Tav o non tav? Ancora questo è il problema
Tav o No Tav? I Sindaci della Valle Susa chiedono un incontro a Matteo Renzi. Vediamo le motivazioni
I Sindaci Non Tav chiedono, in una lettera dell’Unione Montana Valle Susa firmata dal presidente Sandro Plano, un incontro con il premier Matteo Renzi per esporre le proprie criticita’ sulla Torino-Lione. I Sindaci dei Comuni di Almese, Avigliana, Borgone, Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Caselette, Chianocco, Chiusa di San Michele, Condove, Mattie, Mompantero, Novalesa, San Didero, San Giorio, Sant’Ambrogio, Sant’Antonino, Susa, Vaie, Venaus, Villar Dora, Villar Focchiardo, ‘spinti dall’aver letto la notizia della Sua intenzione di esaminare in dettaglio gli aspetti economici di questo progetto’, propongono a Matteo Renzi ‘un’attenta riflessione sulle priorità del nostro Paese’.
‘Il quaderno n. 8 dell’Osservatorio e le recenti dichiarazioni di Rfi – sottolinea la lettera – evidenziano che, considerando un Pil in ripresa, si può prevedere una rivalutazione del 3,5%. In questo caso i costi del Tav potrebbero aumentare da 8,3 a circa 12 miliardi di euro al lordo dell’ipotizzato contributo dell’Unione Europea. Gli stessi vertici delle Ferrovie dello Stato, all’audizione in Senato – prosegue la lettera – hanno confermato l’incertezza delle stime. Tale importo non è ritenuto accettabile anche da alcuni sostenitori della nuova linea. Altri, che la difendono ad oltranza, dicono che in periodo di recessione non si ha una rivalutazione, ma una deflazione pari al – 0,7%. In questo caso però la domanda di trasporto si riduce’.
‘In conclusione se il Pil cresce l’opera è troppo cara, se il Pil diminuisce l’opera non serve. Affermazione resa ancora più giustificata dal fatto che si sono recentemente conclusi i lavori di ammodernamento del traforo ferroviario del Frejus che ha una potenzialità di trasporto più che quadrupla rispetto al traffico attuale’, si legge nella lettera, che ribadisce ‘queste considerazioni pongono a nostro avviso la necessità di un’attenta riflessione sulle priorità del nostro Paese devastato dalle alluvioni e dai terremoti e, oggi più che mai, riteniamo necessario destinare le poche risorse dello Stato a opere utili per garantire la sicurezza dei cittadini’.
‘Abbiamo discusso questi argomenti con autorevoli esponenti del mondo accademico e con esperti di economia e riteniamo di poter dare un contributo importante alle decisioni che saranno assunte nel prossimo futuro. Per queste ragioni ci permettiamo di chiederLe un incontro con una delegazione di Sindaci e Tecnici per esporre le nostre argomentazioni critiche su questa vicenda’, chiude la missiva.
gc
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