Un bambino su 5 vittima di violenza sessuale, i dati choc di Telefono Azzurro

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(Adnkronos) – Si stima che circa un bambino su cinque in Europa sia vittima di qualche forma di violenza sessuale e che in circa l'80% dei casi, l'abusatore è qualcuno che il bambino conosce. L'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori online sono in aumento a livello internazionale e rappresentano un problema diffuso, senza segni di rallentamento. E' quanto spiega la Fondazione S.O.S. Telefono Azzurro in occasione dell’evento 'La dignità dei bambini nel mondo digitale' organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Santa Sede e Fondazione Child in vista della Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia.  Secondo gli ultimi dati dell’Internet Watch Foundation, il 2023 – evidenzia Telefono Azzurro – è stato l’anno in cui la presenza di immagini di abusi sessuali di minori su web ha raggiunto il suo massimo. L’Istituto ha valutato 392.665 segnalazioni confermando che 275.652 pagine web contenevano immagini o video di bambini vittime di abusi sessuali.  È ormai evidente – dice Telefono Azzurro – che il panorama degli abusi è vasto e insidioso, dallo sfruttamento finanziario di bambini attraverso richieste di denaro online, all’oscuro e immorale commercio di immagini di abusi sui minori (Csam – Child sexual abuse material) generate sempre più spesso attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale fino al grooming, ovvero l’adescamento di minori a fini sessuali. Secondo un recente report Iwf in un solo mese sono state pubblicate in un forum Csam del dark web 20.254 immagini generate dall'intelligenza artificiale. Di queste, 11.108 contenevano materiale pedopornografico. "Oltre ad assistere a un aumento nei numeri a livello internazionale, si assiste anche a una maggiore complessità di casistiche e di tipologie di violenze sessuali. Anche grazie all’innovazione tecnologica, gli abusi sui minori nel mondo virtuale sono diventati significativamente più complessi rispetto al passato, con effetti devastanti che perdurano nel tempo e nuove forme, spesso più subdole e di complessa identificazione. La tecnologia assume spesso il ruolo facilitatore dell'abuso, agevolandone l’inizio, l’intensificazione e il mantenimento anche attraverso pratiche ricattatorie. Preoccupante l’uso dell’intelligenza artificiale generativa per creare immagini di abusi sessuali su minori, spesso indistinguibili dal materiale di abuso reale", specifica Telefono Azzurro. Diversi Paesi, come per esempio il Regno Unito, si stanno già muovendo per affrontare la preoccupante crescita del materiale Csam generato dall'intelligenza artificiale, rendendo reato la generazione di strumenti online che creano questo tipo di materiale abusivo. Un tema di grande rilevanza quando si tratta di Csam è il materiale autoprodotto. L’autoproduzione di materiale abusivo da parte degli adolescenti è aumentata nel corso del tempo e ha coinvolto sempre più precocemente i bambini. Secondo Europol il fenomeno si è espanso in modo imprevedibile anche a causa della pandemia da Covid-19. Se prima il fenomeno riguardava soprattutto preadolescenti, dati raccolti da Internet Watch Foundation mostrano un aumento significativo di questo tipo di immagini raffiguranti anche bambini molto piccoli, di età compresa tra i 7 e i 10 anni (+67% rispetto al 2022). Secondo i dati del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, sono soprattutto ragazzi di genere maschile, con un'età compresa tra i 14 e i 17 anni, a denunciare e chiedere aiuto alla polizia postale in quanto vittime di sextortion, come dimostrano anche i dati di Telefono Azzurro. Generalmente commesso da soggetti conosciuti dal minore, per legami di parentela o per ragioni educative o di cura, anche l'adescamento dei minori a fini sessuali è un problema in crescita a livello mondiale, che mette sempre più bambini a rischio di subire abusi ed essere vittime di sfruttamento sessuale. Dai dati della National Society for the Prevention of Cruelty to Children (Nspcc) emerge che negli ultimi quattro anni sono aumentati dell’80% i crimini di grooming online.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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