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Il Pon reti e mobilita’ e la tutela dell’ambiente

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Ridisegnare la rete infrastrutturale di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia per creare un sistema di trasporto efficiente: questo l’obiettivo del Pon Reti e Mobilita’

 

Con una dotazione di 2,5 miliardi di euro il Pon Reti e Mobilità 2007/2013 è il Programma operativo nazionale del ministero delle Infrastrutture e Trasporti che persegue l’obiettivo di ridisegnare la rete infrastrutturale di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia per creare al Sud un sistema di trasporto intermodale efficiente e sostenibile. Cofinanziato dallo Stato italiano e dall’Unione europea, è il più importante  strumento di spesa per gli investimenti infrastrutturali, materiali e digitali, nelle quattro regioni chiave del Mezzogiorno. Nei primi tre anni di attività ha finanziato più di 70 interventi.

Il Piano interviene su ferrovie, porti, interporti, aeroporti, strade, sistemi di trasporto intelligenti e per il sostegno alle imprese della logistica per migliorare i collegamenti tra i mercati del Nord Europa e il Mediterraneo, l’Africa e l’Asia. Il Pon Reti e Mobilità 2007/2013 coniuga lo sviluppo con la tutela dell’ambiente grazie alla Valutazione Ambientale Strategica.

Inserire la protezione dell’ambiente nell’elaborazione dei piani e programmi in modo da armonizzare al meglio lo sviluppo economico con la tutela dell’ecosistema.

E’ questo l’obiettivo della valutazione ambientale strategica (VAS), una procedura introdotta a livello europeo dalla direttiva 2001/42/CE e recepita dall’Italia con il Dlgs 152 del 3 aprile 2006, il cosidetto Codice Ambientale. Rispetto alla versione iniziale, la normativa italiana è stata poi modificata dal Dlgs 4/2008 e quindi dal Dlgs 128/2010.

Quest’ultima revisione ha disciplinato la fase di monitoraggio prevedendo che quest’importante compito venga svolto dall’Autorità procedente in collaborazione con l’Autorittà competente. Per quanto riguarda il Pon Reti e Mobilità 2007/2013 l’autorità procedente è l’autorità di gestione del Pon Reti e Mobilità 2007/2013, che opera nell’ambito della Direzione generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

La realizzazione del Piano di monitoraggio ambientale punta quindi ad assicurare il constante controllo della performance ambientale del Pon reti e Mobilità. Si tratta di una fase di grande rilievo, in quanto permette di verificare “a valle”, gli effetti della valutazione ambientale del piano o programma. Può inoltre divenire un supporto alla programmazione.

Bisogna ricordare infatti che, anche storicamente (la direttiva Ue sulla Via è la 85/337/Cee), le procedure di VAS nascono come evoluzione di quelle relative alla Valutazione d’impatto ambientale (Via).

La Via si occupa infatti di giudicare le conseguenze sull’ecosistema della realizzazione di singole opere. Ma questo approccio ha due limiti: interviene quando decisioni potenzialmente dannose sono state, spesso, già prese a livello strategico di piano e programma e inoltre, per rendere ambientalmente compatibili progetti già in fase avanzata di realizzazione impone correzioni e revisioni che rischiano di aumentare i costi e allungare i tempi di approvazione.

La Vas è nata quindi per anticipare le valutazioni ambientali alla fase di predisposizione del piano o programma, così da influenzarne le scelte di programmazione o pianificazione. La Vas agisce infatti a livello di confronto delle granzi opzioni strategiche: tocca poi alle successive valutazioni di progetto, indicare gli interventi di mitigazione e di miglioramento.

 

La Vas è obbligatoria per i piani e i programmi che possono avere conseguenze significative sull’ambiente e sul patrimonio culturale in diversti ambiti: trasporti, gestione dei rifiuti e delle aque, telecomunicazioni, pianificazione territoriale, destinazione dei suoli, qualità dell’aria, energia, industria, pesca, nel settore agricolo, forestale, turistico. 

(fonte: Il Sole 24 ore, 12 Giugno)

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