La bicicletta e’ il futuro della mobilita’. Ecco il perche’

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Sono passati quasi duecento anni da quel lontano 1817, anno in cui il Barone tedesco Karl von Drais provava su strada a Mannheim la prima bicicletta, il mezzo del futuro

Solo negli ultimi 40 anni la produzione di biciclette nel mondo è cresciuta del 300%, molto più velocemente di quella dell’automobile (www.worldometers.info). Oggi nella sola Parigi l’esperimento del bike sharing Vélib già non è più un esperimento: 100.000 persone al giorno utilizzano il servizio. E così a Boston, come in altre città del mondo: Montgomery, Vancouver, Philadelphia, per fare riferimento a realtà oltreoceano.

Il concetto di bici in duecento anni non è cambiato molto, ma oggi il mondo comincia a rendersi conto che la bicicletta può essere messa al centro di nuovi modelli di sviluppo della città e della sua mobilità. E i motivi sono differenti. 

Partiamo dalla riduzione del costo delle infrastrutture. L’incremento della densità abitativa delle città, il traffico, il sovraffollamento riducono gli spazi fisici di movimento dei cittadini. La bicicletta permette di lasciare praticamente invariata la rete stradale, più che sufficiente ad un traffico poco ingombrante, leggero e silenzioso.

Passiamo all’enorme costo dei carburanti, o in generale di energia. I costi di gestione ridottissimi per chi utilizza bici e mezzi pubblici in modo intelligente ed integrato consentono grandi capacità di spostamento ai cittadini. E la possibilità di risparmiare denaro altrimenti speso, giorno dopo giorno, per restare imbottigliati nel traffico.

Rilevante anche la riduzione dell’impatto ambientale. Perché la bici non consuma carburante, non brucia oli e sostanze nocive, contribuendo alla riduzione delle emissioni in atmosfera. Emissioni che prima di tutto ci respiriamo in città.

Il benessere fisico fa la sua parte: la bicicletta fa bene ai muscoli. Movimento e attività fisica sono per l’uomo alla base di un buon quadro clinico. L’obesità è infatti uno dei disturbi più diffusi nella società contemporanea, dovuto soprattutto ad errata alimentazione e vita sedentaria. Ecco, in questo caso la bici aiuta a bruciare anche le peggiori abitudini alimentari.

E poi intervengono moda, tecnologia, design che nel mondo contemporaneo fanno spesso la parte del “leone”. Personalizzazioni estreme e “cool”, interventi estetici di grande bellezza, materiali leggeri ed ultraresistenti. Andare oggi in bicicletta non significa cavalcare 30 chili di ferro. Oggi pedalare una bicicletta affatica molto meno e ce n’è un modello per tutte le esigenze, anche negli accessori, nella comodità delle selle, nelle scelte di design e colore.

Anche l’adattamento delle infrastrutture fa la sua parte. L’integrazione bici-trasporto pubblico è oramai partita da tempo. L’esperimento è diventato un modello di crescita e molte città si stanno adeguando – in Europa motivate anche da pronunce ufficiali dell’Unione. E dove non arriva ancora il proprio Comune, arriva l’astuzia di chi compra la bici pieghevole, pratica, leggera, trasportabile in treno, autobus e metro. Se non bastasse esiste già la bici zaino (www.bergmoench.com/En/), fate un po’ voi.

C’è una bici anche per i pigroni. Le nuovissime e-bike costano sempre meno e sono ogni anno più efficienti. La predisposizione per la ricarica pubblica dei veicoli elettrici è anche questa in corso d’opera in molte città europee. 

Lasciamo per ultimi i patiti. Perché per loro si sa, la bici è un cult. C’è un esercito crescente di entusiasti della bicicletta che sta facendo diventare tendenza un veicolo quasi dimenticato da intere generazioni di giovani. La cosiddetta customizzazione della propria bicicletta è più che una moda: contest, gare, esposizioni, meeting internazioni, festival cinematografici sulle due ruote più diffuse nel mondo sono all’ordine del giorno.

“Si, ok…” mi dice un amico. “Ma devo trasportare degli scatoloni, mi serve per forza la macchina, anche per fare solo un chilometro…”. Le cargo bike sono utilizzate come veicolo merci nei centri storici, a Roma e in altre città italiane ed europee, o americane, o cinesi, proprio per risolvere problemi logistici legati a consumi, parcheggi, multe, tempi di trasporto e non solo.

Con una cargo bike, oggi, si può fare un piccolo trasloco; con una pieghevole e i mezzi pubblici si può attraversare la città in tempi inferiori ad un’auto. Con la bici si può innescare un grande cambiamento per il futuro. Pedalare! (Vincenzo Nizza)

 

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