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Bus in ritardo? Arriva il rimborso. E multe salate a chi non ha il biglietto

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Sta per arrivare una riforma nel settore del trasporto pubblico

All’interno della riforma della pubblica amministrazione del Ministro Madia si trovano anche le nuove regole per il trasporto pubblico locale. Il testo non è ancora definitivo ma emergono le prime linee guida:

  • nuove sanzioni 
  • diritto al rimborso

Chi non fa il biglietto (o non lo oblitera) rischia una multa pari a 60 volte il valore del biglietto (comunque non superiore a 200 euro).

Ma oltre al bastone c’è anche la carota: i viaggiatori avranno diritto al rimborso del biglietto per ritardi superiori ali 30 minuti, nel caso del trasporto urbano e di 60 nel caso di quello extra-urbano. Questo nel caso il ritardo sia dovuto a cause ‘di forza maggiore’ come calamità naturali, scioperi o altri eventi imprevedibili.

Mette le mani avanti Massimo Roncucci, presidente dell’Asstra, l’Associazione che riunisce le aziende di Trasporto pubblico locale, che dichiara all’Adnkronos: ‘se il bus è in ritardo perché si rompe è giusto che paghiamo noi, ma se resta fermo nel caos del traffico perché la viabilità non prevede corsie preferenziali o a causa della pianificazione, è difficile addossare a noi la responsabilità’.

I dati sull’evasione parlano di un passeggero senza biglietto ogni cinque per una perdita di 400 milioni di euro l’anno. Con quella cifra si potrebbero comprare 1800 nuovi autobus.

Anche il presidente Mattarella, appena insediato, scelse di dare il buon esempio utilizzando i mezzi pubblici.

 

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Madia, riforma, trasporto pubblico

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