Auto elettriche. Senza infrastrutture gli incentivi non bastano
Secondo una ricerca Deloitte 70.000 italiani si dicono pronti all’acquisto, ma le auto elettriche vendute nel 2011 sono poco più di cento, a fronte di un mercato dell’auto in crescita. Resta il nodo delle infrastrutture, punto debole in molti paesi europei
Sono solo 103 le vetture elettriche acquistate da privati in Italia nei primi sei mesi del 2011. Ma le cifre non sono da “boom” nemmeno nel resto d’ Europa dove la quantità totale di veicoli ecologici immatricolati nello stesso periodo ammonta a 5.222 unità. E’ quanto afferma uno studio realizzato dalla Jato Dynamics, società inglese specializzata nelle ricerche di mercato per il settore automobilistico. Ma c’è di più. Nemmeno i sostanziosi incentivi all’acquisto concessi da alcuni governi europei sembrano incidere più di tanto per convincere i guidatori a passare dal tradizionale all’elettrico.
Ce lo conferma il caso della quanto mai green Danimarca, nazione nella quale viene offerto un contributo di ben 20.588 euro a veicolo, ma dove hanno scelto di guidare un’auto ecologica, nel periodo di riferimento, solo 283 privati. Al primo posto nella classifica dei guidatori europei più attenti all’ambiente stilata dalla Jato vi è la Germania che con 1.020 unità consegnate nel primo semestre del 2011 rappresenta il mercato leader in Europa. Eppure il contributo statale offerto dal Governo tedesco è estremamente ridotto ed è pari a 380 euro. Seguono la Francia con 953 immatricolazioni, la Norvegia con 850 e la Gran Bretagna con 599. Da notare che in Spagna ed in Gran Bretagna il livello degli incentivi è quasi identico, ma quest’ultima registra un livello di vendite circa 5 volte superiore rispetto al paese iberico. Agli ultimi posti della stessa classifica con un numero di auto elettriche inferiore a quello dell’Italia, che è in decima posizione, ci sono Portogallo, Belgio, Repubblica Ceca, Irlanda e Romania.
E’ necessario quindi che i Paesi puntino anche su aspetti diversi e complementari rispetto agli incentivi fiscali. Prima di tutto lo sviluppo di infrastrutture adeguate come la diffusione di stazioni di ricarica. Non è un caso infatti che la Germania, prima in classifica, stia cominciando ad offrire la possibilità di ricaricare i veicoli elettrici anche in autostrada. Altri elementi determinanti potranno essere: concedere la possibilità a chi guida auto ecologiche di usufruire di facilitazioni sulla strada quali parcheggi riservati e/o gratuiti o l’accesso libero alle corsie preferenziali.
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