Speciale Auto Ecologica / Come superare il problema del prezzo alto

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Meno italani di quanti vorrebbero farlo comprano un’auto ecologica. L’ostacolo più significativo? Il prezzo. In tutta Europa questo problema viene affrontato con un robusto sistema di incentivi. In Italia arriveranno nel 2012? C’è da augurarselo

Se si chiede agli automobilisti italiani qual’è il primo motivo per il quale non acquistano un’auto ecologica, la risposta è sempre la stessa: il prezzo. A ben leggere i listini in effetti le auto green hanno costi sensibilmente più alti delle concorrenti con una motorizzazione tradizionale, sebbene con qualche significativa differenza tra le ibride e le bi-fuel. Il perchè è presto detto: costi di progettazione e realizzazione sono sensibilmente più alti, un mercato ancora “giovane”.

Che sia il prezzo di acquisto dell’auto a frenarne in molti casi la diffusione lo conferma anche una prima analisi dei dati di vendita. Le auto ecologiche in Italia stanno conquistando importanti fette di mercato, ma per farlo devono faticare non poco, e le espansioni più significative in termini di vendita, si sono avute quando interveniva un incentivo pubblico. In molti ricordano bene il boom di vendite delle auto a metano in Sardegna nel 2009, nonostante una cronica mancanza sull’isola di distributori.

Eppure, considerare sic et simpliciter “più costosa” un’auto ecologica è un enorme sbaglio, il conto infatti è meno semplice di quanto appare. Basti pensare al risparmio annuo in termini di carburante. Prima di decidere che la vostra prossima auto sarà a benzina provate a calcolare quando potreste risparmiare ogni anno con un’ibrida o un’auto bifuel (provate il calcolo, puramente esemplificativo, con questo programma sul web).

Tuttavia, allo stato attuale non sembrano esserci alternative ad un robusto di incentivi che sostenga la domanda, come sta accadendo nel resto d’Europa. Lasciano ben sperare le dichiarazioni del presidente della commissione Trasporti della Camera Valducci,secondo il quale il provvedimento riguardante gli incentivi potrebbe essere approvato dalla Camera già prima dell’estate, così da passare al Senato al ritorno dalle ferie. L’obiettivo è licenziare un testo definitivo entro 12 mesi. Una tabella di marcia, ha spiegato Valducci, “in linea con la prevista commercializzazione in Italia di diverse vetture elettriche”.

 La presidente della commissione attività produttive della Camera, Manuela Dal Lago, ha comunque precisato che gli incentivi non riguarderanno soltanto le auto a batterie, prevedendo aiuti economici proporzionali al grado di emissioni allo scarico: più incentivi a chi meno inquina. Tra le ipotesi allo studio c’è anche la possibilità di legare il costo del bollo (già gratuito per i primi cinque anni), oltre che alla potenza, al livello di emissioni prodotte dal veicolo. Nessuno, però, si aspetti i bonus mediamente assegnati dagli altri paesi europei, i conti pubblici Italiani non lo permettono.

(VG)

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