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Trump, le prime mosse dopo l’insediamento: cosa farà il presidente

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(Adnkronos) – Donald Trump diventa ufficialmente presidente degli Stati Uniti oggi, con l'insediamento, e passa all'azione. Primo punto nell'agenda, il contrasto all'immigrazione illegale e l'avvio di quella che, anche nell'ultimo comizio di ieri a Washington, è stata presentata come "la più grande deportazione" della storia.   Trump ha intenzione di firmare più di 50 ordini esecutivi oggi, forse addirittura più di 100 nel primo giorno della sua seconda presidenza scrive l'Nbc News citando una persona che fa parte del suo team di transizione. Il tycoon, che da programma presterà giuramento in Campidoglio a mezzogiorno, nel pomeriggio intende firmare diversi ordini di fronte alla folla in un evento alla Capital One Arena di Washington. Gli eventi legati all'inaugurazione sono stati spostati in luoghi al chiuso a causa del maltempo. Nella prima ondata di ordini esecutivi di Trump, alcuni dei quali potrebbero essere emanati in settimana, ci sono promesse fatte in campagna elettorale, ribaltamenti delle politiche del presidente uscente Joe Biden e una ristrutturazione della forza lavoro federale. L'azione più attesa da molti esponenti della base politica Maga è un ordine che dichiari lo stato di emergenza nazionale al confine tra Stati Uniti e Messico, come parte di uno sforzo più ampio per reprimere l'immigrazione illegale e altri crimini transfrontalieri.  Secondo il Washington Post, che cita tre funzionari statunitensi ben informati a condizione di anonimato, decine di diplomatici del Dipartimento di Stato americano si dimetteranno prima dell'insediamento di Trump. Lo scrive il Washington Post. Le dimissioni, aggiungono, seguono le istruzioni in tal senso fornite dagli assistenti del presidente eletto. Il suo obiettivo, si legge ancora, è quello di attuare una rottura netta con l'amministrazione di Joe Biden. A lasciare l'incarico saranno, come hanno riferito le fonti, saranno ad esempio John Bass, sottosegretario per la gestione e sottosegretario facente funzioni per gli affari politici. E Geoff Pyatt, vice segretario per le risorse energetiche. "E' del tutto appropriato cercare funzionari che condividano la visione del presidente Trump di mettere al primo posto la nostra nazione e i lavoratori e le lavoratrici americani. Abbiamo molti fallimenti da sistemare e questo richiede un team impegnato e concentrato sugli stessi obiettivi", ha affermato un portavoce del team di transizione.  "Si deve sapere che ci opporremo a qualsiasi piano che preveda la deportazione di massa dei cittadini statunitensi nati da genitori privi di documenti”, ha osservato il cardinale americano Blaise Cupich da Città del Messico dove si trova per un pellegrinaggio dei cattolici di Chicago su invito del cardinale Aguiar Retes, arcivescovo della capitale messicana.  Il cardinale statunitense si è così espresso sulla deportazione di immigrati irregolari minacciata da Trump. Anche papa Francesco ieri, intervenendo da Fabio Fazio sul Nove a ‘Che tempo che fa’, ha detto che “se questo è vero, sarà una disgrazia perché fa pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla il conto dello squilibrio: e questo non va”.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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