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Fase 3: Mercuri (Deloitte), ‘competenze digitali fondamentali in era smartworking’

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Roma, 19 ago. (Labitalia) – “Nell’era dello smartworking le competenze digitali sono una componente fondamentale per l’evoluzione del business e per una competitività stabile delle nostre imprese. Sviluppare il lavoro da remoto vuol dire anche cogliere potenzialità tecnologiche, sviluppare progetti innovativi e digitalizzare progressivamente i processi aziendali”. A dirlo Alessandro Mercuri, amministratore delegato Deloitte Consulting. “Nella lunga fase di uscita dalla crisi – sostiene – la digitalizzazione aiuterà il Paese nella risalita, rendendolo più moderno ed efficace, attraverso condizioni tecniche rinnovate e imprescindibili che aumentino efficienza e produttività anche rispetto ai principali trend globali. Lo stesso report Istat sulla digitalizzazione nelle imprese italiane evidenzia come le soluzioni cloud siano ormai diventate una vera e propria tecnologia abilitante, garantendo efficienza, economicità e sicurezza nella gestione di grandi quantità di dati e, più in generale, si propongono come condizione essenziale per la dematerializzazione dei processi aziendali”.

“Dai dati – dice – emerge che le imprese utilizzano servizi cloud con modalità più strumentali che strategiche: tra le cinque tipologie di servizi considerate, la più diffusa è infatti quella della comunicazione, ovvero posta elettronica e messaggistica (66,1% delle imprese cui fa capo il 70% degli addetti e del valore aggiunto)”. “A seguire gli utilizzi di servizi cloud per l’archiviazione dati (57,3%, 69,5% in termini di addetti) e per l’uso via Internet di software per ufficio (48,5% delle imprese, 60,7% degli addetti)”, prosegue.

“Meno frequenti le soluzioni più professionali e orientate al business, come l’uso da remoto di software gestionale (38,3% con prevalenza delle imprese più grandi: 50,3% in termini di addetti e 51,6% di valore aggiunto) e l’analisi dei dati aziendali in remoto che, sebbene limitata al 12,1% delle imprese (che pesano pur sempre per il 28,8% degli addetti e il 32% del valore aggiunto) indica un processo già avanzato di digitalizzazione dei dati aziendali”, sottolinea. “Il successo della digital transformation non può prescindere dai nuovi paradigmi del cloud, anche per restare al passo con le principali realtà europee nella fase di ripartenza che ci attende”, conclude.

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