Ue: Tajani, ‘Europa senza leader, se si va avanti così saremo un vaso di coccio’
Roma, 28 nov. (Adnkronos) – “È giusto che l’Unione Europea intervenga quando un Paese membro vìola le regole dell’alleanza o viene meno ai principi dello Stato di diritto. Non penso che si debba essere morbidi per forza, però bisogna essere equanimi; anche nei trattamenti non ci devono essere nazioni di serie A e di serie B”. Lo dice Antonio Tajani in un’intervista a Libero, nella quale spiega il voto a Bruxelles di Fdi e Lega, che si sono espressi contro il congelamento dei fondi all’Ungheria mentre Forza Italia si è espressa a favore. “Forza Italia ha votato con il Ppe, al quale appartiene – spiega il ministro degli Esteri – per confermare la risoluzione che lega lo stanziamento dei fondi di coesione a Budapest al rispetto dei diritti civili. Conosco bene Orbàn e penso che, da quando è uscito dal Ppe, non sia più lo stesso. Però bisogna stare attenti, perché per punire un Paese poi si finisce a punire un popolo. L’Europa deve andare avanti unita, difendendo i propri valori, ma non può perdere l’Ungheria per strada”.
Troppa realpolitik nel far rispettare i principi comunitari? “Non credo – risponde Tajani – al discorso che l’Italia, come gli altri Paesi, in Europa debba stare con i forti anziché con i deboli per convenienza. L’Italia dev’essere protagonista e promuovere il processo di integrazione democratica europea tra tutti gli Stati. Quello dell’Europa non è un problema interno all’Italia, ma è un problema dell’Unione e consiste nella mancanza di leadership comunitaria. Ci sono tanti leader nazionali ma ancora nessuno ha sostituito i Kohl, gli Aznar, i Berlusconi, i Mitterrand, le Merkel… Meloni? C’è molto interesse intorno all’Italia e al suo nuovo governo di centrodestra. All’estero hanno intuito che governeremo cinque anni, e allora vogliono incontrarci, capire… La Meloni ha una propria idea d’Europa che vuole affermare, noi di Forza Italia abbiamo una lunga tradizione europeista. Quello che è certo è che, se qualcuno in Italia sperava di vincere la partita interna contando su un attacco al nostro governo dall’estero, deve rifare i calcoli. I mercati hanno premiato la nostra manovra, l’Unione pure. Non siamo sull’orlo del precipizio, come avevano vaticinato in campagna elettorale i nostri avversari”.
“È il momento – afferma Tajani – anche per l’Unione Europea, di mettere la politica davanti a tutto, basta occuparsi prevalentemente di conti, agricoltura, finanza. La guerra in Ucraina determinerà mutamenti epocali, o la Ue cambia e diventa protagonista oppure è destinata alla marginalizzazione. Stanno emergendo nuove potenze. Non solo la Cina, l’India, l’Africa. E’ tempo di occuparsi di grandi cose, passare dal rigore alla solidarietà e a un’unione reale, come è stato per il Piano di Ripresa e Resilienza. Bruxelles deve essere matura, altrimenti la attende un futuro da vaso di coccio. Basta egoismi. A cominciare per esempio dall’accordo sul tetto del gas. Auspico che al prossimo appuntamento si arrivi a una soluzione migliore di quella di compromesso proposta nell’ultima settimana e inaccettabile per noi. La situazione in Ucraina si sta complicando, non vedo segnali di una riduzione dello scontro. Siamo tutti impegnati per costringere Putin al tavolo della pace, che non può prescindere da una difesa dell’indipendenza dell’Ucraina. Lottiamo per tenere aperto il corridoio di pace, operazione che non può prescindere dal sostegno all’Ucraina”.