Londra, Roma, Tubinga: tre sindaci in bicicletta

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Chi sono i sindaci che in Europa hanno fatto della bici l’impegno verso una mobilita’ nuova e alternativa? Il sindaco di Roma, Ignazio Marino; il sindaco di Tubinga, Boris Palmer e Boris Johnson, sindaco di Londra

 

* di Andrea Ferraretto

Puoi chiamarla bici, velò, rad, bike, ma il concetto non cambia: è un modo per muoversi in città, senza inquinare e vivendo in modo differente la giornata nelle aree urbane. Oggi è molto più evidente di qualche tempo fa perché a cambiare è l’impegno che sindaci e amministratori hanno iniziato a prendere per dare il buon esempio e dimostrare che è possibile un altro modo per muoversi. Muoversi in città che non siano soltanto rettangoli grigi di cemento e asfalto ma luoghi dove vivere, lavorare, studiare, cogliendo l’equilibrio di spazi urbani fatti in ragione della dimensione umana.

Il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, con la sua bici rossa, ha messo da subito, tra le priorità della giunta, la necessità di innestare una marcia nuova: da giugno non è più un fatto strano incontrarlo in giro per la città, seguito da tre vigili in calzoncini e caschetto, anch’essi in bicicletta. Ancor più significativo è il fatto che non è solo Ignazio Marino ad aver inforcato la bicicletta ma molti altri suoi colleghi, in Europa, hanno da tempo, intrapreso la scelta di muoversi con le due ruote, sensibilizzando i concittadini a fare altrettanto.

 

Ignazio Marino

Boris Palmer è il Sindaco di Tubinga, nella regione di Stoccarda, e la decisione di rinunciare alla Mercedes istituzionale è stata una svolta epocale, proprio perché l’economia di questo Land è legata alla presenza dell’industria automobilistica. Il parcheggio del Comune di Tubinga è stato destinato a ospitare un’auto del car sharing, dimostrando che ripensare le politiche della mobilità significa cambiare, radicalmente, il proprio punto di vista.

 

Boris Palmer

 

Come loro molti altri amministratori hanno scelto la bicicletta: Boris Johnson, Sindaco di Londra, ha da sempre privilegiato la bicicletta non solo come mezzo di locomozione ma come simbolo di un modo differente di integrare i diversi sistemi di trasporto in un’area metropolitana complessa e densamente abitata. Il sistema di bike sharing di Londra è divenuto in breve un caso di studio, BCH è la sigla che contraddistingue il Barclays Cycle Hire, più di 8.000 biciclette a disposizione in 500 punti differenti.

 

sindaco di Londra

 

Perché le biciclette sono un mezzo duttile, che non necessità di grandi investimenti infrastrutturali e, al contrario, capace di incidere con forza sugli stili di vita e sul modo di spostarsi all’interno delle città. Città sempre più congestionate, con problemi di traffico e inquinamento, con una parte considerevole di spostamenti che avvengono su distanze brevi, meno di cinque chilometri. Serve un modo nuovo di affrontare la gestione del traffico e del trasporto nelle città e il ruolo dei Sindaci è fondamentale: restare ancorati allo stereotipo della città-museo, vincolata e inaccessibile, circondata dalla città-autostrada, dove la mobilità è resa possibile solo dalle auto, significa perdere la sfida del cambiamento e dell’innovazione.

 

Il costo sociale del traffico, inteso come la somma della congestione, dell’inquinamento e dei danni alla salute non può più essere considerato marginale rispetto alle scelte in materia di trasporto e di sviluppo urbano: l’opportunità di trasformare le aree metropolitane in smart city non può prescindere da uno sforzo, in termini di innovazione e di trasformazione urbana, che abbia, tra i capisaldi, anche l’uso della mobilità nuova come strumento di sviluppo di un paradigma fondato sulla qualità e sull’efficienza. (continua

 

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