Ue, Patuelli: “Italia sia protagonista nuova Commissione, ruolo economico e vicepresidenza”
(Adnkronos) – "Non basta un’Unione Europea sempre più ampia, ma basata principalmente sull’economia, sulla libera circolazione di persone, merci e denari, sulla Pac e sull’incompleta Unione bancaria che hanno rappresentato i progressi possibili. Non bastano le graduali crescite di importanza delle Istituzioni europee. È sterile criticare la Ue per competenze che i Trattati non le attribuiscono appieno. Occorre trovare lo slancio imposto dai tempi più duri, con una nuova strategia europea, con nuovi Trattati e una vera Costituzione, con norme per la parità concorrenziale nel mercato interno e per lo sviluppo di tutte le aree d’Europa, innanzitutto le svantaggiate come il Mezzogiorno. La ricerca della stabilità finanziaria deve essere sempre inscindibile con gli stimoli allo sviluppo e all’occupazione. L’Italia deve essere fra i protagonisti della nuova Commissione europea, con una importante responsabilità in materia economica e una Vicepresidenza". Così Antonio Patuelli, presidente Abi, nella relazione all’Assemblea 2024 dell’Associazione Bancaria Italiana.– "Il completamento dell'Unione bancaria e dei mercati – continua- dei capitali sono priorità da realizzare con un 'disegno centrale', evitando la moltiplicazione delle norme, favorendo la competitività delle banche nella Ue e la prevenzione nelle crisi bancarie, con i Fondi interbancari che debbono essere preferiti alle più costose 'risoluzioni' e a misure come il 'bail in': debbono essere sempre rispettati i risparmiatori e i lavoratori". "Fra i più ambiziosi obiettivi strategici per costruire una vera Unione europea, che eviti la concorrenza economica fra gli Stati membri, vi è l’armonizzazione dei sistemi e delle aliquote fiscali. Abbiamo ragione nel sostenere che l’Unione bancaria possibile è quella basata su identiche regole di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, con Testi unici, 'Codici', riforme che non costano che semplifichino, razionalizzino e tolgano disparità nell’Europa e favoriscano le aggregazioni bancarie per la competizione delle banche europee con quelle del resto del mondo". "Debbono essere evitate penalizzazioni per chi detiene il debito pubblico", sostiene. L’Abi impronta le attività all’indipendenza, all’autonomia e alla coesione, con forte collegiale trasparenza, con obiettivi sociali di libertà e responsabilità. Lavoriamo spesso controvento, abbiamo subito anche 'errori di diritto', così sentenziati in via definitiva dalle Giurisdizioni della Ue. Abbiamo resistito a fasi di alta ostilità verso le banche: ci guida l’intransigenza morale dei più insigni banchieri, da Raffaele Mattioli a Stefano Siglienti che nel 1945 rifondò l’Abi libera e indipendente, dopo essere stato detenuto in via Tasso e a Regina Coeli dalla quale, ottant’anni fa, riuscì a fuggire, scampando all’eccidio delle Fosse Ardeatine". "Nello scorso maggio il Comitato esecutivo dell’Abi ha approvato all’unanimità la consensuale conclusione del rapporto di lavoro del direttore generale Giovanni Sabatini e gli ha espresso vivo ringraziamento per la serietà, l’impegno e la competenza nell’attività svolta dal 2009. Il 30 maggio il Consiglio dell’Abi ha nominato Marco Elio Rottigni nuovo direttore generale: gli rivolgiamo un caloroso benvenuto e i migliori auguri per gli impegnativi compiti". "L’Abi -sottolinea- è impegnata nel confronto al Cnel su tutti i fattori di spopolamento di alcune aree d’Italia, su problemi sociali, demografici, infrastrutturali, sanitari, di servizi pubblici e privati sempre più forniti con strumenti tecnologici, e sulle attività bancarie che, con le filiali, normalmente seguono gli andamenti demografici e le attività economiche". Così Antonio Patuelli, presidente Abi, nella relazione all’Assemblea 2024 dell’Associazione Bancaria Italiana. ''Quasi un decennio di inediti tassi a zero della Bce, e negativi per i depositi delle banche in Bce, ha prodotto forti cambiamenti nel far banca e nelle mentalità dei cittadini. La lotta all’inflazione ha fatto mutare le politiche delle Banche centrali, riducendo la liquidità: da novembre i tassi di mercato si sono ridotti. Servono banche inclusive e sostenibili, sempre con cospicua liquidità, redditizie e ben capitalizzate, impegnate di continuo nell’innovazione tecnologica per l’efficienza, la sicurezza e a servizio dei clienti''. Sottolinea ''Le prospettive della solidità patrimoniale delle banche sono legate alla redditività prospettica che si basa sugli originali modelli di business di ciascuna impresa bancaria -conclude Patuelli-. Le banche hanno assoluta necessità di avere stabilità delle tantissime norme internazionali, europee e nazionali che vanno semplificate: nel 2023 quelle indirizzate alle banche sono state diverse migliaia''. ''Abbiamo alle spalle anni durissimi di crisi economiche, finanziarie, bancarie e anche morali, con sforzi continui per ridurre i crediti deteriorati, anche con ogni legittima moratoria sui debiti verso le banche, con costi bancari non ancora esauriti per i salvataggi di banche concorrenti in crisi, con ristori ai risparmiatori da parte del Fondo Interbarcario e del Fir. Il Fondo Europeo di Risoluzione ha raggiunto l’obiettivo di accantonamenti ed è anch’esso costato molto alle banche''. Lo sottolinea il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell'assemblea annuale. ''Le banche sono protagoniste nei cambiamenti, con innovazioni e riorganizzazioni per migliorare l’operatività, col costruttivo continuo confronto con le Organizzazioni Sindacali -prosegue Patuelli-. Sempre determinante è il ruolo degli azionisti per rafforzare la solidità patrimoniale, in presenza delle nuove regole dell’Unione bancaria e in preparazione, pur con i vari, importanti miglioramenti introdotti, di alcuni più elevati requisiti patrimoniali di “Basilea 3+” e di quelli per i grandi rischi. La solidità delle banche 'rappresenta un punto di forza per l’intera economia italiana', ha ben detto il Governatore Panetta''. ''È fondamentale un’economia più patrimonialmente solida in tutti i settori: chiediamo che venga ripensata l’Ace per favorire le imprese a rafforzare le solidità indispensabili per nuovi investimenti'', conclude Patuelli. ''Anche nelle più gravi emergenze le banche e chi vi lavora hanno fatto pienamente il proprio dovere, come in terremoti, alluvioni e nella pandemia dove hanno applicato d’urgenza e con diligenza anche le norme eccezionali per i prestiti garantiti alle imprese, con tutte le regole che non erano sospese, con correttezza ed efficienza anche a tutela degli interessi pubblici. Le banche del domani, che è già oggi, sono tutte in concorrenza, sono e saranno sempre più sostenibili, vigili verso ogni rischio per la salute e per l’ambiente, consapevoli, trasparenti, veloci, interattive ed umane, impegnate per l’educazione e la correttezza finanziaria, per garantire a ciascuno la libertà e la responsabilità di scegliere in quali modalità effettuare ogni tipo di operazioni''. ''L’Italia deve sviluppare nuovi progetti per favorire le iniziative economiche e di lavoro dei giovani, non solo per l’acquisto della prima casa, per fornire ai giovani più possibilità di lavoro qualificato, competitive con quelle degli altri Stati europei''. ''Il nuovo Contratto Nazionale di Lavoro dei Bancari è basato su lungimiranti consapevolezze, è fortemente innovativo e dinamico nelle garanzie per tutte le lavoratrici e i lavoratori e per le prospettive delle più diverse imprese bancarie. Il Contratto dei Bancari è di alta qualità giuridica e sociale, basato sull’impegno per la legalità e la trasparenza sempre e su pratiche commerciali di corretta concorrenza''. ''La corretta informazione, l’educazione finanziaria e al risparmio, ben sviluppata dalla Feduf (la Fondazione promossa dall’Abi con tante adesioni anche non bancarie), la concorrenza e la trasparenza sono i metodi più idonei per favorire le scelte dei consumatori e ridurne i costi, comeanche con il Protocollo sui pagamenti con i Pos -prosegue Patuelli-. Le banche hanno piani industriali diversi, con obiettivi competitivi e metodi concorrenziali, con strutture fisiche e tecnologiche''. ''L’Abi è impegnata nel confronto al Cnel su tutti i fattori di spopolamento di alcune aree d’Italia, su problemi sociali, demografici, infrastrutturali, sanitari, di servizi pubblici e privati sempre più forniti con strumenti tecnologici, e sulle attività bancarie che, con le filiali, normalmente seguono gli andamenti demografici e le attività economiche'', conclude Patuelli. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)