Infrastrutture vitali per sistema economico Paese

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Italiani convinti che le infrastrutture siano necessarie per lo sviluppo economico del Paese, creando occupazione e favorendo il collegamento con il resto dell’Ue

 

Nove italiani su dieci (86%) ritengono che il sistema infrastrutturale sia fondamentale per lo sviluppo del Paese e sette su dieci (il 65%) sostengono che gli investimenti in questo settore siano il modo migliore per impiegare il denaro pubblico.

Sono alcuni dei risultati dellaricerca demoscopica realizzata da ISPO Ricerche – e illustrata dal Prof. Renato Mannheimer – sul tema: “L’atteggiamento verso le grandi infrastrutture e l’immagine di Anas presso la popolazione e gli opinion leader”, presentata oggi dal Presidente dell’Anas Pietro Ciucci presso la Scuola Superiore della Polizia, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, On. Maurizio Lupi. ‘C’è una profonda consapevolezza che sviluppo economico, benessere, occupazione, migliore accessibilità e fruizione dei servizi passino necessariamente attraverso un potenziamento del sistema infrastrutturale’, ha commentato il Presidente Pietro Ciucci.

Le infrastrutture rilanciano il paese

L’importanza del potenziamento del sistema infrastrutturale è sottolineata dalla grande maggioranza della popolazione italiana (81%) e da un’ampissima quota di opinion leader (96%). ‘Gli opinion leader – commenta Renato Mannheimer – sostengono anche che un piano infrastrutturale dovrebbe essere tra le priorità del Governo (68%) e che le grandi opere sono un modo per uscire dalla crisi (71%)’.  L’indagine svela anche che, secondo gli italiani, il potenziamento infrastrutturale favorirebbe un aumento occupazionale (34%), migliori collegamenti con l’Europa (22%) e una generale e maggiore possibilità di sviluppo economico (14%). Ed è forse anche per questa propensione che la maggioranza della popolazione, pur manifestando la dinamica tipica del NIMBY, si dice fortemente disponibile ad accettare l’insediamento di nuove infrastrutture per tutte le scale geografiche proposte. Rispetto alle possibili problematicità, vengono invece suggeriti l’eccessiva dilatazione dei tempi di realizzazione (24%), il costo eccessivo (23%) e possibili episodi di illegalità (19%).

Per quanto riguarda il ruolo attribuito ai diversi attori coinvolti nel sistema infrastrutturale, la maggioranza degli italiani attribuisce ad essi un ruolo primario nello sviluppo del sistema stesso: in primis lo Stato (90%), seguito dalle imprese private (75%), dagli Enti locali (65%) e dalle comunità locali (61%). Per quattro italiani su dieci però le aziende non dovrebbero continuare ad avere un ruolo primario e per circa tre su dieci neanche lo Stato, gli Enti locali e le comunità locali. Leggendo le risposte degli opinion leader invece lo Stato (86%), le imprese private (74%) e gli Enti Locali (57%) hanno un ruolo primario mentre le associazioni di categoria (53%) e le comunità locali (57%) ricoprono un ruolo secondario.

 Gli italiani “promuovono” Anas

Sono nove su dieci gli italiani che affermano di conoscere Anas, alla quale, spontaneamente, associano le immagini di strade (26%) e autostrade (25%) e i concetti di manutenzione e gestione delle stesse (22%). Gli opinion leader confermano l’immagine delle autostrade (21%) e i concetti di manutenzione e gestione (17%), ma un quarto di loro cita, al primo posto, aspetti negativi (28%). In seguito ad una sollecitazione invece, entrambi i target associano ad Anas l’attività di realizzazione e manutenzione di opere infrastrutturali (popolazione 61% – opinion leader 55%). L’11% della popolazione segnala la diffusione delle “informazioni sul traffico automobilistico”.

Considerando il giudizio complessivo su Anas, si nota che due terzi di entrambi i target (popolazione 67% – opinion leader 63%) esprimono un giudizio positivo, anche se, dalla lettura dei voti medi, gli opinion leader appaiono più critici (popolazione 6,1 – opinion leader 5,8).

‘Se l’Anas è conosciuta e il giudizio è positivo, il merito credo debba essere ascritto alla sua capacità di fare: negli ultimi sette anni l’Anas ha dato avvio a 202 nuovi lavori e sono state portate a termine opere che hanno consentito l’apertura al traffico di oltre 1.340 km di strade e autostrade in gestione per un investimento di circa 14 miliardi. Opere quindi visibili, in molti casi opere di importanza fondamentale per la vivibilità e l’accesso di interi territori. Questo i cittadini lo hanno apprezzato’.

 

‘Le infrastrutture sono la risorsa più importante per lo sviluppo del Paese – ha detto Maurizio Lupi,  ministro delle Infrastrutture e dei trasporti- Questa ricerca è per noi un motivo in più per continuare ad impegnarci per la realizzazione di nuove infrastrutture’.  ‘ Se questi sono i dati di partenza, è possibile che ogni anno bisogna discutere per quanto denaro destinare a questo settore?’ ha continuato il Ministro, invitando il Governo a destinare alla realizzazione delle nuove infrastrutture lo 0,3% del prodotto interno lordo.

red-com 

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