Se aumenta il riciclo aumenta l’occupazione

Uno studio condotto in Spagna dimostra che aumentare la raccolta differenziata di materiale organico potrebbe creare migliaia di nuovi posti di lavoro

Oltre 11mila nuovi posti di lavoro. Non pochi in un periodo di grave crisi economica e alta disoccupazione. E’ uno studio spagnolo elaborato dai tecnici della Comisiones Obreras e dell’Instituto Sindical de Trabajo, Ambiente y Salud (ISTAS) che sottolinea come l’aumento della raccolta differenziata di materiale organico potrebbe offrire un’importante spinta alla creazione di nuova occupazione. Il materiale su cui lavorare non manca: secondo i dati del ministero dell’Ambiente spagnolo, oltre l’84% dei rifiuti organici urbani viene gestito in maniera indifferenziata mentre potrebbe essere utilizzato per creare un compost di qualità per l’agricoltura. Su 22 milioni di rifiuti urbani, circa 9 milioni sarebbero rappresentati da materiale organico che, con apposito trattamento, diventerebbe un importante aiuto per le attività agricole. 

Secondo i calcoli dei tecnici, considerando il trasporto, il trattamento e la vendita, potrebbero nascere oltre 11mila posti di lavoro e, se venissero creati nuovi impianti di trattamento, addirittura la stima sale a 16.644 posti di lavoro, senza contare il lavoro generato dalla costruzione degli impianti. I conteggi sono stati fatti considerando una raccolta differenziata di rifiuti organici pari all’80% del totale, un obiettivo ambizioso, che comunque richiederebbe tempo per essere raggiunto. 

Ci sarebbe poi da valutare l’impatto positivo sull’ambiente, poiché si eviterebbe l’emissione di più di 800mila tonnellate di biossido di carbonio all’anno oltre alla sostituzione dei fertilizzanti chimici con compost di qualità. 

AS