RICOMINCIO DA TE, ITALIA: ITINERARI DI VIAGGIO TRA LE REGIONI DELLA PENISOLA. LA LIGURIA
La Liguria come non l’avete mai vista. Una mezzaluna che si specchia nel mare con un passato edificante ed un presente affascinante
Un desiderio di rinascita. La voglia di ripartire dalle piccole abitudini quotidiane, ma anche di realizzare scelte più ragionate ed impegnative. Tra queste l’organizzazione di un viaggio, di una vacanza o di un semplice weekend per staccare la spina.
Quest’anno l’approccio al turismo sarà diverso, ma non per questo meno coinvolgente e stimolante.
Da situazioni difficili, a volte, possono nascere occasioni inaspettate. Ancora di più se si vive in Italia che, con la sua immensa varietà, offre degli scenari incantevoli.
LIGURIA
Liguria, una lingua di terra dalle caratteristiche uniche e dai luoghi indimenticabili.
Il viaggio in Liguria, per comodità e praticità, si suddivide in due parti. Fulcro centrale resta Genova, capoluogo di regione. Da qui partono due percorsi che conducono alla scoperta più approfondita delle Riviere liguri, quella di Levante e quella di Ponente.
Genova, città dal fascino unico e dai tanti simboli.
Primi fra tutti i carrugi, labirinto di vicoli tipici del territorio che disegnano il centro storico. L’anima di Genova risiede proprio qui, tra le note delle canzoni di Fabrizio De André, gli odori, i sapori e le culture diverse che si fondono insieme.
Un altro simbolo è sicuramente la Lanterna, immagine autentica della città che con i suoi 77 metri è il faro più alto del Mediterraneo. Si innalza su una roccia alta 40 metri e i 172 scalini che portano in cima al faro offrono un panorama vertiginoso sulla città vecchia e sull’antico porto.
Anche quest’ultimo è un luogo degno di visita, diventato il punto dell’intrattenimento e del tempo libero, sia per i genovesi che per i turisti. L’Arena del Mare e la Piazza delle Feste, che d’inverno si trasforma in pista per il pattinaggio su ghiaccio, ospitano concerti di importanti artisti italiani ed internazionali, festival dedicati a tutte le espressioni della cultura e dell’arte e spettacoli di ogni genere
E come non ammirare un emblema della città rappresentato dai i palazzi dei Rolli, dimore molto lussuose usate in passato come modello abitativo per la nobiltà di tutta Europa. I palazzi dei Rolli, in alcuni casi, appartengono ancora oggi a privati, mentre molti sono diventati sedi di banche o uffici, mentre altri sono diventati Musei.
Ogni anno Genova celebra i suoi Palazzi dei Rolli, con l’evento Rolli Days, weekend durante i quali i palazzi aprono le porte e mostrano al pubblico i loro tesori.
Una parte dell’anima di Genova sono anche alcuni suoi quartieri. A partire da Boccadasse, il più famoso tra gli antichi borghi di pescatori ancora visibili a Genova, tra Corso Italia e Capo Santa Chiara. Le sue casette, i gozzi e le reti dei pescatori sulla piccola spiaggia, le scale di pietra.
A breve distanza da Boccadasse si trova Vernazzola, piccolo borgo marinaro raccolto intorno alla foce del rio Vernazza. La passeggiata che conduce da Boccadasse è caratterizzata dalle creuze, tradizionali salite pedonali mattonate sui cui si affacciano case alte e strette dai colori vivaci e che raggiungono il punto panoramico di Capo Santa Chiara.
Nella parte più orientale della città si trova il quartiere di Nervi.
Una zona suggestiva che presenta un atrio verde ed elegante di Genova, che si affaccia su una scogliera lungo la quale si distende una romantica passeggiata intitolata ad Anita Garibaldi.
Il polo museale di Nervi permette di apprezzare le ricche collezioni di arte moderna e contemporanea della città di Genova. Sculture, dipinti, arredi e arti decorative che si possono ammirare a Villa Saluzzo Serra, che ospita la Galleria d’arte moderna con importanti collezioni dal XIX al XXI secolo relative alla produzione artistica in Liguria. A Villa Grimaldi Fassio, invece, sono conservate le Raccolte Frugone, collezioni d’arte italiana e straniera legate alla Belle Époque.
Una cucina semplice quella genovese da che fa dell’olio di oliva, delle verdure ed erbe aromatiche i suoi ingredienti principali. Tra le specialità più note rientra il pesto, seguito dalla sfiziosa focaccia.
A queste si aggiungono la farinata di ceci e la panissa, bocconcini di polenta fritta.
Da sempre Genova ha un legame stretto con il mare. E si rispecchia anche a tavola. Dal ciuppin, famosa zuppa di pesce ligure, allo stoccafisso accomodato. I frittini misti di pesce si possono assaggiare anche nella versione street food, venduti in cartocci di carta, mentre tra le specialità più elaborate emerge il cappon magro, scenografica insalata fredda di pesce a più strati.
Un tocco di dolcezza viene offerto dai gobeletti, frutti e fiori canditi da gustare con lo Sciacchetrà, vino passito delle Cinque Terre, oppure dal pandolce genovese o dal castagnaccio.
Lasciata Genova, il viaggio sulla Riviera di Levante procede con Recco.
Antico borgo di marinai affacciato sulle acque limpide del Golfo Paradiso, una baia incantevole. Nel cuore di Recco si scopre il santuario mariano dedicato alla Madonna del Suffragio, il cui campanile si fa ammirare sin da lontano e segnala la presenza dell’edificio. Poi la Chiesa di Nostra Signora delle Grazie, situata poco fuori Recco nella frazione di Megli, custode al suo interno di una spina della corona di Gesù.
Proprio in questa frazione, nel weekend successivo a Pasqua, si svolge la sagra delle focaccette, mentre l’ultima domenica di maggio si replica a Recco con la sagra della Focaccia, prelibatezza che viene distribuita sia semplice, che con la cipolla o al formaggio. Il 7 e 8 Settembre si festeggia la Sagra del Fuoco, in onore della Madonna del Suffragio e per l’occasione i quartieri preparano particolari spettacoli pirotecnici e svariati stand gastronomici.
A seguire Camogli, che si affaccia sul mare con le sue casette dai colori vivaci che si specchiano nell’acqua del golfo.
I primi pescatori della città le hanno dipinte con toni così accesi. In questo modo potevano riconoscerle da lontano quando si trovavano al largo con le loro imbarcazioni. L’aspetto pittoresco di Camogli, però, aumenta ancor di più salendo sulla punta spettacolare dove si erge Castel Dragone.
Gli edifici di culto rappresentano un’attrazione particolare. La Chiesa di San Nicolò di Capodimonte, realizzata in ardesia, la pietra locale dalla tipica colorazione nera, ha un fascino solenne ed elegante allo stesso tempo. Ma il vero gioiello è l’Abbazia di San Fruttuoso, un monastero incastonato tra gli scogli situato a Capodimonte, in un’insenatura della frastagliata costa ligure. Raggiungibile solo via mare, oppure attraverso alcuni pittoreschi sentieri da percorrere a piedi. Si possono visitare il chiostro, il museo e si può anche soggiornare nella foresteria, un luogo romantico immerso nella natura
Tra gli eventi più importanti che si svolgono a Camogli la Festa di San Fortunato ha luogo il secondo sabato di maggio con una processione notturna che termina con fuochi d’artificio e falò sulla spiaggia, mentre la prima domenica di agosto si celebra la Stella Maris, dedicata alla Madonna protettrice dei Marinai. In questa occasione centinaia di cerini accesi vengono fatti galleggiare in mare, creando un’atmosfera unica nella baia.
L’elegante Portofino accoglie con una bellezza disarmante.
Uno tra i più caratteristici borghi marinari del mondo, situato nella zona occidentale del Golfo del Tigullio. Quello che rende Portofino un luogo imperdibile da visitare è la sua posizione incantevole. Inserito in una baia naturale e boscosa che si affaccia sul mare e decorato dalle sue case colorate. Tutto il comune è racchiuso nel Parco Naturale Regionale di Portofino e nella sua area naturale marina protetta.
Ma il piccolo centro di Portofino regala anche piccoli tesori d’arte come la Chiesa di San Martino e la Chiesa di San Giorgio, del XII secolo, situata fuori dal centro storico in una posizione più alta rispetto al borgo e ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
E se non dovesse essere sufficiente, si può partecipare agli eventi organizzati in questa magica cittadina come la Festa patronale di San Giorgio che si svolge il 23 Aprile, oppure il Trail di Portofino, una gara sportiva con percorso di 23 km di salite e discese e un dislivello di 1250 metri.
Si procede in direzione nord verso Santa Margherita Ligure, località consigliata agli appassionati di architettura religiosa e agli amanti dei luoghi sacri.
Lo testimoniano le diverse chiese, tra cui la Basilica parrocchiale di Santa Margherita d’Antiochia, la Chiesa di San Siro, l’Oratorio di Nostra Signora dell’Addolorata, la Chiesa di San Lorenzo e la Cappella delle Gave, raggiungibile percorrendo un bel sentiero che conduce fino all’Abbazia di Cervara.
Ma oltre alla sacralità c’è spazio anche per una meraviglia architettonica come Villa Durazzo. Splendido complesso costituito da due ville immerse in un meraviglioso parco seicentesco. La rigogliosa vegetazione ed il grazioso giardino all’italiana rappresentano gli elementi aggiuntivi che completano la visita all’interno della villa.
Santa Margherita Ligure offre divertimento anche ai bambini. Il Parco del Flauto Magico, infatti, rappresenta una luogo pieno di disegni, percorsi ed oggetti ispirati all’opera di Mozart, risultato della riprogettazione di un parco pubblico che ha voluto seguire questo tema.
In una conca stretta tra mare e collina si inserisce Rapallo.
Adagiato in una campagna collinare il paese di Rapallo è separato dal mare da un litorale affascinante. Il Castello sul Mare è il simbolo della città, che dal lungomare Vittorio Veneto gode di una posizione favorevole a picco sulle acque del Golfo del Tigullio. All’interno della fortezza è presente la piccola cappella dedicata a San Gaetano, che lascia intravedere dall’esterno soltanto la graziosa cupoletta con campana.
La Basilica dei Santi Gervasio e Protasio segna il cuore del centro storico ed è affiancata da un particolare campanile pendente. Particolare attenzione merita anche il Santuario di Nostra Signora di Montallegro, costruito sulla sommità di un colle a 612 metri di altezza, da cui lo sguardo si perde sull’incantevole panorama del litorale ligure. Uno dei più importanti santuari mariani della zona, meta di pellegrinaggi specialmente il 2 luglio, in occasione della festa patronale.
Per apprezzare l’arte locale e conoscere meglio la storia di Rapallo si può visitare il Museo del Merletto, allestito nelle eleganti sale di Villa Tigullio. Oltre mille manufatti in pizzo realizzati tra il XVI e la fine del XX secolo, a cui si aggiungono altrettanti disegni che illustrano l’arte della lavorazione del pizzo, seguiti da capi d’abbigliamento e pezzi d’arredamento
Si prosegue facendo tappa a Sestri Levante, “la città dei due mari” così come fu descritta dallo scrittore Hans Christian Andersen.
Il centro storico del borgo, infatti, si affaccia su due baie, quella “delle Favole” e quella “del Silenzio”, divise da un istmo che unisce la parte più antica del borgo alla terraferma, mentre la zona più moderna di Sestri si estende su un terreno interamente pianeggiante.
Un borgo ricco di storia e cultura raccontato sia dalle architetture religiose che da quelle civili. Poco distante dalla Baia del Silenzio sorge la Chiesa dell’Immacolata Concezione, dal tipico stile medievale con una facciata decorata a strisce bianche e nere. Poi la Chiesa di San Nicolò dell’Isola, l’edificio più antico della città. Il Palazzo Durazzo – Pallavicini è situato nel borgo antico e conserva al suo interno un dipinto del pittore Francesco Bassano che raffigura l’Adorazione dei Magi. Nel centro storico è anche possibile visitare il Palazzo Fascie Rossi sede della biblioteca civica e del Museo Archeologico della città.
L’estate è il periodo in cui Sestri Levante si anima di eventi.
Un momento fondamentale per degustare i sapori tradizionali è la sagra del Bagnun, zuppa a base di acciughe, organizzata il terzo week end di luglio a Riva Trigoso. Il primo week end di giugno si svolge la premiazione dell’Andersen Festival, concorso letterario dedicato alla fiaba inedita. In occasione della premiazione, compagnie teatrali e importanti personaggi nazionali ed internazionali si esibiscono per le vie del borgo, dando vita proprio all’Andersen Festival, fondato sulla narrazione orale ed il teatro di strada.
La musica, invece, è protagonista nel Premio Bach – Festival estivo musica da camera che, da maggio ad agosto, vede, ogni venerdì, un concerto di musica da camera nella splendida cornice dell’ex convento dell’Annunziata. I giovedì dei mesi di luglio e agosto sono invece dedicati al Sestri Live Festival, evento di musica live che anima gli angoli più suggestivi del borgo.
Segue Moneglia, delineata da ampie e sabbiose spiagge e poco lontano da una serie di calette di roccia più selvagge coccolate dal mar Ligure.
Una passeggiata nel cuore di Moneglia porta alla scoperta di notevoli pezzi di storia e cultura. A partire dalla Chiesa di San Giorgio, edificata a fine 1300 dai monaci benedettini, all’interno della quale si possono ammirare il gruppo scultoreo ligneo di San Giorgio col drago ed un’Adorazione dei Magi ad opera di Luca Cambiaso, artista originario di Moneglia. Accanto alla chiesa il chiostro quattrocentesco, realizzato dai francescani
La Torre di Villafranca e la Fortezza di Monleone sono strutture militari degne di nota.
La Torre si erge ad est di Moneglia, mentre il Castello domina l’abitato dalla cima di un colle e ospita il più piccolo maniero in stile liberty, detto “Castello dei Fornari” realizzato a inizio Novecento
Moneglia è una località vivace, grazie alla presenza di turisti durante l’anno. Ad aggiungere vitalità alle vie del borgo ci pensano eventi popolari rappresentativi come il Carnevale della Zucca, a febbraio, con coloratissimi carri allegorici e la Festa dell’Olio d’Oliva che si celebra a Pasquetta.
Da qui si procede direttamente verso la porta d’ingresso delle Cinque Terre, ovvero Levanto.
Il centro cittadino si apre al termine di una valle molto pittoresca ed è dominato dalla bella chiesa parrocchiale di S. Andrea, eccezionale esempio di gotico ligure, con un grande rosone al centro della facciata. Altro monumento importante si trova in Piazza della Loggia, così chiamata per la presenza di un loggiato medievale. La Loggia Comunale si contraddistingue per le sue eleganti arcate che poggiano su capitelli romanici.
La spiaggia principale di Levanto si estende su poco meno di un chilometro, interrotta da un paio di protezioni di scogli e dal molo che protegge la marina dalle onde del mar Ligure. Un arenile caratterizzato da sabbie e ghiaie di colore grigio scuro. Più ad ovest si apre una piccola spiaggia, detta Vallesanta, la prima di una serie di particolari calette che si avvicendano fino alla limitrofa Bonassola.
La tradizionale Festa del Mare è uno degli eventi più attesi a Levanto.
Si svolge nelle giornate del 24 e 25 luglio, mentre il 30 novembre hanno luogo le celebrazioni per la festa del patrono cittadino S. Andrea. Nel periodo di Natale sono particolarmente affascinanti i Presepi nel Presepe. Una tradizione radicata nella popolazione con rappresentazioni della Natività a sfondo rurale, da ammirare nello scenario dei borghi della vallata che vengono illuminati come i villaggi di un presepe a grandezza naturale.
Ed ecco il Parco delle Cinque Terre, che con i suoi 3.868 ettari è il Parco Nazionale tra i più piccoli d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi, le Cinque Terre appunto.
In ordine Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Qui l’uomo in più di mille anni ha modellato l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, i così detti ciàn, puntellate da chilometri di muretti a secco. Un paesaggio atipico e caratterizzato dal forte intervento umano contrassegna il vero tratto identitario delle Cinque Terre.
E le Cinque Terre si mostrano in tutta la loro bellezza. Si parte da Monterosso al Mare, località amata da Montale come luogo di vacanza e di ispirazione.
Antico borgo e perla preziosa della Riviera di Levante, arenata tra le scogliere e circondata da villaggi di pescatori. Qui si trovano alcune spiagge più ampie e meno selvagge delle strette insenature che caratterizzano la zona.
La natura circostante presenta la bellezza di Monterosso, soprattutto recandosi a Punta Mesco, la vetta che chiude il golfo di fronte all’abitato, attraverso un bel percorso panoramico. Poco dopo si raggiunge il così detto “semaforo”, vecchio faro segnaletico da tempo abbandonato, da cui godere di una vista spettacolare a picco sulle onde.
Una particolarità da vedere è la famosa Statua del Gigante, scultura che raffigura Nettuno, realizzata dall’architetto Francesco Levacher, alta 14 metri e dal peso di 170 tonnellate. L’opera si posa su uno sperone roccioso che sovrasta la villa in cui Eugenio Montale trascorse buona parte della sua vita e delle sue vacanze.
Gli eventi tradizionali rendono Monterosso ancora più particolare. La sagra del limone, il terzo sabato di Maggio, tinge di giallo tutto il borgo e profuma le strade di agrumi. Nel pomeriggio si può partecipare alla passeggiata a tema “8000 passi al profumo di limone” che accompagna i visitatori lungo le strade di Monterosso. A conclusione della festa ci si riunisce in piazza tra la musica e le degustazioni per premiare la vetrina più bella realizzata sul tema di questo fresco frutto.
Segue Vernazza, una schiera di case colorate che sfocia direttamente in mare.
Una piccola e accogliente baia che si rivela in modo straordinario a chi arriva in barca per godere delle sue atmosfere dal sapore antico.
Il centro di Vernazza si deve scoprire lentamente tra le sue viuzze e stradine che offrono scorci di rara bellezza. Sul porto regna il profilo del Castello Doria e spicca la torre cilindrica, mentre i resti della cinta muraria quasi si confondono con il contorno frastagliato delle rocce. Più in basso si trova l’inconfondibile struttura del Belforte, bastione di forma quadrangolare aggrappato sugli ultimi scogli del promontorio.
In posizione opposta a questo, all’estremità più occidentale della città, si erge la bella chiesa parrocchiale di Santa Margherita d’Antiochia, monumento con una particolare conformazione su due piani. La dedica a Santa Margherita è legata alla leggenda del ritrovamento sulla spiaggia di una cassa con una reliquia della santa.
Corniglia si trova nel cuore delle Cinque Terre.
Da qui si esplora il territorio attraverso la magnifica rete di sentieri, percorsi tra rocce strapiombanti e dalle forme bizzarre chiusi dal limpido mare di Liguria e avvolti nel profumo della macchia mediterranea.
Ma Corniglia è anche il balcone delle Cinque Terre, con la sua posizione sopraelevata che lo rende diverso dagli altri borghi, meta ideale per chi cerca un contatto con la natura e con il fascino del paesaggio costiero.
Il borgo appare sospeso con le sue case colorate a pastello, tra i colori della vegetazione e lo sfondo del cielo. Il paese è collegato da due scalinate principali che scendono fino al mare. Ad est si presenta la “Lardarina” una scala in mattoni che conduce fino alla stazione ferroviaria, mentre un secondo percorso scende dalla parte ovest di Corniglia ed è la “Via alla Marina”, tra terrazzi e muretti a secco.
La passeggiata lungo la strada principale di Corniglia attraversa il centro e si estende tra le case, collegando la terrazza panoramica del belvedere di Santa Maria con la chiesa parrocchiale di San Pietro. Proprio la terrazza di Santa Maria è il più famoso punto panoramico della città, posta a circa 90 metri di altitudine. Qui la vista spazia su tutte le cinque terre e nelle giornate più limpide si possono scorgere le montagne della Corsica. All’opposto della terrazza, all’estremità nord-orientale della via si trova il monumento più importante della città, la chiesa di San Pietro, un ottimo esempio di arte gotica-ligure.
E San Pietro, qui, viene festeggiato il 29 giugno. Le celebrazioni prevedono una processione che attraversa tutto il centro ed è anche l’occasione per assaggiare le specialità gastronomiche delle Cinque Terre, tra pesce, panissa e coniglio alla ligure.
Poi Manarola, un villaggio aggrappato alle rocce a strapiombo sul mare.
Manarola è luogo privilegiato per gli amanti del trekking. Chi ama camminare trova nel Sentiero Azzurro il luogo perfetto. Proprio questo, nel tratto Riomaggiore- Manarola, prende il nome di Via dell’Amore, una strada pedonale molto suggestiva e romantica incisa e scavata nella roccia, a picco sul mare In una giornata di sole è possibile ammirare le rocce spettacolari a strapiombo con i colori del mare e della macchia mediterranea che fanno da cornice.
La Via di Mezzo è quella che conduce direttamente al mare, mentre un’altra strada da percorrere è la spettacolare Via Belvedere, che si conclude presso una piccola piazza da cui si gode uno splendido panorama. Una passeggiata da non perdere è quella che conduce alla Punta Bonfiglio, luogo perfetto per ammirare la cittadina in tutto il suo splendore.
La visita alle Cinque Terre si conclude con Riomaggiore.
Un centro storico composto da diverse case- torri colorate, sviluppate in altezza su tre o quattro piani. Riomaggiore si presenta più come un borgo di cultura essenzialmente contadina. Questa sua caratteristica si nota direttamente nelle sue specialità culinarie. Il piatto tipico per eccellenza è la torta di riso salata, preparata secondo la tradizione in occasione della festa patronale di San Giovanni Battista.
Un altro piatto fondamentale, preparato soprattutto d’inverno, è la minestra di campo, condita con olio di oliva e fatta con patate ed erbe selvatiche, tra le quali scrépuu (radicchio di campo), gìde (bietole), purasèu (aglio delle vigne), bavaàta (valeriana rossa).
Altri piatti tipici sono i ravioli, preparati in occasione delle feste e in particolare consumati secondo la tradizione per tre giorni di seguito durante il carnevale, l’immancabile pesto e il castagnaccio, tipica torta di farina di castagne,
Alle cinque bellezze citate se ne aggiunge un’altra, quella di Porto Venere.
Distesa sull’estremità del Golfo dei Poeti, così chiamato perché nel corso dei secoli tanti poeti, scrittori ed artisti hanno trascorso alcuni periodi nei borghi di questa splendida insenatura.
Porto Venere si presenta come un borgo di pescatori che incanta per i suoi colori, la sua posizione e la sua architettura. Una volta entrati nel cuore urbano ci si ritrova immersi in un clima di altri tempi, perdendosi tra stradine e vicoletti che conducono all’imponente Castello Doria. La fortezza è situata su una roccia che domina il borgo e rappresenta una delle più maestose architetture militari della Repubblica di Genova.
Da Porto Venere è possibile imbarcarsi per il Giro delle tre Isole del golfo, Palmaria, Tino e Tinetto.
L’escursione porta alla scoperta dell’arcipelago con le tre isolette e le due grotte, quella Azzurra e quella di Byron, chiamata così perché questo era un posto molto caro a Lord Byron e si recava qui per meditare e trovare ispirazione. La grotta di Byron si trova in una caletta nella zona ovest di Porto Venere, posizionata proprio sotto la chiesa di San Pietro.
Ma oltre ad ammirare le bellezze di Porto Venere, qui si ha anche la possibilità di deliziare il palato con pesce fresco appena pescato con piatti a base di polpo, oppure orate e branzini che qui vengono allevate. Famosi i mitili si Portovenere, molluschi tipici di questa zona che si possono assaggiare fritti, al sugo, gratinati o con riso.
Si arriva quindi a La Spezia, abbracciata dal Golfo dei Poeti e accarezzata da una catena di colline dominata dall’alta cima del Monte Parodi.
Proprio l’abbraccio protettivo del golfo, che nei secoli ha difeso La Spezia dalle mareggiate e dagli attacchi nemici, ha fatto si che vi venisse costruito uno dei porti mercantili più importanti del Mediterraneo.
La Spezia è una località interessante da esplorare, perché ad un territorio dall’asprezza affascinante e dai colori particolari si affiancano una serie di gioielli storici e artistici. Uno di questi è il Castello di San Giorgio, un grande maniero che si erge alla sommità del Colle del Poggio e domina il centro abitato. A questo si aggiungono una serie di musei che aiutano a comprendere la storia e le tradizioni di La Spezia. Molto interessante il Museo Tecnico Navale, dedicato ai mezzi d’assalto utilizzati durante la prima guerra mondiale e il Museo Civico Etnografico che racconta la storia del territorio dall’Ottocento al Novecento.
Altra testimonianza preziosa riguardo le usanze e i costumi di La Spezia sono gli appuntamenti pubblici come la Fiera di San Giuseppe, che si tiene il 19 marzo ed è dedicata al santo patrono cittadino. Per tre giorni venditori ambulanti invadono Piazza Europa, i giardini pubblici e il lungomare, mostrando merci di tutti i tipi e facendo assaggiare le specialità gastronomiche tipiche della regione come i brigidini e le mele candite.
La Festa del Mare, invece, si svolge la prima domenica di agosto e prevede la disputa del Palio del Golfo in cui le borgate che si affacciano sul Golfo di La Spezia si sfidano in una regata con barche a remi.
Il sabato, una sfilata in maschera per le strade del centro introduce nel clima della festa, che si conclude la domenica con un magnifico spettacolo pirotecnico sulle acque della baia.
Poco distante ecco Lerici con il suo Castello Monumentale che regna dall’alto promontorio fin dal 1200 assieme ad una torre pentagonale che spicca con i quattro bastioni e la Cappella di Santa Anastasia, racchiusa all’interno delle possenti mura. L’intera struttura del castello è stata restaurata introducendo il Museo geopaleontologico, luogo di rilevante importanza nella cultura espositiva europea. Nel corso degli anni Lerici è riuscita ad unire il gusto dell’arte alla valorizzazione graduale dei suoi monumenti. Diverse mostre artistiche possono sfruttare spazi interessanti come l’Oratorio di Santa Maria in Selàa presso Tellaro, e il medievale Castello di San Terenzo, in origine torre merlata costruita a difesa della costa.
Ma Lerici ha alimentato la sua fama anche ospitando una serie di eleganti residenze.
Ad esempio Villa Pernigotti a Venere Azzurra, in origine albergo prestigioso, poi divenuto Scuola Alberghiera e alla fine location per eventi di musica jazz. Nel cuore di Lerici spunta Ca’ Doria, palazzo estremamente raffinato con portali e camini in ardesia. Poi Villa Magni, una splendida terrazza sul mare ammirata ed apprezzata da un gran numero di artisti a livello mondiale.
A Lerici regna un’abbondanza di spiagge. Prima fra tutte Venere Azzurra, libera e bellissima, a cui segue Baia Blu, insenatura caratteristica, mentre altre spiagge si possono trovare a Fiascherino, San Terenzo e nelle immediate vicinanze del castello di Lerici.
Tellaro, frazione del comune di Lerici, è un borgo marinaro affascinante.
Si lascia quasi adulare perché difficile da raggiungere tra i numerosi ostacoli rocciosi e le scoscese pareti a picco sul mare. Parte del vecchio borgo di Barbazzano, la struttura evoca il periodo medievale la cui eredità è ben visibile nelle mura fortificate a ridosso delle case. Tra i monumenti di Tellaro da visitare la Chiesa di San Giorgio, dedicata al santo patrono che viene festeggiato il 23 aprile e che dal Cinquecento mostra solenne la bella veste di rosa pastello.
A questo luogo sacro è legata la leggenda del grosso polpo che una notte si avvicinò alla torre campanaria tirando la fune con i suoi lunghi tentacoli. Svegliò così tutti gli abitanti che però poterono salvarsi dall’imminente attacco dei Saraceni provenienti dal mare.
Le spiagge di Tellaro sono caratterizzate da un alone selvaggio, compreso il porticciolo vicino al quale si può nuotare fra le rocce e l’ombra della chiesa rosa. A questo si affiancano le spiagge libere de La Vittoria e Trigliano, interamente circondate da scogli. I più avventurosi possono provare a raggiungere gli Spiaggioni di Tellaro, lingue di sabbia incontaminate, proprio perché risulta difficile raggiungerle considerate le difficoltà che bisogna affrontare.
Oltre alla festa del santo patrono, a Tellaro si celebra il Natale Subacqueo.
Ogni anno un gruppo di sub fa emergere dalle acque la statua del Bambin Gesù che viene poi adagiata nella mangiatoia e irradiata da 8000 lumini, mentre fuori i fuochi d’artificio si riflettono sul mare notturno creando un’atmosfera particolarmente suggestiva.
Il viaggio nella Riviera di Levante si conclude con Sarzana ai confini con la Toscana. Una cittadina che nasconde molte sorprese che si possono scoprire passeggiando per il suo centro, dagli edifici religiosi alle architetture civili.
Tra le costruzioni più belle risalta la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, in stile romano- gotico si presenta con un’elegante facciata in marmo bianco, dominata da un ampio portale con un rosone tipicamente gotico. Poi il Duomo che, oltre ad una serie di opere scultoree e tele di grande pregio, contiene la più antica croce dipinta italiana, considerata un’opera fondamentale dell’arte romanica e preziosa testimonianza dell’iconografia del tempo. Altra caratteristica che ha reso nota la cattedrale è la reliquia del sangue di Cristo, raccolto durante la sua crocefissione oggi conservato nella cappella “del preziosissimo sangue”.
Il cuore della città è rappresentato dall’antica Piazza della Calcandola, oggi Piazza Matteotti, famosa per essere stata uno dei pochi luoghi in cui transitò Dante durante il suo esilio. Lungo le mura di Sarzana si trovano i bastioni della Fortezza Firmafede eretta verso la metà del XII secolo e dove ogni anno si svolge la mostra Nazionale dell’Antiquariato. Poi a vegliare sulla città ci pensa il Castello di Sarzanello, più antico del precedente, che si erge sull’omonima collina.
Le manifestazioni che si svolgono a Sarzana sono care agli abitanti del luogo per mantenere vive le tradizioni. In particolare si ricorda la suggestiva Soffitta nella Strada, esposizione tradizionale di oggetti curiosi e prodotti artigianali di ogni genere. A questa seguono la Fiera della Nocciola ad inizio aprile e la Fiera di San Martino di Sarzanello a novembre.
Una volta concluso il percorso lungo la Riviera di Levante, è necessario proseguire la visita delle Liguria con la Riviera di Ponente, luogo di altrettante emozioni.
Genova resta sempre il punto centrale da cui partire. Poco distante, la prima località che si visita è Arenzano. Da un lato la distesa infinita del mar Ligure che si perde all’orizzonte e si confonde col cielo. Dall’altro la mole imponente delle montagne che con i tratti di scogliera rocciosa proietta in un ambiente completamente diverso. Arenzano, infatti, è compresa in un territorio vasto e variegato che dalla spiaggia si arrampica sula dorsale del Beigua fino a superare i 100 metri di quota. Uno scenario naturale in cui si alternano tratti selvaggi, vedute incontaminate e agglomerati di casette graziose.
Ma la natura viene accompagnata dalle bellezze artistiche che compongono Arenzano.
Nel suo centro, infatti, non mancano edifici storici di grande pregio tra cui il santuario del Bambino Gesù di Praga, meta di numerosi pellegrinaggi ed eretto ad inizio 1900 per volere degli stessi abitanti, devoti alla statua miracolosa custodita nella capitale della Repubblica Ceca.
Spazio anche ad edifici civili nel centro di Arenzano, come Villa Negrotto Cambiaso, oggi sede del municipio, ma originariamente dimora nobiliare genovese in cui si può visitare una bella serra in stile liberty in ferro e vetro. Altra residenza interessante è la settecentesca Villa Figoli, anch’essa in stile liberty e circondata da un grande giardino all’italiana.
Il bel lungomare di Arenzano, dedicato a Fabrizio De Andrè, rappresenta il luogo ideale per rilassanti passeggiate respirando l’aria di mare.
Gli amanti delle immersioni possono trovare nei fondali vicini ad Arenzano posidonie oceaniche e specie ittiche variopinte e di grande interesse scientifico.
Tra il paesaggio marino e le passeggiate nel centro cittadino non si deve perdere l’occasione di partecipare a qualche manifestazione organizzata in paese. Dei vari appuntamenti che hanno luogo durante l’anno, il più atteso è sicuramente la Marcia Internazionale Mare&Monti, che attira marciatori da ogni parte del mondo. Parate, incontri culturali e feste di piazza vengono organizzati per l’occasione, anche se la fase conclusiva dell’evento è la marcia che si articola in vari percorsi lungo le strade cittadine e i sentieri montani.
Ecco poi Savona, incorniciata da un entroterra verdeggiante e da un agglomerato di spiaggette suggestive.
Punto strategico per chi desidera esplorare la Riviera delle Palme o spingersi verso il confine francese. Si presenta così la città di Savona che oltre alle numerose spiagge circondate dall’acqua limpida e accarezzate dal vento, offre un centro storico ricco di gioielli artistici e architettonici.
Il Duomo, costruito nel cinquecento, ma rimaneggiato a fine ‘800 il cui risultato è l’imponente facciata in stile barocco, mentre all’interno si trovano alcune sculture rinascimentali e una serie di piccole cappelle. Usciti dalla chiesa ci si dirige verso via Paleocapa, principale via del centro protetta dai portici e molto frequentata durante l’anno. Lungo il percorso si incontra Palazzo dei Pavoni, in stile liberty, e poco dopo Palazzo della Rovere, sede del tribunale.
Proprio da queste parti si possono scorgere le numerose torri medievali, tra cui spicca la Torre del Brandale, mentre continuando sulla via si arriva al Piazzale Eroe dei Due Mondi, dove si apre il giardino pubblico della città con uno spettacolare scorcio panoramico sul resto di Savona e del litorale ligure.
Alla sommità di un’altura poco lontana si riesce ad intravedere ciò che resta dell’antica Fortezza del Priamar, realizzata nel 1500 sulle rovine di un vecchio quartiere della Repubblica di Genova. Oggi all’interno del castello sono allestiti il museo archeologico ed il museo di arte contemporanea.
Per conoscere appieno il vero spirito della città è necessario essere presenti alle feste popolari che nel corso dell’anno si tengono a Savona.
Molto sentita dalla popolazione locale è la Processione del Venerdì Santo, che si svolge una volta ogni due anni e prevede la sfilata delle così dette “casse”, statue lignee di grande valore conservate negli oratori cittadini ed in questa occasione benedette, insieme alla folla che assiste all’evento.
Tra le fiere popolari, invece si ricordano la Fiera di San Bartolomeo del 10 settembre dedicata all’agricoltura e al bestiame e la Fiera di Santa Lucia del 13 dicembre, che anticipa l’arrivo del Natale con suggestivi mercatini.
Poco distante Bergeggi, un rilievo in bilico tra la montagna ed il mare, tra viottoli tortuosi che scivolano verso la costa o salgono sempre più in alto da dove si può ammirare la Riviera Ligure in tutto il suo splendore. Così appare Bergeggi, borgata ligure a 110 metri d’altitudine ed immersa in un paesaggio spettacolare. Bergeggi è situata alle pendici del Monte Sant’Elia, da dove inizia la passeggiata pittoresca in direzione del mare.
La bellezza dell’ambiente e la ricchezza naturalistica hanno determinato la nascita della Riserva Naturale Regionale di Bergeggi, che oltre al nucleo centrale del pase comprende l’omonima isola e la striscia litoranea corrispondente, con una grotta marina e la bella sughereta delle Natte.
La cittadina presenta, però, altre sorprese culturali e artistiche come la chiesa parrocchiale di San Martino di Tours, custode di un prezioso dipinto del XVI secolo raffigurante la Madonna del Rosario. Altro edificio di culto è la cappella di Santo Stefano, nascosta tra la vegetazione sui colli dietro il borgo.
I forti di Santo Stefano e San Giacomo sono gli esponenti dell’architettura militare di Bergeggi.
Anticamente, il paese era dominato dal forte di Monte Sant’Elia di cui rimangono solo alcune parti, mentre risale all’Alto Medioevo la torre costiera d’Ere, che serviva ad avvistare eventuali nemici in avvicinamento.
I momenti di festa a Bergeggi si traducono negli eventi della tradizione enogastronomica. Uno di questi è la Sagra del Vino Nostralino, che si svolge nella piazza del paese a metà giugno e comprende la premiazione del miglior vino presentato e viene accompagnata da una degustazione imperdibile di prodotti vinicoli e culinari deliziosi. Un altro è la Sagra dei Saraceni, che ha luogo la seconda metà di luglio e offre la possibilità di assaggiare le prelibatezze più caratteristiche della città, prima di assistere ai giochi e agli spettacoli serali.
Proseguendo lungo la Riviera di Ponente si arriva a Noli, una delle poche località marinare in cui la tradizione della pesca si mantiene viva come un tempo, secondo ritmi e usanze di una volta.
Una cittadina pittoresca e affascinante racchiusa all’interno di un’insenatura sottile. Un centro caratterizzato da viuzze strette e tortuose, spesso sovrastate da archetti in pietra e decorate da balconi pieni di fiori.
Tra le vie e le piazzette di Noli oggi si possono ammirare monumenti di grande valore storico come la chiesa di San Paragorio che costituisce una delle costruzioni più antiche della zona. Per ciò che riguarda le architetture civili vale la pena menzionare la torre del palazzo del comune e il seicentesco palazzo Viale- Salvarezza, che conserva tuttora parte della decorazione esterna originaria.
Le strutture militari più interessanti di Noli sono il Castello di Monte Ursino e la Fortezza dell’Eremo di Capo Noli.
Ma non solo testimonianze storiche e artistiche. Visitare Noli vuol dire anche essere circondati dalla natura e vivere all’aria aperta. Si presentano infatti una serie di percorsi e sentieri che dalla costa conducono sulle alture che sovrastano il paese. Vale la pena esplorare anche l’altopiano delle Maine, che si estende da Noli a Finale Ligure, costituito da una grande pineta intervallata da splendidi vitigni.
Anche qui l’estate è grande periodo di eventi. Si inizia il 29 giugno con la festa dei Santi Pietro e Paolo nella borgata di Voze, mentre la seconda domenica di luglio si festeggia Sant’Eugenio e il 31 luglio Sant’Ignazio. L’ultima domenica di agosto si celebra la festa dei Santi Anna e Gioacchino e la seconda domenica di settembre l’estate si conclude con la famosa regata dei rioni di Noli.
Da non perdere Finale Ligure, che un po’ si distende verso le onde e un po’ si arrampica verso le alture interne.
Finale Ligure si compone di tre frazioni, che in passato costituivano tre località differenti. Sul mare ecco Finalmarina, ripopolata negli ultimi tempi grazie ai tanti visitatori estivi. Poi Finalpia, sempre sulla stessa costa ma di impianto più antico. E infine la dolce Finalborgo dal cuore medievale. Un borgo incorniciato dalla cinta muraria quattrocentesca e dominato dagli imponenti castelli di Govone e di San Giovanni. Monumento più interessante di Finalborgo è la Basilicata Collegiata di San Biagio, mentre nella frazione di Finalmarina la Collegiata di San Giovanni Battista viene considerata tra i migliori esempi di arte barocca in Liguria.
Gli amanti di storia antica possono ammirare i vari ponti romani di Finale Ligure, nel piccolo borgo di Verzi, appartenuti all’antica via romana che attraversava la Val Ponci. Alcuni di loro ancora oggi restano ben conservati e tra questi il Ponte delle Fate sorge accanto alle grotte omonime. Alle passeggiate per il centro si possono alternare soste sulla spiaggia. A Finale Ligure la costa si compone di intervalli di arenili di sabbia soffice a calette rocciose
Tra gli eventi da non perdere a Finale Ligure si annovera sicuramente il Carnevale.
Il secondo weekend di luglio si svolge il palio delle Compagne Finalesi, una gara tra gli Arcieri della Torre del Diamante campioni di ogni Rione. L’ormai consolidata giostra di tiro con l’arco antico porta all’assegnazione del Palio alla Compàgna vincitrice che lo custodisce fino all’edizione successiva. A fine agosto il Viaggio nel medioevo, che come suggerisce il nome rievoca le atmosfere magiche del tempo con sfide a tema, spettacoli e dimostrazioni di antichi mestieri.
Ci si dirige direttamente verso Albenga.
Celebre per le sue torri edificate a cavallo tra il XII ed il XIII secolo dalle famiglie ricche della città, come simbolo di potere e di prestigio. Di solito affiancano le case nobiliari e valgono alla città ligure l’appellativo della città delle 100 torri, nonostante no corrisponda al numero reale delle torri presenti ad Albenga.
Un’altra caratteristica di Albenga è il suo Battistero Paleocristiano, situato nel cuore del centro storico e molto vicino al vecchio palazzo del comune e alla cattedrale di San Michele Arcangelo, al cui interno è custodito un monumentale organo a canne.
La spiaggia di Albenga è una distesa di sabbia ampia dai fondali sono bassi e sabbiosi e adatti anche ai bambini. Poco distante dalla costa si trova l’Isola Gallinara che fa parte, assieme a tutta l’area circostante, della riserva naturale regionale dell’isola di Gallinara, visitabile solo ed esclusivamente attraverso escursioni e tour.
Subito dopo ecco Alassio, uno dei centri turistici più ferventi della Riviera di Ponente della Liguria.
Frequentata in particolare durante i mesi estivi e considerata una delle mete più ambite dagli amanti del mare e delle spiagge. Alassio riserva molte sorprese durante una passeggiata lungo le vie del suo centro storico ricco di chiese come la Collegiata di Sant’Ambrogio, risalente all’XI secolo, dove svetta il campanile cuspidato romano-gotico. Un altro complesso religioso meritevole di visita è l’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria posto a fianco della collegiata.
Di un certo interesse artistico è anche la Chiesa di Santa Maria Immacolata, la cui costruzione è legata ad un voto fatto dalla popolazione di Alassio alla Madonna durante un’incursione piratesca. Splendidi edifici nobiliari arricchiscono il patrimonio architettonico di Alassio, in particolare il Palazzo Brea visibile nel centro storico e il Palazzo Scofferi, risalente al XVIII secolo, dove al suo interno si può ammirare un crocifisso attribuito allo scultore fiammingo Jean de Boulogne,
Ma la vera chicca è il “Muretto di Alassio”, un muro decorato con piastrelle colorate dove sono state incise le firme autografe di personaggi celebri.
Oltre mille tavolette impreziosiscono la struttura realizzata lungo Corso Dante Alighieri. L’opera, realizzata nel 1953, fu ideata da Mario Berrino insieme allo scrittore Ernest Hemingway.
A poca distanza si trova Cervo, un borgo che ha conservato nel tempo le sue peculiarità e uno dei luoghi più visitati in Liguria. La scoperta di Cervo inizia addentrandosi nel centro storico. Si varca la porta Marina della Montà, che delimitava a sud le mura del castello, e salendo si trova Palazzo Morchio, dal portale in ardesia in stile genovese e oggi sede del Municipio.
Raggiungendo la parte piana di Cervo si scopre la chiesa di San Giovanni Battista, edificata dai pescatori di corallo e per questo motivo anche denominata “dei corallini”. Lo stile barocco e i marmi presenti al suo interno la rendono una meraviglia da visitare. Al tramonto la sua facciata rivolta verso il mare assume sfumature che la colorano di rosa e oro regalando un effetto quasi surreale. In piazza Santa Caterina sorge il castello dei Clavesana costruito nel XVII secolo e le cui sale ospitano il Museo etnografico
Passeggiare tra le strette vie di Cervo è sicuramente un’attività piacevole, perché si ha la possibilità di scoprire botteghe e piccoli esercizi che offrono prodotti locali come l’olio extravergine di oliva prodotto con i frutti degli ulivi che crescono alle spalle dell’abitato. A questi si aggiunge il Vermentino, vino bianco che nasce dall’uva dei vigneti adiacenti, e poi il pesce pescato giornalmente.
Cervo è anche il punto di partenza di alcuni sentieri molto affascinanti.
Salendo lungo il Sentiero Liguria si raggiunge il Colle di Cervo e la cima a Villa Colla. Da qui si gode di uno dei migliori panorami della Liguria, che spazia a 360 gradi da Capo Mele a Capo Berta comprese tutte le valli e i monti circostanti
Dal 1964, a Cervo, si svolge il Festival internazionale di musica da camera. La nascita di questo evento si deve all’intuizione del violinista ungherese Sandor Vegh che notò nella facciata concava della chiesa di San Giovanni Battista una caratteristica architettonica che rende l’acustica perfetta. Questa manifestazione richiama spettatori da tutto il mondo: nelle sere estive circondati da uno scenario da favola ci si può far trasportare dalle note di musicisti di fama mondiale.
Un’altra destinazione caratteristica è Diano Marina.
Spicca tra i paesi costieri per la suggestiva fusione tra il turchese del suo mare e l’oro del suo splendido litorale, mentre le abitazioni del borgo si nascondono nella macchia mediterranea, tra coltivazioni di basilico, pomodori, fiori e olive. Proprio agli ulivi è legata la tradizione turistica di Diano Marina, poiché a fine Ottocento il paese divenne un importante centro di commercio dell’olio in questa zona costiera. La spiaggia del borgo di Diano diventa la protagonista assoluta della bella stagione ligure. Lunga più di tre chilometri e costituita da granelli di sabbia dall’incantevole tinta dorata.
Tra acque cristalline ed un entroterra dalle mille sorprese, il centro storico di Diano Marina racchiude numerosi luoghi di interesse da esplorare. Tra le attrazioni di Diano Marina una delle più interessanti è il Palazzo della Cultura, che sorge proprio al centro di una piccola area verde ed ospita tutto l’anno mostre, convegni, concerti ed incontri culturali. Il Palazzo dispone anche di una Biblioteca e di un Museo Civico, il MARM, custode di esposizioni dedicate all’archeologia ed alla storia rinascimentale davvero di valore.
Tra le strutture militari di Diano Marina che meritano una visita ci sono il Forte Sant’Elmo, un forte a picco sul mare di Capo Berta, nato con funzioni difensive e diventato poi abitazione privata. Ulteriore testimonianza del valore strategico-difensivo della zona è il cannone di Diano Marina, risalente al XVI secolo e simbolo della città, fa parte di un complesso sistema di bastioni, torri e villaggi murati che un tempo presidiavano l’arco ligure dagli attacchi nemici.
Durante un soggiorno a Diano Marina sono molte le specialità locali da poter gustare.
Ad esempio, la focaccia salata, i testaroli al pesto o i fagioli, cucinati in molte squisite ricette. Diano Marina è la città dell’olio e bisogna assaggiarlo quando ci si trova da queste parti. Sono imperdibili anche i vini DOC, come il Vermentino della Riviera Ligure di Ponente DOC o il Pigato, coltivati dalla terra e dal sole della Liguria in modo eccellente.
Si arriva a Imperia, città dalle due anime, Oneglia e Porto Maurizio.
Il centro ottocentesco di Oneglia ha il suo cuore in Piazza Dante, luogo di riferimento della città da cui si diramano le vie principali dell’abitato. Piazza Dante è sovrastata dal palazzo del “Cremlino”, l’ex palazzo comunale di Oneglia, ed è circondata da una fila di portici in stile neoclassico.
Il porto di Oneglia è delimitato da due moli. Il molo che si estende maggiormente, detto appunto “molo lungo” è percorribile a piedi e vi sono attraccate le piccole imbarcazioni dei pescatori. Il secondo molo, detto “molo corto” per raffronto col primo, non è aperto al pubblico perché viene usato per il carico e scarico delle merci e ospita due imponenti gru, ricordo della prosperità economica basata sulla pesca di cui godeva Oneglia.
Sulla banchina di Oneglia, sotto i portici di calata Cuneo, si trovano le pescherie e tutti i ristoranti tipici che durante il periodo estivo si riempiono di turisti desiderosi di assaggiare le specialità locali. Tra queste non può mancare la famosa piscialandrea, o pizza all’Andrea, una specie di pizza condita con pomodoro, capperi, olive, aglio, pasta di acciughe e origano e così nominata perché pare fosse particolarmente gradita all’ammiraglio Andrea Doria, che nacque a Oneglia nel 1466.
Alle spalle del porto è presente il centro storico di Oneglia, con il mercato coperto di generi alimentari, le vecchie case dei pescatori e piazza San Giovanni, luogo di ritrovo amato e molto frequentato da tutti gli abitanti di questo tratto caratteristico di Imperia.
Al confine est sono presenti i resti della settecentesca cinta muraria, mentre sulla collina delle Cascine svetta Villa Grock fatta edificare dal clown svizzero Adrien Wettach, in arte Grock.
Una splendida villa in stile liberty, con un rigoglioso e ampio giardino arricchito da un laghetto con un isolotto centrale.
La manifestazione più importante di Oneglia è sicuramente la festa di San Giovanni, il 24 giugno, ma gli eventi collaterali iniziano circa una settimana prima. Nell’area della banchina vengono organizzati stand con espositori locali, nel grande piazzale alla base del molo lungo viene allestita un’area con grandi capannoni dove la sera è possibile cenare con le specialità tipiche. Durante tutta la settimana sono tante le attività e gli eventi culturali che vedono protagonista la città e che culminano il giorno di San Giovanni, con le funzioni sacre e la tradizionale processione lungo le vie cittadine.
Arroccato sul promontorio del Parasio si presenta il centro storico di Porto Maurizio.
Un intricato labirinto di stradine e vicoli e dall’alto dei suoi belvedere il borgo medievale offre un’ampia e magnifica vista sul golfo. Il Parasio è ricco di monumenti e palazzi antichi, ma il Duomo di San Maurizio rappresenta una meta importante. Si tratta della chiesa più grande di tutta la Liguria e splendido esempio di stile neoclassico. Oltre a questo meritano anche una visita Le logge di Santa Chiara, adiacenti al convento delle suore di clausura, che offrono scorci panoramici incantevoli e la casa natale di San Leonardo da Porto Maurizio, patrono di Imperia.
Ai piedi del Parasio, affacciati sul mare, si trovano Borgo Marina e Borgo Foce, ricchi di numerosi ristoranti e locali serali.
Da Borgo Marina si può percorrere a piedi la splendida “Passeggiata degli innamorati”, che si snoda a picco sul mare e raggiunge Borgo Foce, tipico agglomerato di case di pescatori con il porticciolo e le spiaggette di ciottoli.
L’evento che ha reso famosa Imperia a livello internazionale è la manifestazione delle vele d’epoca che si svolge a Borgo Marina ogni due anni nel mese di settembre e ospita una competizione di barche a vela antiche provenienti da tutto il mondo.
La manifestazione si alterna con un altro evento di altrettanto interesse, la manifestazione dei Motoryacht d’Epoca a Oneglia. Tutto l’anno si svolgono numerose manifestazioni di forte attrattiva come “Sole e Vento” con le sue gare di aquiloni, le notti in Borgo e la “Notte Bianca di Bollicine”.
Non molto lontano da Imperia, una località davvero singolare è Bussana Vecchia, un borgo dove si respira arte in ogni angolo.
Distrutta da un violento terremoto alla fine dell’Ottocento, questa località si è svuotata poco a poco. Per moltissimi anni Bussana Vecchia rimase quindi senza abitanti, diventando un vero e proprio borgo fantasma
Bussana vecchia trovò nuova linfa vitale negli anni Cinquanta, grazie ad un gruppo di artisti, filosofi e artigiani che ristrutturarono le antiche case sorte intorno al castello, trasformandole nelle loro nuove residenze e in studi artistici. Così il borgo, tra laboratori a cielo aperto, osterie e negozi colorati, ha ripreso vita e ancora oggi i viaggiatori ne subiscono il grande fascino
Passeggiare per Bussana Vecchia è un’esperienza unica per chi ha l’animo artistico e chi cerca mete sempre nuove e poco conosciute.
Una località di certo tra le più apprezzate dai viaggiatori che vanno sempre alla ricerca di luoghi abbandonati o recuperati. Le antiche rovine recuperate di Bussana Vecchia sono bellissime da vivere. Bastano poche ore per scoprire tutto il borgo e ammirarlo tra ristorantini e caffetterie dove è possibile incontrare e chiacchierare con i molti artigiani e artisti che animano la cittadina.
Le vie di questa antica località, tra fiori e rampicanti che incorniciano le antiche case in sasso, sono colme di tocchi artistici, come dipinti, murales, sedie colorate appese al muro trasformate in fioriere o statue incastonate nella cinta muraria. Anche le botteghe e i negozi degli artisti sono piccoli gioielli restaurati in cui perdersi ore ed ore per scoprire sculture, oggetti intagliati e creazioni uniche
Poi Sanremo, conosciuto ai più per il Festival della Canzone Italiana.
Ma oltre al festival c’è altro da scoprire. Sanremo è una città che merita di essere vissuta e scoperta, a cominciare dal suo centro storico conosciuto come La Pigna, il cuore antico, ovvero il primo nucleo originario di Sanremo. Affacciata sul mare, è formata da vecchi tetti grigi, rossi e coppi che si affacciano su terrazzi in fiore. Poi vicoli, piazzette e carrugi, fontane in pietra e ripide scalinate che s’insinuano sotto gli archi e che mantengono vivi i segni del passato medievale della città.
Sulla cima del colle che sovrasta il centro storico di Sanremo si trova il Santuario di Nostra Signora della Costa.
In Piazza San Siro, invece, ci si trova di fronte alla prestigiosa cattedrale dove è presente la statua della Madonna del Rosario del Maragliano. Da non perdere una visita al Palazzo Borea d’Olmo nel cuore della città, sede del Museo Civico e dall’alto del Monte Bignone, a circa 1300 metri si può godere di una vista spettacolare su tutto il golfo.
Lungo quella che è conosciuta come la Riviera dei fiori, proprio perché qui c’è una lunga e proficua tradizione della loro coltivazione, Sanremo è famosa anche per altri eventi significativi come la corsa ciclistica Milano-Sanremo, il Premio Tenco ed il rally di automobilismo.
Da Sanremo si fa una breve tappa nell’entroterra visitando Apricale, un borgo arroccato in maniera scenografica su un pendio verticale che conserva vicoli medievali, chiese e un bellissimo castello. Tutto intorno, a circondarlo, una corona di pendii verdeggianti, di fasce sostenute da muretti a secco, di uliveti e boschi di castagno.
Apricale è davvero uno dei borghi fortificati meglio conservati della Liguria.
Basta poco e si è già tra i ripidi vicoli, le scale e i gradini, incuneati fra case in pietra addossate l’una all’altra. Piazza Vittorio Emanuele sembra un teatro, con due palcoscenici contrapposti, quelli dei sagrati della chiesa parrocchiale e quelli dell’oratorio di San Bartolomeo, che si ergono su un terrapieno sorretto da arcate. Il palcoscenico naturale della piazza Vittorio Emanuele, infatti, a partire dal 1990, ha trovato una nuova ragion d’essere con le rappresentazioni del Teatro della Tosse di Genova, che ogni agosto sposta ad Apricale attori e registi e per mettere in scena uno spettacolo a stazioni sempre nuovo, che dalla piazza si allarga alle strette vie del paese.
Sopra la chiesa parrocchiale dedicata alla Purificazione della Vergine, in posizione dominante, c’è il Castello della Lucertola, con la parte inferiore di una torre quadrangolare del XII secolo che fa da basamento al campanile cinquecentesco della chiesa, su cui si arrampica, protesa nel vuoto, la bicicletta pensata dall’artista Sergio Bianco e divenuta un simbolo di Apricale.
Tra i resti del Castello anche alcune parti delle mura esterne, alcune opere di difesa inglobate in una casa privata, un giardino pensile di inizio XX secolo su cui s’affacciano gli ambienti del Museo della storia di Apricale, che illustra la storia del paese attraverso memorie e documenti storici, materiali archeologici, cimeli e curiosità, organizzati in sezioni tematiche. La visita inizia dal piano rialzato e si snoda attraverso le stanze del castello. Una di esse espone una rassegna fotografica delle manifestazioni nel borgo e nel castello.
E poco distante Dolceacqua il piccolo villaggio sulle colline dell’entroterra ligure.
La parte più antica, ai piedi del Monte Rebuffao, è dominata dal Castello dei Doria ed è chiamata dagli abitanti ‘Terra’. Quella più moderna, chiamata ‘Borgo‘ si sviluppa sulla riva opposta, ai lati della strada che sale la valle.
Il Ponte Vecchio è il simbolo di Dolceacqua. Claude Monet che visitò il borgo per due volte definì il ponte medievale un “gioiello di leggerezza”. Un capolavoro di armonia e di eleganza di forme, con un solo arco a tutto sesto di circa 32 metri di luce. Con i ruderi e il torrione centrale che testimoniano la tenacia dei suoi abitanti, il Castello dei Doria domina il borgo dall’alto e regala una vista mozzafiato della vallata.
Benché il borgo medievale sia piuttosto piccolo, sono numerosi gli edifici da visitare. Nella piazza della zona antica c’è la parrocchia di Sant’Antonio Abate del ‘400 che ingloba una torre angolare quadrata delle antiche mura, divenuta la base del campanile. All’ingresso del paese c’è la Chiesa di San Giorgio, costruita nell’XII secolo in forme romaniche, trasformata poi in epoca gotica e barocca. La cripta accoglie tuttora le tombe di Stefano Doria e di Giulio Doria.
Se si vuole ammirare il borgo dall’alto, basta raggiungete l’Alta Via dei Monti Liguri, accessibile in pochi minuti dalla parte nuova del villaggio. Lungo il percorso si può incontrare anche la piccola Chiesa di San Bernardo, famosa per i suoi affreschi medievali.
Ventimiglia rappresenta l’ultima tappa dell’itinerario in Liguria prima del confine con la Francia.
Un animo antico si fonde con un temperamento. Queste le due anime di Ventimiglia, separate dal corso del fiume Roia che taglia in due la città e fa da specchio alle strutture medievali da un lato e agli edifici moderni sulla riva opposta.
Una cittadina da conoscere lentamente, muovendosi a piedi nella serie di stradine del centro storico. La Cattedrale dell’Assunta è una delle costruzioni religiose più affascinanti, eretta su un antico tempio pagano precedente e custode di pregiate opere d’arte. Il ricordo dell’età medievale qui è sempre presente, ma per chi volesse andare ancora più indietro nel tempo può visitare il Museo Archeologico Gerolamo Rossi, dove sono conservati materiali romani rinvenuti negli scavi che hanno portato alla luce grandi quantità di sculture, oggetti della vita quotidiana e corredi funerari.
Da vedere anche i Giardini Botanici di Villa Hanbury, realizzati nel XIX secolo ed in cui sono presenti alcune specie di piante esotiche.
I giardini oggi vengono curati dall’Università di Genova che li rende rigogliosi e accoglienti per i visitatori.
Protagonisti immancabili da queste parti sono i fiori, amati e curati con particolare attenzione, come in tutte le località della Riviera dei Fiori.
Intorno al 20 febbraio, per esempio, l’inverno viene colorato dai fiori e piante in occasione di una fiera a tema, mentre la seconda domenica di giugno si tiene la famosa “Battaglia dei Fiori”. Per l’occasione una schiera di grandi carri , addobbati con le più belle specie floreali, si sfidano tra loro e con la folla. Chi preferisce i piaceri della cucina invece può partecipare alla Fiera di San Secondo che si svolge alla fine di agosto e ha origini medievali.
Oltre a giocattoli e numerosi souvenir, le bancarelle della festa offrono dolciumi tipici della zona, tra cui le famose castagnole.
Alessandro Campa
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