i media americani ipotizzano che la Casa Bianca utilizzi i poteri economici di emergenza, istituiti da una legge degli anni Settanta. Tra i consiglieri di Trump c'è chi si domanda se il ricorso a questi poteri economici, che non sono mai stati finora invocati per dazi, sia lo strumento adatto.  
Il Canada, intanto, ha promesso una risposta "forte e immediata", come ha affermato il premier Justin Trudeau. "Se il presidente sceglie di imporre qualsiasi dazio contro il Canada, noi siamo pronti con una risposta, una propositiva, forte ma ragionevole, risposta immediata", ha detto il premier canadese. "Non è quello che vogliamo, ma se lui andrà avanti, noi anche agiremo", ha aggiunto Trudeau che all'inizio dell'anno, di fronte a fortissime tensioni all'interno del suo partito, ha annunciato che si dimetterà non appena il partito liberale avrà completato il processo, il prossimo 9 marzo, di scelta del nuovo leader. "Siamo in un momento critico", ha aggiunto Trudeau. L'imposizione dei dazi, ha continuato, avrà "conseguenze disastrose per gli Stati Uniti" e potrebbe "mettere a rischio posti di lavoro statunitensi, far aumentare i prezzi e minare la sicurezza collettiva". Trudeau ha ricordato che a motivare Trump per l'imposizione di dazi "in maniera così tempestiva è il flusso di fentanyl e gli attraversamenti illegale del confine degli Stati Uniti". "Ribadisco che la nostra frontiera è sicura e meno dell'1% del fentanyl e degli attraversamenti illegali verso gli Usa passano dal Canada", ha detto ancora, elencando le misure adottate per rafforzare la sicurezza del confine, tra le quali le squadre con cani. "Il nostro Paese potrebbe trovarsi ad affrontare momenti difficili nei prossimi giorni e settimane e i canadesi potrebbero provare ansia e preoccupazioni, ma vorrei che sappiano che il governo federale li sostiene", ha concluso Trudeau, che Trump ha più volte attaccato nelle scorse settimane chiamandolo il "51esimo governatore", continuando d'altro canto a ribadire l'auspicio che il Canada venga annesso agli Usa.  
Il Messico è pronto "a qualsiasi scenario" ed agirà "con sangue freddo", ha detto la presidente messicana Claudia Sheinbaum assicurando che il governo ha "un piano A, un piano B, un piano C" da far scattare a seconda delle eventuali mosse di Washington. "E' molto importante che il Messico sappia che difenderemo sempre la dignità del nostro popolo, il rispetto della nostra sovranità e il dialogo tra pari", ha poi aggiunto. Sheinbaum ha spiegato che i colloqui con l'amministrazione Trump sono continui e che si raggiungono accordi "tutti i giorni", su questioni di sicurezza e immigrazione. "Manterremo sempre il dialogo, è fondamentale per la relazione" tra i due Paesi, ha detto ancora indicando gli accordi raggiunti per il rimpatrio dei migranti messicani, sempre però con il "rispetto" per la sovranità e i diritti umani. Trump accusa Messico e Canada di non fare abbastanza per proteggere i confini degli Usa da infiltrazioni di migranti e droga e minaccia quindi dazi fino a quando non vi saranno politiche da lui considerate soddisfacenti.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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