Come si diventa Borghi più Belli d’Italia
Scopriamo insieme procedure e criteri di selezione e l’appuntamento con la nuova rubrica dedicata ai Borghi più Belli d’Italia
Un nome evocativo, i Borghi più belli d’Italia, che ancora una volta testimonia quanto la nostra penisola, al suo interno, offra angoli nascosti di particolare bellezza. Un insieme di piccoli comuni che, ogni giorno, dimostra quanto sia importante prendersi cura dei dettagli.
L’attenzione alle piccole cose ha trovato conferma, nel marzo 2001, con l’istituzione dell’Associazione o Club dei Borghi più belli d’Italia, creata su impulso della Consulta del Turismo dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Un’iniziativa nata dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la maggior parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti.
Centinaia di piccoli “borghi d’Italia” che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale.
Per questo motivo, il Club dei Borghi più belli d’Italia, che non nasce per effettuare solo un’operazione di promozione turistica integrata, si prefigge di garantire, attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione, il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che, in altro modo, rischierebbe di essere perduto.
Proprio i Borghi più belli d’Italia, saranno il tema centrale della prossima rubrica di Ecoseven.
Una serie di viaggi che avranno come tappe principali i piccoli comuni che fanno parte di questa associazione e che verranno presentati e divisi per regione.
Il primo appuntamento della rubrica avrà luogo questo venerdì 2 aprile e, ogni settimana, proseguirà con altri splendidi borghi distribuiti tra nord, sud e centro Italia.
Al fine di conoscere meglio la struttura dell’associazione, è necessario fornire delle piccole informazioni sull’istituzione del Club, su alcuni dei suoi principali organi, sulle loro funzioni e competenze e sui criteri da rispettare per diventare uno dei Borghi più belli d’Italia.
Club dei Borghi più belli d’Italia: statuto, organi e competenze
Il Club denominato “I Borghi più Belli d’Italia” si è costituito ai sensi dello Statuto dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), fa parte dell’Associazione stessa e tra i fondatori figurano sia l’ANCI che i Comuni di Anghiari, Apricale, Arquà Petrarca, Castel di Tora, Castelmezzano, Castiglione del Lago, Chiusa-Klausen, Cisternino, Furore, Gerace, Montefiore Conca, Monzambano, Scanno.
Il Club, inoltre, è proprietario del marchio “I Borghi più Belli d’Italia” depositato e registrato secondo le vigenti disposizioni di legge. Un simbolo di originalità e armonia su cui costruire, per italiani e stranieri, nuove opportunità di offerta turistica, valorizzando e promuovendo anche le produzioni tipiche locali.
Valorizzazione, promozione e sviluppo. Sono questi i tre principali elementi chiave che rappresentano gli obiettivi principali su cui si è costituita l’Associazione de i Borghi più belli d’Italia.
La durata del Club è illimitata e presenta due categorie distinte di Soci, quelli ordinari e quelli onorari.
Tra i primi rientrano i Comuni che hanno ottenuto l’ammissione al Club, mentre i secondi sono in maggior parte Enti, Associazioni, Istituzioni che, per meriti particolari, vengono ammessei al Club dal Consiglio.
Tra gli organi che compongono l’Associazione, i più importanti sono sicuramente l’Assemblea dei Soci, il Consiglio Direttivo e il Presidente, che si riuniscono normalmente presso la sede sociale a Roma, ad eccezione di eventi particolari, in cui possono essere convocati, a rotazione, anche presso sedi diverse da quella sociale
In base allo statuto del Club, tutti i soci hanno l’obbligo di versare una quota associativa annuale, il cui importo è fissato ogni tre anni dall’Assemblea, su proposta del Consiglio Direttivo secondo scaglioni riferiti al numero di abitanti del Comune alla data del 31 dicembre dell’anno antecedente.
Gli scaglioni in questione riguardano comuni che comprendono una popolazione minima che raggiunge i 250 abitanti, fino ad una popolazione massima di 7.001 e oltre abitanti. I Comuni ammessi al Club non perdono la qualità di socio se, in seguito a tale ammissione, la popolazione del della Frazione o del Comune supera nel suo complesso il numero degli abitanti previsti nella Carta di Qualità.
I soci sono obbligati, pena l’esclusione dal Club, ad installare la cartellonistica del club entro un anno dall’ammissione.
I soci che, per due anni consecutivi, non prendono parte ad alcuna delle iniziative istituzionali del Club (Assemblea nazionale, Festival nazionale ed iniziative riconosciute dal Club di livello nazionale) vengono dichiarati decaduti su proposta del Consiglio Direttivo all’Assemblea dei soci.
I Soci Onorari hanno diritto di voto in Assemblea e pagano una quota annuale d’iscrizione pari al 30% in più di quella massima prevista per i comuni maggiori. Ogni socio ha diritto ad un voto e i Comuni sono rappresentati dal Sindaco in carica o da persona da lui designata. Il verbale di ogni Assemblea viene conservato agli atti e comunicato a tutti i soci via PEC.
Le quote dei Soci dovranno essere versate non oltre 90 giorni dalla data di formalizzazione dell’ammissione al Club ed entro il 30 giugno di ciascun anno. Le quote possono essere modificate in fase di approvazione del bilancio di previsione su proposta del Consiglio Direttivo, mentre il Club può ricevere, per le proprie attività, donazioni, contributi e finanziamenti da Enti pubblici e privati.
I Soci non in regola con il pagamento della quota associativa vengono proposti per l’esclusione alla prima assemblea utile con provvedimento del Consiglio Direttivo, e comunque esclusi dalle iniziative del Club fino a regolarizzazione dei pagamenti stessi.
I Soci possono recedere dal Club esprimendo tale volontà attraverso delibera del Consiglio Comunale.
Il recesso deve essere adottato dal Consiglio Comunale entro il 30 settembre ed ha effetto dal primo gennaio dell’anno successivo. Il Socio recedente è comunque tenuto ad adempiere tutte le obbligazioni già assunte fino alla esecutività del recesso.
L’Assemblea dei Soci è costituita da tutti i Comuni in regola con il pagamento della quota associativa al 31 dicembre dell’anno precedente. Si riunisce almeno una volta all’anno per l’approvazione del bilancio preventivo e consuntivo e tutte le volte in cui ciò è richiesto da almeno un decimo dei Soci.
Per ciò che riguarda le modifiche dell’Atto Costitutivo e dello Statuto occorre la presenza nell’Assemblea dei Soci di almeno i tre quarti degli associati e il voto favorevole della maggioranza dei Soci.
Nel caso in cui si presenti la volontà per deliberare lo scioglimento dell’Associazione e la devoluzione del patrimonio occorre, invece, il voto favorevole di almeno i tre quarti degli associati riuniti in Assemblea dei Soci.
La convocazione dell’Assemblea spetta al Presidente del Club, a seguito di delibera del Consiglio Direttivo, mediante comunicazione scritta, anche per via telematica, diretta a ciascun socio e almeno 15 giorni prima di quello fissato per la riunione.
L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Club e, in caso di assenza o impedimento, dal Vice Presidente rappresentante il Comune con maggiore anzianità di affiliazione.
L’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo, del programma annuale delle attività e del regolamento per i rimborsi spesa e per le indennità di missione rientra tra le funzioni svolte dall’Assemblea dei Soci.
A queste si aggiunge anche la nomina dei componenti del Consiglio Direttivo di sua competenza e del Revisore Unico, oltre ad apportare modifiche allo Statuto.
Il Revisore Unico dura in carica tre anni dalla data di nomina e può essere rinnovato per ulteriori tre anni.
Deve essere iscritto nel registro istituito presso il Ministero della Giustizia ed è scelto fra persone estranee all’Associazione.
Il compenso del Revisore Unico è determinato dall’Assemblea dei Soci all’atto della nomina, relativamente al periodo della durata del suo ufficio e può essere revocato solo per giusta causa e con deliberazione dell’Assemblea dei Soci.
Il Revisore Unico ha il compito di controllare la regolare tenuta della contabilità sociale, la consistenza periodica di cassa e di predisporre la relazione annuale al bilancio consuntivo e al bilancio di previsione, da sottoporre all’Assemblea dei Soci per l’approvazione.
L’Assemblea dei soci, inoltre, può eleggere, a scrutinio segreto, il Presidente Nazionale del Club tra i rappresentanti dei Comuni (Sindaco, suo delegato o persona da lui designata) o tra coloro che hanno fatto parte del Consiglio Direttivo per almeno cinque anni consecutivi, salvo diversa decisione assunta con il voto unanime dei presenti.
Un altro importante organo che compone l’Associazione è il Consiglio Direttivo.
Dura in carica cinque anni con possibilità di rinnovo ed è composto dal Presidente del Club che lo presiede, 13 componenti eletti dall’Assemblea e un componente indicato dall’ANCI.
Il Consiglio Direttivo stabilisce la politica di bilancio, gli indirizzi generali dell’Associazione, assicurandone il regolare andamento della gestione, e aggiorna i criteri per la verifica dei requisiti richiesti per l’ammissibilità al Club.
In più, propone all’Assemblea il bilancio di previsione e il bilancio consuntivo da approvare entro il 30 giugno di ogni anno, il regolamento per i rimborsi spese e per le indennità di missione e il programma annuale delle attività.
Il Consiglio Direttivo, inoltre, ha il compito di fissare i criteri e determinare gli indirizzi cui deve attenersi il Comitato Scientifico per la verifica periodica delle caratteristiche e dei requisiti dei borghi associati, in ordine al progresso o regresso delle qualità richieste e per la loro eventuale esclusione, vigilando così anche sul rispetto della “Carta di Qualità” da parte dei Soci.
Il Consiglio Direttivo può anche proporre all’Assemblea il numero massimo dei soci da ammettere al Club e annualmente, può richiedere all’Assemblea una quota aggiuntiva alle quote sociali, non superiore al 30% delle stesse, da destinare al potenziamento dei servizi promozionali del Club.
Su convocazione del Presidente o su richiesta di almeno un quarto dei suoi membri, il Consiglio Direttivo si riunisce almeno due volte all’anno. Il consigliere che, senza valido motivo, si sia assentato a tre riunioni consecutive del Consiglio Direttivo, è considerato dimissionario.
Il Consiglio Direttivo nomina il Comitato Scientifico e il suo Coordinatore, individuando Coordinatori Regionali o Interregionali per agevolare l’attività organizzativa.
Questi ultimi possono partecipare alle riunioni del Consiglio Direttivo senza diritto di voto.
Il Comitato Scientifico è composto da quattro membri nominati dal Consiglio Direttivo più il Presidente del Club, dura in carica cinque anni, con possibilità di rinnovo, e comunque cessa dalle funzioni con la decadenza del Consiglio Direttivo.
Il Comitato Scientifico, sulla base degli indirizzi generali e della politica di bilancio definiti dal Consiglio Direttivo e votati dall’Assemblea, elabora le strategie di promozione e sviluppo del Club, istruisce le pratiche per le candidature di ammissione dei Comuni, nonché quelle di dimissione ed esclusione di quei Comuni soci che non soddisfano più i criteri stabiliti nella Carta di Qualità.
Tutte le istruttorie di ammissione, dimissioni ed esclusione devono essere sottoposte al Consiglio Direttivo per la deliberazione. Allo stesso Comitato scientifico, inoltre, spetta il compito di effettuare sopralluoghi presso i Comuni che abbiano fatto richiesta di ammissione al Club, al fine di verificare l’esistenza dei requisiti richiesti.
Ai componenti del Comitato Scientifico, escluso il Presidente del Club, spetta un compenso, fissato dal regolamento interno, per ogni giornata di missione finalizzata alle perizie, più il rimborso delle spese sostenute per la partecipazione alle riunioni.
Il Coordinatore del Comitato e il Revisore Unico, quest’ultimo se invitato dal Presidente, partecipano, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio Direttivo, che può essere convocato anche nella stessa giornata con intervallo di almeno un’ora.
Le decisioni sono prese a maggioranza e, in caso di parità, è decisivo il voto del Presidente.
Proprio quest’ultimo rappresenta un’altra figura chiave dell’Associazione, dura in carica cinque anni con possibilità di rinnovo e promuove l’attività del Club. Il Presidente nomina, tra i componenti del Consiglio Direttivo, tre Vice Presidenti, di norma in rappresentanza delle tre aree geografiche (Nord, Centro e Sardegna, Sud e Sicilia), ai quali può conferire deleghe su specifiche materie.
Il presidente promuove azioni di concertazione con le organizzazioni economiche, gli Enti Locali, le Regioni, le istituzioni dello Stato e della U.E., per favorire lo sviluppo economico e migliorare le condizioni di vita della popolazione dei Comuni appartenenti all’Associazione.
In più, intrattiene le relazioni con le associazioni dei Borghi più belli di altri Paesi europei e non, al fine di organizzare azioni comuni e di rispondere al medesimo obiettivo di salvaguardia del paesaggio culturale ed ambientale.
Il Presidente, inoltre, si occupa di mantenere relazioni con le Associazioni, con gli enti culturali che si occupano di tutelare e valorizzare il paesaggio, e in generale con tutti coloro, comprese le organizzazioni imprenditoriali ed economiche, che possono favorire il raggiungimento degli obiettivi del Club.
In caso di impedimento del Presidente, le funzioni vengono svolte dal Vice Presidente più anziano in ordine all’entrata del Comune a far parte del Club di cui è rappresentante. Al Presidente spetta una indennità di carica lorda pari a quella di un sindaco di un comune con popolazione compresa tra i 3001 e 5.000 abitanti rivalutata ogni tre anni secondo l’andamento dell’inflazione e ridotta del 50% ,qualora percepisca altra indennità per carica pubblica.
Iter di certificazione per l’ammissione al Club
Una volta elencati gli organi principali dell’Associazione e le loro funzioni, è necessario conoscere la procedura di selezione e certificazione valida per ogni comune inserito tra i Borghi più belli d’Italia.
Ogni Comune interessato, per fare domanda di ammissione al Club e richiedere una visita di certificazione, deve inviare all’Associazione la delibera del consiglio Comunale con la condivisione dello Statuto del Club e della carta di Qualità, entrambi scaricabili dal sito www.borghipiubelliditalia.it.
La delibera deve essere inviata insieme ad una lettera di accompagnamento del Sindaco, in cui si descrive la peculiarità del borgo richiedente e la richiesta ufficiale di visita di certificazione. Una volta ricevuta la richiesta, essa viene inserita nella lista di attesa.
Il Comune richiedente, per essere ammesso all’Associazione e utilizzare il marchio di cui questo è proprietario, deve soddisfare alcuni criteri, indicati come requisiti essenziali nella “Carta di Qualità” e nel “Regolamento”, evidenziati anche nello statuto del Club.
I comuni interessati ad essere ammessi al Club, affinché venga avviata l’istruttoria di questa pratica, devono versare, a titolo di concorso alle spese di certificazione, una somma che viene stabilita annualmente dal Consiglio Direttivo nel bilancio di previsione.
In caso di non ammissione il versamento non verrà rimborsato.
Se il Comune non soddisfa entrambe queste esigenze, non si procede all’ istruzione della candidatura. In caso di valutazione positiva della candidatura, il Consiglio Direttivo, sulla base del programma annuale approvato, e accertato che il pagamento del “contributo alle spese di valutazione” sia stato effettuato, autorizza il Comitato Scientifico ad effettuare la visita di valutazione.
Questa consiste in un incontro con il Sindaco o suo delegato e nella visita dettagliata del Borgo, comprendente la realizzazione di un reportage video-fotografico. Alla perizia, segue l’esame del rapporto da parte del Comitato Scientifico, che lo sottopone al Consiglio Direttivo per deliberare l’eventuale ammissione del Comune al Club.
Il Consiglio Direttivo delega al Comitato Scientifico la predisposizione del Programma Annuale delle valutazioni e rivalutazioni ed il relativo piano di attuazione.
Anche le modalità e l’uso del marchio rientrano tra le procedure di selezione.
Il Comitato Scientifico, annualmente, redige l’elenco dei Comuni da visitare sulla base della data di ricezione della richiesta e delle esigenze di copertura regionale in base al numero di borghi presenti in ogni regione. Il Comitato scientifico propone al Consiglio Direttivo l’elenco dei Borghi da visitare e rivisitare, discute e in seguito approva l’elenco definitivo che viene presentato all’assemblea nazionale.
Una volta approvato l’elenco delle visite, il Comitato Scientifico spedisce una lettera al Sindaco del Comune richiedente, specificando la richiesta della data per effettuare la visita e il versamento della quota di concorso alle spese di certificazione, pari a € 400 per Comuni fino a 5000 abitanti e € 500 per Comuni oltre i 5000 abitanti.
A seguito dell’esito della visita di certificazione, il Comitato Scientifico propone l’ingresso, l’ammissione con riserva o la non-ammissione al Club al Consiglio Direttivo, il quale decide in merito.
Il Comune visitato, quindi, riceverà una lettera a firma del Presidente dell’Associazione in cui si comunicano tre tipi di esiti.
Il primo riguarda l’inserimento del Comune all’interno dell’Associazione, con la descrizione di eventuali problematiche emerse durante la visita e segnalate dal certificatore che non compromettono l’ammissione, ma che devono essere sanate.
Il Club, inoltre, predispone un calendario annuale di rivisitazioni di Borghi già certificati, per verificare che abbia mantenuto le caratteristiche richieste dalla carta di Qualità
Il secondo riguarda l’ammissione con riserva, che prevede una rivisitazione entro 18-24 mesi, mentre il terzo la non ammissione, ed in questo caso vengono elencate le caratteristiche del borgo che non corrispondono ai requisiti della Carta di Qualità dell’Associazione e per cui è stata presa questa decisione.
La Carta di Qualità
Un elemento menzionato in precedenza e che raffigura un’importanza rilevante all’interno del processo di selezione è la Carta di Qualità. Una serie di articoli e disposizioni che certificano come far parte di questa associazione e in che modo mantenere questo status.
L’adesione alla Carta di Qualità deve avvenire in modo formale e scritto. Il Sindaco del Comune in questione dichiara di aver preso visione, nella loro integrità, sia dello Statuto che della presente Carta, di accettarli senza riserve e di averli portati all’attenzione del Consiglio Comunale. Una dichiarazione che viene, in seguito, inserita nella lettera ufficiale di ammissione del Comune al Club.
Il Consiglio Direttivo si riserva di verificare o far verificare in qualsiasi momento che ogni Comune aderente, sottoscrittore della presente Carta, continui a soddisfare i criteri che hanno reso possibile la sua ammissione tra “I Borghi Più Belli d’Italia”.
La presente Carta ha lo scopo di definire le modalità di attribuzione, uso e ritiro del marchio depositato e, di conseguenza, i criteri di ammissione o di esclusione dal Club de ” I Borghi Più Belli d’Italia”.
Per essere ammesso nel Club de ” I Borghi Più Belli d’Italia ” e utilizzarne il marchio di cui questo è proprietario, ogni Comune deve avere una popolazione che nel Borgo antico, Centro Storico del Comune o Frazione indicata non superi i duemila abitanti.
Il Borgo deve avere una presenza di almeno il 70% di edifici storici anteriore al 1939 e offrire un patrimonio che si faccia apprezzare per la qualità urbanistica e la preservazione del legame tra microsistema urbano e ambiente naturale circostante.
A queste si aggiungono le sue particolarità architettoniche, come armonia e omogeneità dei volumi costruiti, compresi i materiali delle facciate, dei tetti, delle porte assieme alla presenza di elementi decorativi simbolici, come frontoni, insegne e stucchi.
Il Borgo, inoltre, deve manifestare, attraverso fatti concreti, il perseguimento dei criteri fondamentali attraverso politiche di valorizzazione, sviluppo, promozione del proprio patrimonio.
La valorizzazione del borgo può avvenire tramite una serie di azioni, tra cui l’accessibilità al borgo, la chiusura permanente o temporanea del borgo alla circolazione automobilistica, la cura del verde pubblico e lo studio particolare dell’illuminazione e degli spazi pubblici.
Lo sviluppo del Borgo riguarda, in particolar modo, l’esistenza di attività commerciali, artigiane e di istituzioni culturali, unite alla presenza di offerte di alloggio, ristorazione e attività ludiche, mentre tra le iniziative di promozione ricoprono un ruolo fondamentale l’esistenza di una segnaletica direzionale e di punti di informazione e accoglienza, l’organizzazione di visite guidate e l’edizione di guide o opuscoli promozionali, siti web e strumenti di comunicazione anche in forma digitale.
Ogni Comune classificato, infatti, una volta scelto, dovrà installare, alle entrate del paese il cartello ufficiale comprendente la denominazione e l’emblema figurativo del marchio.
Il Comune deve utilizzare il marchio su tutti i documenti e gli strumenti di comunicazione e promozione e può, inoltre, autorizzare l’uso del marchio per tutte le associazioni senza scopo di lucro e collegate.
Il Comune è autorizzato a utilizzare il marchio de “I Borghi Più Belli d’Italia” finché mantiene le condizioni dettate dalla Carta di Qualità. Nel caso in cui il Comune perda i requisiti, l’Assemblea, su proposta del Consiglio Direttivo, procede alla sua esclusione con decisione notificata al Sindaco con lettera e/o Pec firmata dal Presidente.
L’esclusione implica automaticamente il ritiro del diritto d’uso del marchio da parte del Comune, al quale vengono concessi sei mesi di tempo per eliminare la denominazione e l’emblema figurativo del marchio da tutti i documenti e da tutti i supporti, come pannelli, cartelli stradali, segnaletica.
Ogni Comune socio si impegna, nel caso di una sua esclusione, non solo ad abbandonare l’uso del marchio de “I Borghi Più Belli d’Italia”, ma anche a non crearne uno simile.
Lo stesso impegno riguarda il Comune che, di propria iniziativa, decida di ritirarsi dal Club, mentre in caso di non ottemperanza, o di uso fraudolento, il Club si tutelerà nelle sedi e nelle forme opportune per la tutela del Marchio.
Alessandro Campa
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