RICOMINCIO DA TE, ITALIA: ITINERARIO DI VIAGGIO, IL TRENTINO ALTO ADIGE
Il Trentino Alto Adige come non lo avete mai visto. Due realtà diverse che insieme danno vita a scenari spettacolari
Un desiderio di rinascita. La voglia di ripartire dalle piccole abitudini quotidiane, ma anche di realizzare scelte più ragionate ed impegnative. Tra queste l’organizzazione di un viaggio, di una vacanza o di un semplice weekend per staccare la spina.
Quest’anno l’approccio al turismo sarà diverso, ma non per questo meno coinvolgente e stimolante.
Da situazioni difficili, a volte, possono nascere occasioni inaspettate. Ancora di più se si vive in Italia che, con la sua immensa varietà, offre degli scenari incantevoli.
TRENTINO ALTO ADIGE
Natura, tracce storiche, gusto, ricchezze culturali. Sono elementi che illustrano il Trentino Alto Adige. Una regione particolare assolutamente da scoprire.
Una lettura più semplice e comprensiva della regione permette di dividere il territorio nella zona del Trentino ed in quella dell’Alto Adige/ Südtirol.
In entrambi i casi si presentano itinerari di diverso tipo. Per quanto riguarda il Trentino si può iniziare il percorso dalla parte meridionale della regione, al confine col Veneto. Si parte da Avio e, attraversando Trento, si arriva a Canazei. Oppure venendo dalla Lombardia si inizia da Riva del Garda percorrendo le località che conducono fino a Madonna di Campiglio.
La stessa prospettiva si può utilizzare per l’Alto Adige/ Sudtirol. Una volta lasciato il Trentino si visita prima la zona di Bolzano e Merano per poi continuare il viaggio nell’area che comprende Bressanone e Vipiteno fino al Brennero e al confine con l’Austria.
Partendo dal sud della regione al confine col Veneto si incontra Avio.
Un paesino caratterizzato dall’affascinante castello di Sabbionara, tra i più celebri ed antichi monumenti fortificati del Trentino con il suo mastio che si erge su tutta la valle. All’ultimo piano del castello si trova la singolare stanza dell’amore, in cui ammirare affreschi di pittura profana del 1300, che ritraggono allegorie d’amore e di vita quotidiana.
Si prosegue per Brentonico, cittadina che accoglie tra i suoi eleganti palazzi signorili come lo splendido Palazzo Eccheli – Baisi e il suo giardino botanico. Circondato dal parco del Palù, con i suoi imponenti e secolari pioppi, Brentonico offre diverse passeggiate, come il medievale sentiero delle regole per ammirare la grande varietà di piante e fiori del Parco Naturale del Monte Baldo.
La località è anche nota per gli stupendi panorami dall’altopiano e dalle sue vette, il Monte Altissimo e il Vignola. Nei dintorni si trovano Polsa e San Valentino che presentano una serie di impianti sciistici con piste da discesa e da fondo, snow park e itinerari con racchette da neve.
Segue Mori, centro agricolo e artigianale denotato da una produzione enologica di qualità.
La degustazione dei vini di produzione locale comprende Merlot, Marzemino, e Cabernet. A Mori, inoltre, sono presenti molte architetture di tipo rustico-signorile e interessanti monumenti come la pieve romanica di Santo Stefano e, nel centro storico, la Piazza Maggiore con canonica del Quattrocento e il settecentesco Palazzo Salvadori.
Nelle vicinanze di Mori è possibile visitare alcune stazioni preistoriche, mentre una piacevole escursione è quella che porta al Santuario di Monte Albano lungo una caratteristica mulattiera. Ogni anno, ad inizio autunno, si svolge la “Ganzega d’autunno“, un evento dove cultura ed enogastronomia locale si incontrano attraverso la rievocazione delle tradizioni contadine tipiche del Trentino.
Si arriva poi a Rovereto e si visita il suo Castello, da cui osservare un incantevole panorama su tutta la vallata.
Chiamato anche Castel Veneto, rappresenta una struttura di origine medievale e uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardo-medievale. Al suo interno si trova il Museo della guerra, tra i più rilevanti sul primo conflitto mondiale. La scoperta della città prosegue con il Palazzo dell’Annona, sede della Biblioteca Civica, il Palazzo Fedrigotti e il Teatro Zandonai.
Una menzione a parte merita il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea tra i più importanti d’Europa.
Al suo interno una collezione permanente di 15.000 opere, accompagnate da mostre itineranti di scultura e pittura. E poi la Campana dei Caduti, che ogni sera suona cento rintocchi in memoria dei caduti di tutte le guerre.
In inverno Rovereto ospita i caratteristici mercatini di Natale, conosciuti come il Natale dei Popoli, in cui da Piazza Battisti si procede per Via Roma fermandosi a scoprire i differenti paesi del mondo che espongo prodotti tipici del loro territorio, oltre a quelli più tradizionali. Sempre in inverno, chi ama lo sci, può raggiungere le stazioni sciistiche di Brentonico Polsa – San Valentino e di Folgaria.
Poco distante Isera, famosa per la produzione tipica del Marzemino, fra i vini più pregiati della regione, che attrae visitatori presso le sue cantine.
Il gusto, però, viene anche accompagnato dai siti storici e artistici presenti a Isera come l’antica chiesa di San Vincenzo, il cui attuale campanile sarebbe parte del mastio di un antico castello. E poi ancora il Palazzo de´ Probizer, sede della Casa del Vino, e il Palazzo Vannetti. Un luogo singolare è il Museo della Cartolina “Salvatore Nuvoli“, allestito nel Palazzo Galvagni, che presenta una curiosa raccolta di ventimila pezzi differenti di cartoline.
Ronzo Chienis, invece, si trova in Val di Gresta, un’ampia zona terrazzata che accoglie le apprezzate coltivazioni di prodotti naturali e biologici.
Le caratteristiche morfologiche e climatiche hanno favorito la vocazione agricola di questa terra, la prima ad introdurre, nel Nord Italia, la filosofia e le tecniche del biologico. Una modernità nelle metodologie naturali di coltivazione degli ortaggi che ha positivamente influenzato anche il modo di vivere e di ospitare.
A questa si aggiunge una ristorazione basata sull’uso dei prodotti locali, che cucinati secondo ricette semplici mettono in risalto i sapori genuini. D’inverno la Val di Gresta offre la possibilità di fare piacevoli camminate sulle ripide rampe del Monte Stivo o sulla neve con le ciaspole, tra le abetaie secolari di Bordala.
E restando vicino al Monte Stivo si scopre Passo Bordala, luogo ideale per chi desidera praticare fondo escursionistico.
Un ampio altopiano prativo che si affaccia sulla Val Lagarina raggiungendo la sua massima estensione a Bordala Alta, in corrispondenza del Monte Somator a 1309 metri, su cui sono stati ritrovati ruderi di una torre medioevale.
Villa Lagarina merita una visita perché ha mantenuto nel tempo il suo carattere di borgo trentino dai magnifici palazzi nobiliari, dai vasti parchi e dalle splendide chiese. La centrale piazza Riolfatti si presenta con una fontana-lavatoio circondata da una doppia fila di ippocastani e incontra via Cavolavilla, lungo la quale appare Palazzo Guerrieri Gonzaga. Da visitare anche la chiesa arcipretale dell´Assunta, uno dei più pregevoli monumenti barocchi del Trentino, Palazzo Libera, sede del Museo Diocesano e centro culturale. Nella frazione Piazzo si trova invece la chiesetta di Santa Apollonia e il grande filatoio dall’imponente aspetto.
Da qui si arriva alle cascate di Strafalt, con caverne e tracce di antiche strutture, mentre a monte di Castellano si presenta il romantico lago di Cei, uno specchio d´acqua a circa 900 metri sul livello del mare, in cui godere della tranquillità immersi nel verde di faggi, abeti e vegetazione acquatica.
Poi ci si dirige verso Pomarolo, circondato da campagne coltivate a mele, viti e ciliegie.
Diversi rivi, ora in parte coperti, scorrono nei pressi dell´abitato e, in passato, davano energia ai mulini e a una tessitura che produceva anche la stoffa per il saio dei monaci. La contrada Basiano è la più antica del comune, di origine romana, e rappresenta ancora oggi il nucleo più preservato della località. Di grande interesse anche l’antico edificio della sede municipale e la chiesa di San Cristoforo, che conserva al suo interno un organo di nobile pregio, reputato il più importante della valle.
Nel cuore della Val Lagarina e sulla sponda sinistra del fiume Adige si trovano due piccole e graziose località.
La prima è Volano con un antico nucleo cittadino disteso su di un terrazzo ai margini della valle. Una doppia fila di case si presenta sulla strada centrale, dalla quale si ammirano gli ingressi delle corti, caratteristici nuclei di case familiari con cortili in pietra, ballatoi e scale esterne. Un’ attrazione di grande interesse in questo piccolo centro è la chiesa gotica di San Rocco con affreschi del XV e XVI secolo.
La seconda è Besenello, nota soprattutto per Castel Beseno, la più grande fortezza del Trentino, un luogo fortificato fin dalla preistoria che regna sulla località. In seguito ad attenti lavori di restauro oggi Castel Beseno è diventato anche una magnifica location per spettacoli e rievocazioni storiche.
Besenello, inoltre, offre numerose opportunità per escursioni in mountain bike o a piedi. Tra queste il Sentiero dell’imperatore, una via realizzata per scopi militari, che partendo dalla casa colonica di fronte a Villa Bortolazzi, in località Acquaviva, sale fino alla chiesetta di Santa Trinità, punto di arrivo dell’itinerario, al cui fianco sinistro si scorge una voragine su rio Secco.
Da queste parti è quasi obbligatorio fare tappa al Monte Bondone, conosciuto anche come l’Alpe di Trento.
Scorci emozionanti, antiche tradizioni, sapori genuini e tanta natura presentano l’area intorno al monte. Un ambiente naturale preservato, grazie anche alla Riserva Naturale Integrale e il Giardino Botanico Alpino, dove crescono oltre duemila specie di piante e fiori dei cinque continenti. Dalla conca verde delle Viote si possono risalire le cime che la delimitano per memorabili escursioni invernali con gli sci, a cui si aggiungono piste ampie e sempre innevate, il divertente Snow park e moderne reti di risalita.
Poco distante Garniga Terme, a 800 metri di altitudine sulla parte orientale del Monte Bondone.
Qui si possono compiere passeggiate che si spingono fino all´altopiano del Bondone e raggiungono le Tre Cime, di cui la più alta è il Cornetto a 2170 metri. Ma Garniga Terme è anche uno dei centri principali in Italia per la fitobalneoterapia, la pratica dei bagni d’erba, trasformata in una terapia medica avanzata. Un rimedio naturale che trova le sue capacità curative nella varietà e nelle proprietà delle erbe raccolte nei prati delle Viote, sul Monte Bondone. I bagni d’erba, il calore ed i profumi sprigionati dall’erba, rappresentano un efficiente rimedio per i disturbi derivanti dalle forme reumatiche ed alleviano i dolori da spasmi muscolari.
Nelle vicinanze, ai piedi del Monte Bondone, si trova Lasino. Un piccolo borgo caratterizzato da antiche case medioevali e rinascimentali al suo interno. Una visita alla chiesa di S. Pietro ricca di affreschi, ma anche alla cappella del Santo Crocifisso. Due ore di cammino separano Lasino dal Monte Bondone ed è raccomandata l’escursione che conduce fino al Palon a 2090 metri. Una cima da dove si può ammirare un incantevole panorama sulle montagne del Trentino.
Poi Calavino, a occidente del Monte Bondone in cima alla Valle di Cavedine.
Il centro abitato a valle presenta antichi mulini, fucine e opifici, mentre a monte conserva un´immagine signorile-rurale. Regna sul paese il Palazzo Negri di San Pietro, dotato di torricella e circondato da un muro che racchiude giardini pensili, cappella e vigneto. In questa zona si presenta la Valle dei Laghi che offre molteplici possibilità di trascorrere piacevoli soggiorni, dagli agriturismi ai locali tipici, assaggiando e facendo scorta del Vino Santo e delle pregiate grappe che qui si producono.
Un’attività interessante è la passeggiata archeologica di Cavedine, che ricalca la Strada romana, via di comunicazione da nord a sud lungo la dorsale occidentale della Valle di Cavedine. Qui si possono trovare reperti come fontane, iscrizioni e capitelli. Ogni anno, a luglio, Calavino rievoca il passato con il Palio dei Rioni, trasformandosi in un borgo medievale dell’epoca dei Madruzzo, che per più di un secolo controllarono il principato vescovile di Trento.
Poi una tappa a Lagolo, che fa parte del comune di Calavino.
Qui si presenta un laghetto di tipo carsico inserito in una conca verde circondata da antichi faggi. Secondo la gente del luogo le sue acque possiedano proprietà terapeutiche per le malattie della pelle. A Lagolo è possibile praticare il pattinaggio su ghiaccio durante l’inverno, mentre in estate fare il bagno e prendere il sole nei prati lungo la riva.
La città di Trento.
Capoluogo del Trentino-Alto Adige, si presenta con i suoi aspetti storici e culturali che l’hanno caratterizzata nel tempo come punto di incontro tra il mondo Mediterraneo e quello continentale. Trento si scopre a partire dal Duomo, racchiuso in uno scenario incantevole con le montagne sullo sfondo. Alla sua sinistra il Palazzo Pretorio, sede del Museo diocesano Tridentino, con le mura merlate e l’alta Torre Civica. Da qui si prosegue per via Belenzani, ammirando gli affreschi di palazzo Alberti Colico, palazzo Thun e palazzo Geremia.
Un ‘altra tappa importante per conoscere la città è il Castello del Buonconsiglio, un elegante forte che per secoli fu sede dei principi vescovi di Trento. Oggi ospita collezioni d’arte e archeologia e mostre temporanee. La storia e l’arte si uniscono alla scienza nell’innovativo quartiere “Le Albere”, dove in un prato verde smeraldo circondato dalle montagne si trova il Muse, famoso museo di scienze naturali disegnato da Renzo Piano. Una magnifica opera di architettura, il cui profilo esterno ricalca quello delle montagne, mentre all’interno si resta ammaliati dallo sviluppo verticale delle sale, che delimitano il “grande vuoto” che collega tutti i piani del museo.
Trento è una città ricca di eventi adatti ad ogni stagione.
Per gli amanti della natura e della vita in alta quota in primavera si presentano gli spettacoli del Trento Film Festival della Montagna. In estate, invece, a fine giugno la città si anima con le Feste Vigiliane, in onore del patrono San Vigilio. In questa occasione sfila il corteo storico, formato da circa seicento figuranti che raggiungono il centro storico della città, a cui si aggiunge in seguito il Palio dell’ Oca, evento conclusivo della festa. L’autunno poi è dedicato agli sportivi, grazie agli incontri del Festival dello Sport, manifestazione che porta a Trento i campioni dello sport di oggi e di ieri. D’inverno infine, come da tradizione, le meravigliose atmosfere dei mercatini di Natale.
Un rituale che va bene tutto l’anno è rappresentato dall’aperitivo con Trentodoc, pregiato spumante trentino. Si può anche prendere la funivia, poco distante dal centro, e salire sul belvedere di Sardagna, per ammirare la città dall’alto e gustare un aperitivo al tramonto. Un’esperienza sicuramente indimenticabile.
Poco distante da Trento si trova Lavis, attorno al Torrente Avisio, da cui prende il nome.
Un piccolo centro a ridosso della collina del “Paion” contornato da stradine strette, chiamate pristoi, che si è esteso verso le pendici collinari coltivate a vigneto. Una visita guidata alla cantina LaVis è un’attività da non perdere. Poi Casa Schuldhaus dall’elegante portale bugnato e la chiesetta barocca di San Giovanni Nepomuceno. Sulla rupe porfirica sovrastante si presenta il peculiare giardino pensile del Ciuciòi con scalinate, muraglioni e un piccolo castello
Segue Zambana, un importante centro agricolo della regione, conosciuto per la produzione di mele, pere, uva.
Ma l’orgoglio di Zambana è rappresentato dalla produzione dell’asparago bianco. A questo prezioso ortaggio vengono dedicate feste e ricette semplici e squisite. In primavera, infatti, si svolge la festa dell’asparago bianco in cui sono da provare gli asparagi in salsa d’uovo accompagnati da carne salada trentina assieme ad un buon bicchiere di vino.
Folklore e tradizioni continuano a San Michele all’ Adige.
La località ospita il Museo degli usi e costumi della Gente Trentina. Una raccolta etnografica e una continua ricerca lo rendono uno dei più qualificati del suo genere nell´Arco Alpino. San Michele è una meta interessante per gli amanti delle tradizioni popolari, ma anche per chi voglia assaporare il gusto di una passeggiata fra i vigneti o lungo il rilassante scorrere dell´Adige.
L´artistica chiesa barocca e il monastero degli Agostiniani, attorno al quale si sviluppa l´abitato di San Michele, hanno rappresentato nei secoli lo scenario delle lunghe contese fra i Conti del Tirolo ed i Principi Vescovi di Trento.
Procedendo verso nord si incontra Mezzolombardo, sulla Strada del vino e dei sapori della Piana Rotaliana, proposta enogastronomica per chi voglia scoprire i sapori di questa terra. Una località descritta da Goethe come “il più bel giardino vitato d´Europa”. L’abitato si distende ai piedi di un monte, osservato da un´antica chiesa dedicata a San Pietro, dal castello e attraversato da un corso su cui spiccano palazzi signorili settecenteschi e del primo Novecento. Cultura e antiche tradizioni ne hanno fatto un centro la cui economia era un tempo basata sulla coltivazione della vite. La leggenda narra che il Teroldego, vino rosso della zona, fosse noto anche ad Ovidio.
Per poi arrivare nella splendida San Martino di Castrozza, a 1450 metri sul mare e nel cuore del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino.
Scoperto nell’800 da alpinisti inglesi e tedeschi incantati dall’incredibile spettacolo delle Pale di San Martino tinte di rosa ad ogni tramonto, San Martino di Castrozza è un piccolo centro alpino che ha ispirato artisti come Arthur Schnitzler e Richard Strauss,
Per gli amanti delle Dolomiti in estate, a San Martino di Castrozza si può praticare alpinismo, arrampicata sulle tante pareti di roccia e dedicarsi ad escursioni in mountain bike o al trekking lungo i sentieri che dal paese partono e si diffondono all’interno del parco naturale, come ad esempio quello che porta a Passo Rolle.
Si può inoltre salire sull’Altolpiano delle Pale per ammirare da lassù tutta la vallata.
In inverno lo sci è l’attività principale. Lunghe piste innevate e anche illuminate in notturna, piste da sci di fondo e sentieri battuti per chi preferisce le ciaspole. E per gli amanti dello snowboard un ‘ampia offerta con tre snowpark, il San Martino SnowPark in Tognola, lo SnowPArk Colverde e il Rolle Railz Park.
Si prosegue arrivando in Val di Fassa e precisamente a Moena, un paesino di circa duemila abitanti ai piedi delle più belle Dolomiti del Trentino. Qui l’estate si caratterizza per le lunghe passeggiate ed escursioni a piedi o in mountain bike, oppure rilassandosi tra le botteghe artigiane e i mercatini tipici del centro.
In inverno, invece, si possono percorrere le piste della Ski Area Alpe Lusia – San Pellegrino, comprensorio sciistico con rete di impianti di risalita e piste dagli scenari unici. Chi pratica lo sci di fondo può trovare al Centro del Fondo Alochet degli stipendi tracciati che si articolano tra ampie radure e boschi innevati. Proprio da Moena parte la famosa Marcialonga di Fiemme e Fassa, la più importante manifestazione di sci di fondo in Italia, che si tiene a gennaio.
Ma oltre allo sport anche i sapori con prodotti locali come il Puzzone di Moena DOP.
Un formaggio dall’inconfondibile gusto di erbe degli alpeggi, a cui ovviamente è dedicato un festival a settembre. La tradizione culinaria ladina qui è vivissima, valorizzata sia dai ristoranti che dagli eventi enogastronomici tra cui “A tavola con la fata delle Dolomiti”, in inverno, e “Sapori d’autunno”, a settembre, due momenti per celebrare le materie prime locali.
All’estremo nord della Val di Fassa ecco Canazei, un paesino circondato dalle vette della Marmolada, del Gruppo del Sella e del Sassolungo. In inverno Canazei è il luogo perfetto per praticare snowboard, sci di fondo o sci da discesa nelle splendide ski area di Alba Ciampac e Canazei Belvedere. Si possono raggiungere importanti passi come il Pordoi e il Sella, oppure godere di una vista spettacolare sul ghiacciaio della Marmolada.
E chi ricerca un’attività più comoda può comunque raggiungere il Sass Pordoi in funivia partendo a piedi dal centro del paese.
In estate, invece, passeggiate a piedi lungo il torrente, trekking, gite in mountain bike ed escursioni in quota tra paesaggi fiabeschi. A cui si aggiunge il divertimento delle serate estive nel centro di Canazei tra locali e feste tradizionali ladine.
Chi vuole raggiungere il Trentino arrivando dalla Lombardia, scopre le bellezze che regala Riva del Garda, sulla sponda nord dell’omonimo lago.
La visita alla cittadina parte dalla Rocca di Riva, sede del Museo dell’Alto Garda, che ospita la Pinacoteca. Risalente all’anno Mille, la Rocca ospita reperti dalla preistoria al Medioevo fino ai giorni nostri, mentre d’inverno si trova la Casa di Babbo Natale, vero spettacolo per i bambini. Proseguendo il tour a piedi nel centro storico si può raggiungere e poi salire sulla Torre Apponale, alta 34 metri e situata nel cuore del borgo. In cima alla torre si scorge l’Anzolim, angelo di bronzo, simbolo di Riva del Garda.
Oltre alla cultura anche tanto sport. Sul lago di Garda, infatti, è possibile fare vela e windsurf, ma anche parapendio, passeggiate, mountain bike, arrampicata e canyoning. Riva del Garda si presenta come una vera palestra a cielo aperto. A marzo appuntamento con la sagra di polenta e mortadella, mentre in occasione della Pasqua si presenta Chocomusic, una vera e propria festa del cioccolato con degustazioni, laboratori pratici e percorsi che illustrano tipicità dei cioccolati del mondo.
Proseguendo verso nord si visita Tenno, con il suo Castello del XII secolo che domina il paese, fatto di case in pietra e strette viuzze medievali e uno spettacolare prospetto panoramico sul lago di Garda. Da non perdere il vicino lago di Tenno, unico per il suo colore verde azzurro e le acque limpide.
Una lunga scalinata porta alle rive del lago, ideale per un tuffo immersi nella natura, o per fotografare lo splendido insieme di colori del lago e del bosco.
In estate, tra il borgo di Tenno e il lago, nell’ abitato di Canale, si svolge Rustico Medioevo, con giochi e spettacoli di strada per rivivere le atmosfere medievali del borgo. Specialità del luogo assolutamente da provare è la carne salada, una vera prelibatezza, accompagnata da un filo d’olio extra vergine del Garda.
Poco distante Arco, un centro influenzato dallo stile della dominazione austriaca con i giardini, i parchi e le raffinate ville liberty. Nell’Arboreto di Arco si possono ammirare piante provenienti da tutto il mondo, in un percorso che prosegue nei giardini pubblici e nella passeggiata romantica tra gli ulivi fino al castello medievale.
Arco è meta apprezzata soprattutto da chi ama la vacanza sportiva praticabile tutto l’anno, che va dal free climbing sulle falesie naturali, ai percorsi per mountain bike, alle gite lungo le piste ciclabili. Da non perdere il RockMaster Festival, evento internazionale dedicato al climbing.
Segue Dro, un borgo racchiuso nella valle del fiume Sarca, circondato da ricchi vigneti per la produzione del Vino Santo e dalle coltivazioni della Susina di Dro.
Un paesaggio caratterizzato anche dal fenomeno delle Marocche, imponente cumulo franoso di massi e rocce, con blocchi di dimensioni gigantesche che occupano il fondovalle e che donano al territorio un suggestivo aspetto quasi desertico e lunare. Gli appassionati di arrampicata e free-climbing trovano il luogo perfetto nelle strapiombanti pareti rocciose dei Lastoni di Dro e del Monte Brento. In estate Dro ospita il tradizionale festival Drodesera. Un insieme di performance artistiche viene presentato nei particolari spazi della centrale idroelettrica di Fies.
Poi si arriva a Stenico, in una conca che si apre a sud verso la Gola del Sarca.
Un antico villaggio di case tipiche e di palazzi nobiliari, con tante fontane dislocate nelle diverse piazze. Il periodo medioevale rende Stenico protagonista del suo tempo con il castello, una delle sedi del Museo Castello del Buonconsiglio di Trento, che spesso è animato da concerti ed eventi artistici e culturali.
A Stenico si trova anche una Casa del Parco Naturale Adamello Brenta, la Casa della flora, al cui interno si descrivono la ricchezza della flora e il rapporto tra uomo e piante, mentre all’esterno un percorso didattico presenta gli ambienti vegetali del Parco Naturale.
Da qui ci si può dirigere verso Molveno un paese di poco più di mille abitanti sulle sponde dell’omonimo e splendido lago, circondato dalle Dolomiti di Brenta. Molveno e lo sport vanno di pari passo. In estate si può scegliere tra il windsurf sul lago, una gita in barca o in pedalò, un volo in parapendio, un’uscita in canoa o una passeggiata lungo le rive del lago.
Gli amanti del trekking e della mountain bike possono seguire i percorsi Dolomiti di Brenta Trek e Dolomiti di Brenta Bike.
D’inverno ci si può dedicare allo sci nel comprensorio di Fai della Paganella, oppure seguire i sentieri del Parco Naturale Adamello Brenta indossando comode ciaspole. Chi preferisce il relax può fare brevi passeggiate fino alle malghe o ai rifugi e poi gustare le specialità trentine con vista sulle Dolomiti di Brenta, che all’alba e al tramonto si tingono di rosa.
Ma da Stenico si arriva anche a Spiazzo, punto centrale della valle e sede storica della Pieve di Rendena. Si può rivelare interessante una visita alla fabbrica di coltelli, ma anche ai laboratori artigiani di Borzago, della distillazione e del liquore genziana e della trasformazione delle erbe selvatiche in delizioso cibo. Da vedere, inoltre, la Parrocchiale dedicata a San Vigilio e la Cort de Tonio a Borzago, uno spazio fra le antiche case dipinto con scene di vita quotidiana.
Si prosegue con Pinzolo, tra sport, natura e tante attività adatte principalmente alla famiglia.
Un paese alpino, immerso nel Parco Naturale Adamello Brenta, punto di partenza ideale per scoprire la Val Rendena e godere di un seducente panorama sulle Dolomiti. Pinzolo però è soprattutto sport.
Trekking con circa quattrocento chilometri di sentieri, tra boschi e montagne, alla scoperta di panorami e cascate nascoste. Chi preferisce la mountain bike si presentano oltre venti chilometri di pista ciclabile e il Brenta Bike Park per gli appassionati del downhill. E per i più piccoli passeggiate nei boschi, fattorie didattiche, escursioni in bici e originali percorsi di natural wellness per tutta la famiglia, tra yoga e barefoot walking per entrare in sintonia con la natura.
Nel cuore della Val Rendena si presenta l’incantevole Madonna di Campiglio, tra le Dolomiti di Brenta e i ghiacciai dell’Adamello e della Presanella.
Luogo di soggiorno della nobiltà e della ricca borghesia austriaca con ospiti illustri come la principessa Sissi e l´Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, oggi Madonna di Campiglio è meta ambita dagli sciatori e dagli amanti degli sport invernali.
Quasi sessanta chilometri di piste per venti impianti di risalita la rendono uno dei poli sciistici più famosi in Italia.
Ma Madonna di Campiglio è molto frequentata anche d’estate. La sua posizione è perfetta per chi ama le escursioni. Il vicino Parco Naturale Adamello Brenta offre circa quattrocento chilometri di sentieri di montagna percorribili a piedi o in mountain-bike. I paesaggi sono sempre affascinanti, grazie alle incantevoli Dolomiti di Brenta che fanno da cornice.
La visita in Trentino si conclude a Dimaro proprio ai piedi delle Dolomiti di Brenta, dove inizia la Val di Meledrio.
Una meta ideale per la vacanza attiva, praticando moltissimi sport tra cui trekking, bike e rafting in estate, e sci, ciaspole e scialpinismo in inverno. L’importanza del paese, a controllo della via di Campiglio, è segnalata dall’esistenza dell’antica Casa del Dazio. Restano sempre affascinanti le numerose fontane di pietra e l’ antica chiesa di San Lorenzo del XV secolo che conserva affreschi dei Baschenis e di San Giovanni Battista.
Il viaggio in Alto Adige/Sūdtirol inizia con le papille gustative che vanno in estasi mentre attraversano alcune località presenti sulla Strada del Vino.
A partire da Termeno, patria del vitigno aromatico da cui nasce il profumatissimo vino Gewürztraminer. Una coltivazione di lunga data che trova il luogo ideale nei caldi e ben ventilati pendii sopra Termeno. Un vino dal sapore fruttato e speziato oggi tra i più apprezzati e conosciuti dell’Alto Adige.
Al Gewürztraminer è dedicato un sentiero che si estende per circa tre chilometri attraversando il peculiare scenario dei vigneti di Termeno, percorrendo un bosco e giungendo alla frazione di Ronchi facendo poi ritorno al punto di partenza. Lungo il percorso una meravigliosa vista sulle montagne circostanti e sullo storico borgo vinicolo di Termeno, con le sue antiche tenute e cantine. E poi ad inizio luglio una festa che celebra questo delizioso vino, in cui le cantine del centro storico si aprono invitando a degustazioni accompagnate da specialità locali.
A pochi chilometri Caldaro con il suo meraviglioso lago, il più grande e più caldo dell’Alto Adige.
Le sue acque sono un paradiso per praticare nuoto, surf e vela da aprile sino a ottobre. Anche questo territorio si sviluppa lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige ed è costeggiato da enoteche, cantine e ristoranti dove fermarsi per degustazioni e assaggi.
Il centro di Caldaro ospita il Museo provinciale del vino che offre uno sguardo sulla storia della viticoltura in Alto Adige, dagli attrezzi storici che accompagnavano l’annata lavorativa del viticoltore, fino alle rappresentazioni religiose che illustrano il rapporto tra vino e religione. Il paesaggio invita anche a piacevoli passeggiate, gite a cavallo o escursioni sulle vicine cime delle Dolomiti.
Sempre lungo la Strada del Vino si trovano la piccola cittadina di Laives e i comuni limitrofi di Bronzolo e Vadena.
Oltre ad offerte enogastronomiche la località presenta anche interessanti spunti culturali, come la Parrocchiale di Laives, che sorge di fronte al Comune nel centro del paese. Un edificio particolare che rappresenta un originale esempio di architettura contemporanea in Alto Adige, ma che allo stesso tempo racconta la storia dell’architettura attraverso i secoli.
Il campanile è ancora quello del 1250, mentre in tempi recenti sono stati effettuati lavori di ampliamento della parrocchiale con un’idea degli architetti meranesi Thomas Höller e Georg Klotzner. Il progetto ha previsto l’aggiunta di una nuova ala a forma di piramide asimmetrica, un colpo d’occhio per la sua incredibile originalità.
Si arriva poi a Bolzano.
La città dell’Alto Adige in cui si mescolano perfettamente la cultura italiana e quella tedesca, identificate nella parlata della gente, nelle indicazioni stradali e nella gastronomia. Il capoluogo di provincia più a nord d’Italia presenta un centro storico contraddistinto da un intreccio di piazze e viottoli da scoprire a piedi. I portici medievali, cuore pulsante dell’attività mercantile di allora, piazza Erbe con i suoi banchetti colorati di fiori, frutta e verdure e piazza Walther, con la statua del famoso “Minnesänger”, poeta tirolese del 1200.
Una visita merita anche Gries, che oggi è un quartiere caratteristico, ma che fino ad un secolo fa era un comune a sé stante.
Poi i numerosi castelli, Castel Roncolo a nord, a ridosso del centro storico, che conserva splendidi affreschi. A sud invece si erge maestoso Castel Firmiano, sede del MMM Messner Mountain Museum Firmian, cuore del circuito museale dedicato alla montagna e creato dal celebre alpinista ed esploratore Reinhold Messner.
Altre stimolanti mete culturali sono anche il Museo Archeologico dell’Alto Adige, in cui si trova Ötzi, la mummia del Similaun e il Museion, museo di arte moderna e contemporanea. Dopo queste visite ci si può anche immergere nella natura con passeggiate lungo Talvera, Guncina e Sant’Osvaldo, mentre per una vista panoramica della città in pochi minuti di funivia si raggiunge Renon o San Genesio
Poco distante si trovano due paesini esattamente posti a metà strada tra Bolzano e Merano. Si tratta di Nalles e Andriano.
Quest’ultimo è uno dei più piccoli comuni altoatesini adagiato nella Valle dell’Adige e circondato da vigneti e frutteti, ottima meta per gli amanti del buon bere e per gli appassionati di escursioni a piedi o in biciletta dato il collegamento alla pista ciclabile della Valle dell’Adige.
Nalles, invece è chiamata anche “paese delle rose”, perché durante la bella stagione si avvolge dei colori dei fiori, dei meli e dei vigneti. Nalles è un luogo eccezionale per scoprire castelli e manieri, antichi masi e fattorie. Una vacanza perfetta sia per sportivi che per buongustai. Sopra il paese di Nalles, al margine della gola del rio Sirmiano, regna Castel Payesberg roccaforte del XIII secolo. La meravigliosa torre di Castel Payersberg è visibile da molto lontano e rappresenta l’emblema del paese. A sud del torrione e protetto da esso, si trovava il piccolo palazzo, oggi in rovina. Ad est, sono ancora visibili i resti della cappella della roccaforte in stile tardo gotico.
A Sirmiano di Sopra, accanto al Rainerhof, il maso dalla posizione più elevata del comune di Nalles, si scorge un edificio simile ad una torre.
Si tratta della Jagdturm (la torre della caccia), luogo di soggiorno del conte von Payersberg durante i periodi di caccia e nelle estati calde.
Segue Lana assieme ai vicini comuni di Cermes, Postal e Gargazzone, meta turistica ideale per godere del clima mite e ammirare la storia di questi luoghi assieme alle decine di chiese, monasteri e cappelle. Sicuramente da visitare la Gola di Lana, burrone profondo ed intrigante dall’originale scenario roccioso. Solo uno stretto fazzoletto di terra conduce tra le rocce massicce lungo il torrente di montagna. Poco dopo, la stretta valle si allarga fino ad aprirsi in uno spiazzo e dei ponticelli in legno permettono di raggiungere la zona detta “Prato della Gola” posta ai piedi della collina del castello Braunsberg, oggi piazza che ospita feste, cinema e teatro all’aperto.
Giungendo dalla Gola di Lana, inoltre, si scopre il sentiero delle sculture.
Una passeggiata in un museo a cielo aperto di arte contemporanea, dove ammirare le opere di artisti venuti da tutto il mondo e perfettamente integrate nell’ambiente circostante. Per scoprire l’ eccellenza dei prodotti locali è necessaria una visita al Museo di frutticoltura e la partecipazione alle settimane gastronomiche dedicate alle erbe selvatiche o alle feste delle castagne.
Si arriva a Merano, piccola cittadina vivace ed elegante.
Il raffinato centro storico presenta una serie di grandi opere architettoniche medievali e della Belle Epoque ancora oggi in uso, come il Kurhause e il Teatro Puccini. Molto particolari i portici e i vicoli di Steinach, il quartiere più antico della città. I portici costituivano il centro dei commerci e dell’artigianato. Fin dal XIV secolo presero il nome, che si conserva tuttora, di “Portici del Fiume“, verso le acque del Passirio e “Portici della Montagna” verso Monte Benedetto.
A pochi chilometri dal centro storico si estendono i Giardini di Castel Trauttmansdorff, un orto botanico all’avanguardia. Vicino ai giardini si trova il Touriseum, il primo museo sulla storia del turismo altoatesino. Merano ospita anche il Museo delle donne, dove ammirare la più completa collezione d’Europa di abiti femminili ed accessori del periodo che comprende un secolo, dalla fine del 1800 alla fine del 1900.
Da provare l’Alta Via di Merano, un percorso circolare di circa cento chilometri ed una delle escursioni più incantevoli dell’arco alpino.
L’Alta Via di Merano si suddivide in una parte settentrionale e una meridionale e gira intorno al Parco naturale Gruppo di Tessa. In particolar modo la parte meridionale offre fantastici scorci sulla città di Merano, la Val d’Adige e la Val Venosta. Il punto più basso di questo percorso è situato a 839 metri, mentre quello più alto si trova quasi a tremila metri.
Poco distante ecco Lagundo, piccolo paesino caratterizzato dalla presenza di grandi e rigogliosi giardini fioriti.
Un territorio che si estende da un’altitudine a valle di 320 metri, dal clima estremamente mite, sino ai 1.360 metri, raggiungibili anche con impianti di risalita. In questa località è possibile compiere passeggiate lungo gli antichi canali di irrigazione come il pianeggiante Waalweg, il sentiero delle rogge di Lagundo, oppure escursioni più impegnative seguendo l’Alta Via di Merano e ammirando panorami esclusivi.
Si può passare in poco tempo da 500 metri a 3.200 metri di altitudine. Questo avviene a Val Senales.
Qui è stato ritrovato Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio e all’ArcheoParc Senales è possibile scoprire la vita e la storia di questo uomo preistorico. Al comprensorio sciistico del ghiacciaio di Val Senales si trovano le condizioni ottimali per praticare sci e snowboard già nei mesi autunnali, mentre in estate si possono praticare numerose escursioni su circa trecento chilometri di sentieri tracciati.
Un’ altura della splendida Val Venosta ospita il Castel Juval. Nel maniero trova spazio un museo ricco di bellezza e di emozioni. Si tratta del museo che Reinhold Messner ha voluto dedicare al “mito” della montagna. Al suo interno sono custoditi una raccolta di dipinti con vedute delle grandi montagne sacre, una preziosa collezione di cimeli tibetani e di maschere provenienti dai cinque continenti, ed in cantina gli equipaggiamenti delle spedizioni del famoso alpinista.
All’imbocco della Val Gardena, su un soleggiato altopiano con vista meravigliosa sulle Dolomiti, ecco il vivace paesino di Laion.
I colori predominano nella natura circostante, dal bianco dei ciliegi in primavera, al verde dei prati estivi che invita a passeggiate ed escursioni in mountain bike, fino al giallo dorato dell’autunno che fa da sfondo al Törggelen, tradizionale festa con degustazione di vino novello e castagne. Il candido incanto invernale accompagna gli appassionati di sci di fondo e slittino, mentre i discesisti si possono divertire nei vicini comprensori sciistici.
Poi si arriva in un centro che affascina dal punto di vista storico e paesaggistico. Si tratta della città medievale di Chiusa.
Località dominata dalla rocca di Sabiona, su cui si erge il suggestivo Convento. Raggiungibile solo a piedi lungo la passeggiata di Sabiona, è abitato dalle monache benedettine di clausura. Il monastero, chiamato anche “Acropoli del Tirolo”, merita grande attenzione per la sua storia e la sua archeologia.
Il centro è caratterizzato da un intreccio di vie lastricate di porfido, incastonate fra antichi palazzi. E proprio nel nucleo urbano, e precisamente nell’ex convento dei Cappuccini, si trova oggi il Museo Civico che conserva il prestigioso Tesoro di Loreto. Un insieme di preziosi oggetti sacri, ceramiche, quadri e altre opere d´arte di noti artisti italiani, spagnoli e fiamminghi, realizzati nel XVI e XVII secolo. La cittadina di Chiusa è stata amata da diversi artisti, fra i quali Albrecht Dürer che la immortalò, dall’alto, in un acquerello oggi andato perduto. Si possono seguire le sue tracce risalendo il monte Tschan, fino alla pietra che porta il suo nome.
Una tappa a Bressanone, “la città vescovile”, per il suo lungo passato di principato ecclesiastico.
Un passato che si esprime ancora oggi visitando piazza Duomo. Qui si può ammirare il Duomo di Bressanone e i suoi raffinati interni con diversi tipi di marmo pregiato, una Madonna tardo-gotica e un organo a 3.335 canne. Una visita anche al chiostro adiacente, volgendo lo sguardo verso l’alto per ammirare gli stupendi affreschi di epoca gotica. Poi il palazzo vescovile, magnifica sede dei principi vescovi, ospita oggi il Museo diocesano Hofburg che custodisce il tesoro del Duomo e varie opere d’arte sacra, dal romanico all’età moderna.
Un’ occasione unica è rappresentata dalle passeggiate per i vicoli cittadini, in particolare quelli del rione Stufles, il più antico e pittoresco, situato tra i fiumi Isarco e Rienza.
Appena fuori dalle mura di Bressanone si può visitare il Museo della farmacia, con strumenti, vasi e confezioni che testimoniano i progressi e le trasformazioni dell’arte farmaceutica nel corso dei secoli.
Lasciando il centro di Bressanone si prosegue per qualche chilometro verso nord, dove si incontra l’Abbazia di Novacella, fondata nel 1142 e da allora abitata dai canonici agostiniani. Al suo interno si presentano la chiesa barocca, il giardino storico e i preziosi manoscritti della biblioteca . In più nella tenuta che si estende accanto all’Abbazia si produce vino da quasi nove secoli, ed è necessario fermarsi per gustarne un bicchiere alla Cantina di Novacella.
E poi una zona sicuramente da non perdere, quella di Rio Pusteria. Un’ area in cui si contano più di trenta malghe, le tipiche costruzioni rustiche di pietre e legno, abitazioni dei pastori nel periodo estivo, che comprendono anche la stalla per le bestie e la casera per la lavorazione del latte. Tra queste spicca la Malga Fane, un suggestivo abitato alpino con le vecchie baite e la caratteristica chiesetta.
La Almencard, la speciale carta per i turisti, permette di utilizzare gratuitamente alcuni mezzi di trasporto per visitare la regione ed esplorate i paesi di Rio di Pusteria, Spinga, Maranza e Vandoies/Val di Fundres.
Molto caratteristico è il sentiero dei masi a Fundres, in cui camminare circondati da questi particolari edifici contadini dell’area.
Segue Terento, adagiata su un altopiano soleggiato, in posizione panoramica con vista sulle Dolomiti e sulle Alpi Sarentine. Numerose le attività da svolgere in questa località, dal trekking in quota sugli alpeggi, alle passeggiate tra i masi dove costumi e tradizioni sono ancora vivi, oppure momenti di serenità sulle sponde del lago alpino di Pausa.
A questi si aggiungono anche escursioni alle piramidi di terra, particolare fenomeno di erosione naturale o una camminata lungo il Sentiero dei Mulini. In inverno il divertimento è garantito con discese con lo slittino, pattinando o sciando al vicino comprensorio sciistico Plan de Corones.
Si arriva a Brunico, deliziosa cittadina in cui tradizione e modernità si identificano nell’architettura, nei mestieri e nella cucina della zona.
Si tratta di un’area a forte connotazione alpina, con l’atmosfera di montagna che si respira anche passeggiando per le vie di Brunico, gustando le specialità gastronomiche nelle malghe del territorio e scalando vette che raggiungono i tremila metri.
Plan de Corones regna sulla città e ospita il sesto e ultimo museo di Reinhold Messner, il Messner Mountain Museum Corones. Un edificio particolare, progettato dall’architetta Zaha Hadid, che offre uno sguardo affascinante sulle tre montagne dell’Alto Adige che hanno lasciato maggiormente il segno nella vita di Reinhold Messner. L’anima dell’alpinista si esprime anche a valle, nel Messner Mountain Museum RIPA, allestito nel Castello di Brunico. Al suo interno presenta un viaggio tra i popoli di montagna di tutto il mondo.
Nella frazione di Teodone il Museo degli usi e costumi, il più antico museo provinciale dell’Alto Adige, dove, in un percorso all’aperto, si scoprono i dettagli della vita contadina di un tempo. Brunico ha anche una lunga tradizione manifatturiera, testimoniata ancora oggi dal lanificio Moessmer, una delle poche aziende tessili che lavorano la lana attraverso l’intero ciclo produttivo, punto di riferimento dei maggiori marchi di moda internazionali.
Le incredibili bellezze naturali e le numerose opportunità di divertimento caratterizzano una sosta in questa zona.
Qui, nel “cuore della Val Pusteria”, l’offerta turistica è ampia, dalle piste di Plan de Corones, il maggior comprensorio sciistico dell’Alto Adige, alla tranquillità delle valli laterali come Valle Aurina e Val Casies, che con i loro villaggi tradizionali e gli stupendi panorami regalano un’atmosfera di totale serenità.
Percorrendo la strada in direzione contraria si giunge a Vipiteno, che si presenta con il suo simbolo, la Torre delle Dodici.
Alta 46 metri e situata al centro della città, dal 1472 divide la città vecchia da quella nuova. Al suo fianco è possibile visitare la splendida sala del municipio, mentre nella zona sud della città si trova il Museo Multscher, che custodisce le preziose tavole dell’altare costruito nel 1456 da Hans Multscher di Ulm, lo scultore ligneo più famoso del tempo.
Nei dintorni della città di Vipiteno sono ancora oggi visibili alcuni tra i castelli storicamente più importanti e ricchi di valori dell’Alto Adige. Castel Wolfsthurn, unica residenza barocca dell’Alto Adige, ospita il Museo provinciale della caccia e della pesca. Castel Tasso, che regna su una rocca poco lontana dal centro, ed è un interessante esempio di fortezza medievale in cui si possono visitare alcune stanze in quasi perfetto stato di conservazione.
Poco più in alto si ergono le due distinte costruzioni di Castel Pietra, il cui portone d’ingresso è raggiungibile dopo una breve passeggiata nel bosco.
Vipiteno è stata inoltre una rilevante città mineraria e la vita dei minatori che un tempo lavoravano nella zona può essere scoperta nel Museo delle miniere delle Val Ridanna, a pochi chilometri dalla città.
La tranquillità, l’aria fresca e le montagne imponenti concludono il viaggio in Alto Adige attraversando Colle Isarco, antica stazione climatica e oggi località turistica ideale per le famiglie. E poi si visita la piccola frazione del comune di Brennero, una delle ultime località dell’Alto Adige prima del confine con l’Austria, arrivando quindi al Passo del Brennero, il più importante valico dell’arco alpino.
Alessandro Campa
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