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RICOMINCIO DA TE, ITALIA: ITINERARIO DI VIAGGIO, LE MARCHE

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Le Marche come non le avete mai viste. Storie e antiche tradizioni racchiuse in un territorio da scoprire a passo lento

Un desiderio di rinascita. La voglia di ripartire dalle piccole abitudini quotidiane, ma anche di realizzare scelte più ragionate ed impegnative. Tra queste l’organizzazione di un viaggio, di una vacanza o di un semplice weekend per staccare la spina.

Quest’anno l’approccio al turismo sarà diverso, ma non per questo meno coinvolgente e stimolante.

Da situazioni difficili, a volte, possono nascere occasioni inaspettate. Ancora di più se si vive in Italia che, con la sua immensa varietà, offre degli scenari incantevoli.

MARCHE

Il viaggio nelle Marche inizia nella zona meridionale della regione con la città di Ascoli Piceno.

Un centro storico ammaliante, costruito quasi interamente in travertino, dove il suo cuore pulsa nella rinascimentale Piazza del Popolo.

Su questa si trovano importanti edifici come il Palazzo dei Capitani del Popolo, di origine duecentesca e oggi sede del Comune e la Chiesa di San Francesco, al quale è accostata la Loggia dei Mercanti, elegante costruzione del 1500.

Un altro raffinato spazio urbano è Piazza Arringo, la più antica di Ascoli, dove sorgono il medioevale Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Sant’Emidio, che racchiude al suo interno la cripta dedicata anch’essa al santo patrono e il Palazzo dell’Arengo, sede della Pinacoteca Civica e di alcuni uffici comunali.

Altri monumenti cittadini testimoniano i segni della dominazione romana come il ponte di Porta Solestà, ancora perfettamente conservato, le rovine del teatro romano e la ciclopica costruzione delle grotte dell’Annunziata.

A questi si aggiungono edifici più recenti come il Palazzetto Longobardo con la Torre degli Ercolani, una delle torri superstiti tra le circa duecento che compaiono nelle cronache medioevali e l’ottocentesco Teatro Ventidio Basso.

Il simbolo della gastronomia di Ascoli è rappresentato dalla cele4bre oliva ascolana, dalla polpa tenera e dolce, che viene denocciolata, riempita con un morbido composto a base di carne mista e poi impanata e fritta.

E tra le specialità rientra anche il fritto all’ascolana con costolette di agnello, carciofi e olive ascolane. La zona è conosciuta per la produzione del Rosso Piceno Superiore e del Falerio, mentre la bevanda alcolica tipica è l’anisetta, un liquore a base di anice verde

Uno degli eventi più emblematici di Ascoli è il Torneo Cavalleresco della Quintana. Ogni prima domenica di agosto, in occasione delle celebrazioni del santo patrono, Ascoli Piceno organizza questo emozionante torneo in cui rulli di tamburi risuonano per i vicoli, le strade e la valle, mentre migliaia di persone nei loro abiti medievali popolano vivacemente la città.

Si prosegue per Offida, piccolo borgo su uno sperone roccioso e racchiuso dalle mura castellane del XV secolo.

Offida è conosciuto per la paziente arte del merletto al tombolo, antica tradizione diffusa ancora oggi. Passeggiando nel centro storico, infatti, è possibile ritrovare signore intente al lavoro con i piccoli fuselli di legno negli atri delle loro case.

Il piazzale panoramico all’ingresso del borgo antico accoglie i resti della quattrocentesca Rocca, ai cui piedi si trova il Monumento alle Merlettaie.  Il museo del merletto a tombolo, invece, si trova all’interno dell’ottocentesco palazzo De Castellotti – Pagnanelli che ospita anche il museo archeologico Tradizioni Popolari e la Pinacoteca comunale, creando così un vero e proprio polo culturale.

Il centro del borgo è Piazza del Popolo, a forma triangolare, su cui si affaccia il Palazzo Comunale, con una elegante loggetta di tredici colonne in travertino ed un portico del XV secolo Dal porticato del municipio si accede allo splendido Teatro del Serpente Aureo, costruito nell’800, ricco di stucchi e intagli dorati. Sempre nel centro storico, l’ex-monastero di San Francesco ospita l’enoteca regionale, che offre una panoramica completa della produzione enologica del Piceno e delle Marche.

E proprio tra i vini locali rientrano Terre di Offida DOC e Offida DOCG che si accompagnano ad altre specialità quali il chichì ripieno, una focaccia con tonno, alici, capperi e peperoni, e i “funghetti”, dolcetti a base di anice. Uno degli eventi più significativi è sicuramente la Mangialonga Picena, un percorso tra prodotti tipici e buon vino nelle colline e nei vigneti di Offida.

Poco distante Acquaviva Picena, piccolo centro da cui godere uno stupendo panorama sulle colline marchigiane fino ai monti dell’Appennino.

La Rocca è il vero capolavoro di architettura militare rinascimentale che regna sul paese con il suo mastio cilindrico alto circa 22 metri.

Ai piedi della rocca si apre la Piazza del Forte che, con le basse case disposte a semicerchio, incornicia una suggestiva platea scenografica. Nucleo centrale del borgo antico è Piazza San Nicolò, disposta in forma allungata fra due opposti colli, su cui si affacciano la chiesa omonima e la Torre Civica

L’attività tradizionale del borgo è la produzione di cesti di paglia, che viene eseguita secondo un metodo tramandato da generazioni. Molto caratteristico è il Museo della “Pajarola”, in cui sono custoditi una raccolta di cesti, utensili da cucina, bamboline realizzate con intreccio di paglia, vimini e materiali naturali.

Sponsalia è l’evento più importante che ha luogo ad Acquaviva Picena. Una rievocazione storica del matrimonio tra Forasteria d’Acquaviva e Rainaldo di Brunforte, avvenuto nel 1234. Ogni anno, il primo venerdì di agosto, viene celebrato assieme a giochi, spettacoli e banchetto nuziale dentro le mura della maestosa fortezza medievale.

Da qui si procede verso la costa marchigiana. Affacciata sul mare Adriatico ecco la Riviera delle Palme, così chiamata per la presenza di migliaia di esemplari di questa pianta. La sua località principale è San Benedetto del Tronto, il comune litoraneo più meridionale delle Marche.

Sabbia fine, fondali bassi e giardini tematici caratterizzano San Benedetto del Tronto dal punto di vista paesaggistico e naturale. Da sempre legata al mare, questa cittadina gli ha dedicato un intero Polo Museale che comprende il Museo della civiltà marinara delle Marche, la Pinacoteca del mare, il Museo delle Anfore e il Museo Ittico.

A questi si aggiunge l’interessante Museo permanente d’Arte sul Mare, che si sviluppa lungo tutto il molo sud di San Benedetto del Tronto ed ospita ben 145 opere d’arte, delle quali 135 sono sculture e 10 sono grandi murali.

Al mare sono dedicati anche due eventi caratteristici.

Uno è Anghiò, il festival Internazionale del Pesce Azzurro, mentre l’altro è la Festa della Madonna della Marina, che si svolge l’ultima domenica di luglio e consiste in una processione in mare con i pescherecci

Proseguendo sempre sulla costa si incontra Grottammare.

Una località della Riviera delle Palme con una splendida spiaggia che si estende per cinque chilometri, costeggiata da un lungomare ricco di palme, aranci ed oleandri in un’esaltazione di colori e profumi.

Momenti di quiete e riposo si possono trovare in piazza Kursaal, nella parte nord della città, che si affaccia direttamente sulla spiaggia per confluire nel Viale Marino, dove le palme e la pavimentazione in marmo di Carrara incorniciano le ville liberty costruite agli inizi del Novecento.

Tra i vicoli lastricati e le antiche mura del borgo medievale, invece, si presentano raffinati monumenti come la Chiesa di Sant’ Agostino e la Chiesa di S. Lucia, quest’ultima costruita sulla casa che diede i natali al papa Sisto V. In Piazza Peretti, cuore segreto del borgo, è possibile ammirare, inoltre, il Teatro dell’Arancio e la Chiesa di San Giovanni Battista, sede del Museo Sistino.

Grottammare è animata in ogni momento dell’anno da un’intensa vita culturale. In particolare nei mesi estivi, va in scena il Festival Liszt, il cui scopo del è quello di divulgare e far conoscere meglio la vasta produzione del musicista ungherese, anche attraverso il confronto con altri artisti che hanno subìto la sua influenza.

Juttenizie, invece, rappresenta una cena itinerante all’interno del borgo di Grottammare.

Differenti tappe in cui a ciascuna portata è associato un vino del territorio. Un modo originale per far scoprire le eccellenze enogastronomiche locali.

Nel basso litorale marchigiano segue Cupra Marittima.

Orgoglio della cittadina è il Museo Malacologico Piceno, uno dei più importanti musei di conchiglie al mondo, grazie agli oltre 900.000 esemplari esposti e alle interessanti testimonianze di arte primitiva.

Nel Parco Archeologico di Cupra Marittima, a nord dell’abitato, si riconosce l’impianto urbano della città romana, mentre nella vicina località San Michele sono visibili i resti di una Villa Magna dotata di ninfeo.

Il sito archeologico di Cupra Marittima è una delle sedi della rassegna TAU, Teatri Antichi Uniti, che mette in scena opere della letteratura teatrale antica, greca e romana. A sud della cittadina, sulla collina Sant’Andrea, si scorgono i ruderi dell’antico Castello di Sant’Andrea.

Da qui si può esplorare il borgo medievale di Marano, incontrando la cinquecentesca Villa Grisostomi, la medievale Chiesa Santa Maria in Castello e la Chiesa dell’Annunziata, che ospita il suggestivo presepe permanente di arte spagnola, composto dalle scene più salienti della vita di Gesù.

Dirigendosi verso la parte nord della costa si arriva a Porto Sant’Elpidio, uno storico borgo marinaro che ebbe origine come scalo marittimo, oggi diventato un’attrezzata stazione balneare.

Una spiaggia di sabbia e ghiaia si estende per oltre sette chilometri tra l’abitato e il mare. Lungo il litorale, poi, si trovano campeggi attrezzati in vaste aree immerse nel verde, ambiente perfetto per gli amanti delle vacanze all’aria aperta. Dal punto di vista naturalistico è di grande interesse il bacino del Tenna, denominato “Paludi di San Marco”, ideale per praticare birwatching nel tardo autunno e all’inizio di primavera.

Nella piazza del centro storico svetta la cinquecentesca Torre dell’Orologio, usata un tempo per gli avvistamenti di mare e di terra.

Altri luoghi di interesse sono Villa Murri, dimora storica, edificata nei primi anni del XIX secolo e Villa Barruchello, dotata di uno splendido parco con rare essenze arboree. Nobili residenze che vengono utilizzate per convegni e manifestazioni di carattere culturale. L’estate è il periodo in cui a Porto Sant’Elpidio si svolgono due particolari eventi di grande importanza, il Sant’Elpidio Jazz Festival ed il Festival Internazionale di Teatro per ragazzi.

Si lascia per un momento la costa e si fa tappa nel vicino entroterra, in un breve percorso tra arte e cultura.

Si parte da Recanati, la città di Giacomo Leopardi.

Qui tutto riconduce al giovane e favoloso poeta, simbolo dell’Ottocento letterario italiano. Tra i luoghi principali ecco la piazzetta “Sabato del villaggio“, su cui si affaccia il settecentesco Palazzo Leopardi, casa natale del poeta, che custodisce la preziosa Biblioteca contenente oltre 20.000 volumi.

Poi il “Colle dell’Infinito”, la sommità del Monte Tabor che ispirò l’omonima poesia. Il Centro Nazionale Studi Leopardiani, punto di riferimento per tutte le iniziative leopardiane, sia in Italia che nel mondo e la “Torre del Passero Solitario”, che si trova nel cortile del chiostro di Sant’Agostino.

Gli eventi da non perdere a Recanati hanno luogo principalmente nel mese di luglio. Lunaria è una rassegna di concerti che si svolgono in piazza Leopardi.  Amantica, invece, propone un programma incentrato sulla musica tradizionale e sullo strumento dell’organetto.

Una delle specialità culinarie della zona sono i “piccicasanti“, una specie di minestra molto densa, mentre i secondi piatti sono prodotti derivati dalla lavorazione del maiale, tutto accompagnato da vini come il Rosso Piceno DOC e i Colli Maceratesi DOC, bianco e rosso.

Loreto deve la sua fama al Santuario che è ancora oggi uno dei luoghi di pellegrinaggio tra i più importanti del mondo cattolico.

Il Santuario di Loreto è un bellissimo esempio di basilica fortezza, caratterizzata da camminamenti di ronda e torrioni.

La città stessa, circondata da una cinta muraria eretta a partire già dal XIV secolo, si è sviluppata intorno alla nota Basilica che ospita la celebre reliquia della Santa Casa di Nazaret dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque e visse e dove ricevette l’annuncio della nascita miracolosa di Gesù. Il lato nord est di Piazza della Madonna è chiuso dal grandioso Palazzo Apostolico, che ospita il Museo dell’Antico Tesoro del Santuario.

La notte del 9 dicembre, in occasione della “Festa della Venuta”, che ricorda il trasporto a Loreto della casa della Madonna, le campagne intorno a Loreto si accendono di fuochi e tutte le campane suonano a festa. Il giorno successivo la festa religiosa culmina con la celebrazione in Basilica del Solenne Pontificale.

Poi Castelfidardo, uno dei principali centri mondiali della fabbricazione della fisarmonica.

Un’antica tradizione a cui è dedicato il Museo Internazionale della Fisarmonica che, situato nel piano seminterrato del Palazzo Comunale, rappresenta un mezzo didattico utile a seguire le fasi evolutive dello strumento musicale e tutti i personaggi che tramandano il mestiere artigianale.

A questo particolare strumento è dedicato il Premio Internazionale della Fisarmonica, uno degli eventi musicali più importanti della cittadina che si svolge nel mese di settembre, mentre a giugno è la Festa Europea della Musica la protagonista del folclore di Castelfidardo.

A poca distanza Osimo, un piccolo borgo arroccato a 265 metri di altitudine.

Il suo centro storico sorge su due colline affiancate e sulla più alta di queste si trova il  Duomo di San Leopardo. Altri edifici di culto di grande rilevanza sono la chiesa di San Nicolò, con un raffinato portale gotico e affreschi trecenteschi e il Santuario di San Giuseppe da Copertino, che conserva al suo interno le spoglie del santo, patrono di Osimo, al quale viene dedicata una fiera nel mese di settembre.

Un particolare interessante sono le grotte. Il sottosuolo di Osimo è percorso da una fitta rete di gallerie, cunicoli ed ambienti sotterranei scavati a più livelli, spesso collegati tra loro verticalmente mediante pozzi o camini percorribili.

All’interno delle grotte si ritrovano molteplici e differenti rappresentazioni, dai bassorilievi di carattere religioso custoditi all’interno delle Grotte del Cantinone, fino ai simboli legati alla presenza dei cavalieri Templari e del Sovrano Militare Ordine di Malta, come la “triplice cinta” e la croce a otto punte, visibili all’interno delle Grotte Simonetti.

Ritornando sulla costa si scopre la Riviera del Conero, dall’omonimo promontorio a picco sul mare, ricco di insenature e piccole spiagge rocciose o sassose.

Numana è la località più a sud, dalla quale si inizia a conoscere questo notevole tratto di costa.

Il centro storico si trova nella parte chiamata Numana Alta, posta alla sommità di una falesia a picco sul mare, mentre Numana Bassa include la sottostante zona del porto turistico. La spiaggia di Numana Alta comprende la Spiaggiola e la Spiaggia dei Frati, due piccole baie che si sono formate a ridosso della falesia. Qui, gli amanti dello sport hanno la possibilità di praticare diverse attività, tra cui trekking, mountain bike, windsurf e immersioni subacquee.

I principali punti da visitare in questa piccola località sono l’Arco di Torre, sulla cima del promontorio che domina il porto, resto del campanile di una chiesa scomparsa o di una torre di avvistamento, e l’Antiquarium statale, che raccoglie i corredi delle tombe picene, di cui è considerevole il corredo della tomba della cosiddetta “regina picena”. Molto particolare è invece, la costarella, una delle vie più tipiche di Numana, un tempo abitata da pescatori che percorrevano questa scalinata per recarsi al porto.

L’evento più importante di Numana è la Festa della Madonna Assunta il 14 agosto. La festa ha inizio con la celebrazione al porto della Santa Messa. Dopo la funzione, i pescatori rendono omaggio alla Santa protettrice facendola riemergere dalle acque aiutati da sommozzatori che prelevano la statua dal fondale, mentre la festa si conclude in tarda serata con i fuochi pirotecnici sul mare.

Si prosegue sulla Riviera del Conero con Sirolo.

La spiaggia Urbani, costituita principalmente da roccia, si trova inserita nella falesia ai piedi della zona abitata di Sirolo. Da lì inizia la ghiaiosa spiaggia di San Michele, mentre a poca distanza si raggiunge la spiaggia dei Sassi Neri, caratterizzata dalla presenza sulla battigia di blocchi di roccia  neri di origine sedimentaria.

La più caratteristica è la spiaggia delle Due Sorelle, così chiamata per i due scogli gemelli che emergono dal mare. Si può raggiungere grazie ad imbarcazioni che, durante il periodo estivo, partono giornalmente dal porto di Numana. A questa si aggiungono altre due piccole baie sabbiose di straordinaria bellezza come la spiaggia dei Forni e la spiaggia dei Gabbiani.

Oltre al mare e alle belle spiagge, Sirolo offre alcune architetture di notevole interesse come la chiesa di San Nicola, la chiesa della Madonna del Rosario e il Teatro Cortesi, di stile ottocentesco, inserito nel sistema murario di fortificazione dell’antico centro abitato. A pochi passi dal borgo, sorge il Teatro alle Cave, una cava naturale che anima con grandi appuntamenti le notti estive della Riviera del Conero.

Sirolo è anche compreso nel Parco regionale del Monte Conero.

Un grande spazio naturale caratterizzato da alte falesie che precipitano in mare e viste panoramiche di grande suggestione. Le alte pareti strapiombanti del Monte Conero, l’emergenza geologica e naturalistica più importante del medio Adriatico, creano insenature e spiagge di rara bellezza, raggiungibili a piedi o via mare. Il Parco rappresenta un vero e proprio paradiso per gli amanti del birdwatching, soprattutto nel periodo delle migrazioni dei rapaci.

Da non perdere poi le numerose testimonianze storiche e artistiche, tra cui le incisioni rupestri, le grotte romane, le abbazie e i monasteri benedettini e francescani come il Monastero di San Pietro al Conero, i ruderi dell’eremo di San Benedetto, la stupenda chiesa romanica di Santa Maria di Portonovo,

I numerosi sentieri soddisfano le esigenze di tutti coloro che vogliano praticare attività all’aperto, dai percorsi di mountain bike, al trekking e all’equitazione. Le pareti rocciose si prestano per l’arrampicata libera e il free climbing, mentre le acque limpidissime sono ideali per gli amanti di immersioni, pesca sportiva e sci nautico. In più le pendici del Conero rappresentano un ottimo punto di partenza per voli in deltaplano e parapendio.

Ed ecco Ancona, capoluogo di regione che sorge su un promontorio formato dalle pendici settentrionali del Monte Conero.

In città sono presenti varie spiagge. La più centrale è la spiaggia del Passetto, con grandi scogli bianchi, tra i quali la Seggiola del Papa e lo scoglio del Quadrato, mentre spiagge rocciose si susseguono verso Sud, tra cui spicca la spiaggia di Mezzavalle.

Il monumento più rappresentativo di Ancona è sicuramente la Cattedrale di San Ciriaco, splendida basilica romanico-gotica con elementi bizantini. A questo seguono la Chiesa di Santa Maria della Piazza, capolavoro di arte romanica, caratteristica per la facciata ad archetti e per le figure simboliche scolpite intorno al portale e la Mole Vanvitelliana, splendida isola artificiale a pianta pentagonale all’interno del porto, costruito su progetto dell’architetto papale Luigi Vanvitelli.

Da non perdere sono la Pinacoteca Comunale, che conserva opere del Tiziano, di Lorenzo Lotto e del Guercino e il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, che documenta la preistoria del territorio marchigiano. Una menzione a parte merita il Museo tattile Omero, uno dei pochi al mondo che permette anche ai non vedenti di avvicinarsi all’arte facendo toccare calchi in gesso a grandezza naturale di famose opere scultoree, modellini architettonici di celebri monumenti, ma anche reperti archeologici e sculture originali di artisti contemporanei.

Il mare si rispecchia anche nei piatti tipici di Ancona.

Tra i più apprezzati lo stoccafisso all’anconetana e il brodetto, una zuppa di pesce. La tradizione richiede 13 diverse qualità di pesce della zona, quantità che alcuni associano ai commensali dell’Ultima Cena, altri fanno derivare dal numero di bocche della Fontana del Calamo, detta anche delle “13 cannelle”, tanto cara agli abitanti di Ancona.

Si prosegue per Senigallia, in un territorio per la maggior parte pianeggiante, ma circondato da colline che si distendono verso il mare.

La cittadina mostra un suo piccolo gioiello come la spiaggia detta “di velluto”, con i suoi 13 chilometri di sabbia finissima, interrotti solo dai lunghi moli del porto. Sul lungomare, inoltre, è attiva da qualche anno la Bibliomobile, la biblioteca comunale che porta libri in spiaggia per il prestito.

Il monumento simbolo della città è la Rocca Roveresca, splendido esempio di architettura militare quattrocentesca, fatta costruire da Giovanni della Rovere, nominato signore di Senigallia da Papa Sisto IV. Da visitare poi il Palazzo del Duca, arricchito al suo interno dallo splendido soffitto a cassettoni dipinto da Taddeo Zuccari, i Portici Ercolani, che costeggiano la riva destra del fiume Misa con una particolare sequenza di oltre cento arcate in pietra d’Istria, e il Foro Annonario, struttura neoclassica in laterizio, sede del mercato cittadino e caratteristico scenario di spettacoli e concerti in estate.

Eventi e manifestazioni che vengono organizzate per tutta l’estate.

Dagli spettacoli pirotecnici sul mare alla folkloristica Fiera di Sant’ Agostino che anima il centro storico di Senigallia negli ultimi giorni di agosto, portando in città più di 500 espositori.

Assolutamente imperdibile l’appuntamento con il Summer Jamboree, il festival internazionale dedicato alla musica e alla cultura dell’America degli anni ’40 e ’50 con una settimana di concerti delle band più note del genere, a cui si aggiungono un meraviglioso mercatino vintage e sfilate di moto ed auto dell’epoca.

Segue Fano, una località balneare nel nord delle Marche famosa per il suo Carnevale, il più antico d’Italia.  

Elementi caratteristici del Carnevale di Fano sono il getto, il lancio di quintali di dolciumi dai carri allegorici, la Musica Arabita, un gruppo di musicisti che oltre ai normali strumenti utilizza oggetti di vario genere per produrre la musica, ed infine gli splendidi carri allegorici, imponenti costruzioni di cartapesta e gommapiuma alte oltre dieci metri.

Oltre a questo singolare evento, il mese di luglio è il periodo migliore per partecipare ad altri importanti appuntamenti. A partire da Fano dei Cesari, rievocazione storica della Fano Romana, Fano Jazz by the sea  e il Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce. Proprio il brodetto alla fanese, infatti, è il piatto tipico locale, con pesci cucinati in un tegame con olio, cipolla, concentrato di pomodoro e aceto, tutto accompagnato da pane raffermo.

Nel centro storico l’attrazione di maggiore interesse è il monumentale Arco di Augusto, da sempre simbolo della città di Fano. Un altro sito da non perdere è la Rocca Malatestiana, delimitata da cortine e scarpate con robusti torrioni angolari e con il Mastio, la Corte Malatestiana, sede del Museo Civico e della Pinacoteca, e le Tombe dei Malatesta, un vero e proprio capolavoro di arte neogotica, ospitate nel sottoportico della Chiesa di San Francesco.

Nelle Marche c’è un altro tratto di costa da scoprire, la Riviera delle Colline, un litorale lungo oltre cinquanta chilometri tra promontori, insenature, calette, e lunghe spiagge.

Località principale di questa zona è Pesaro, cittadina affacciata sul mare e situata tra due colline costiere, il Monte Ardizio e il Monte San Bartolo.

Pesaro e il mare hanno da sempre uno stretto legame, unito da un’antica tradizione di ospitalità balneare che rivolge un’attenzione particolare alle famiglie e ai bambini. Pesaro, infatti, dedica ai più piccoli la “Mezzanotte bianca dei bambini”, l’evento di punta della programmazione turistica.

Ma la città presenta un’altra importante relazione, quella con il compositore Gioacchino Rossini, nato proprio a Pesaro. A testimoniarlo è Casa Rossini, che conserva materiale documentario, tra cui stampe e cimeli legati alla vita e all’opera del grande grande artista. Segue il Museo Nazionale Rossini, in cui conoscere la vita, la grandezza, ma anche l’attualità dell’opera del compositore.

A Rossini è dedicato anche il Teatro, dove ogni anno si svolge il Rof, Rossini Opera Festival, un evento musicale lirico che si tiene annualmente ad agosto, ma è anche il nome della Fondazione costituita per appoggiare la Fondazione Rossini nell’attività di recupero teatrale, musicologico ed editoriale della produzione rossiniana.

Anche a tavola si celebra il compositore con i cannelloni “alla Rossini“, per poi passare ai piatti tipici della tradizione come i cappelletti alla pesarese, preparati in brodo, il “bostrengo“, riso lessato mescolato con fichi secchi, uvetta, miele, alchermes, farina di mais, cacao, mele, pere. E tra i secondi piatti le famose triglie al prosciutto, i “Garagoli”, crostacei saltati nell’olio con varie spezie e le olivette di vitello, fagottini di carne ripieni impanati e fritti.

Una breve sosta a Gradara per conoscere la sua bella Rocca e la sua celebre storia.

La narrazione cittadina è strettamente legata agli episodi del suo castello, soggetto nei secoli al dominio delle famiglie Malatesta, Sforza e Della Rovere e alla storia d’amore di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, resa romanticamente eterna dai versi del V Canto dell’Inferno di Dante.

Si accede al borgo solo attraverso la Porta dell’Orologio, da cui, percorrendo via Umberto I, sulla quale si affacciano basse palazzine e botteghe, si arriva alla cinta muraria intermedia che separa il borgo dalla Rocca. Attorno al castello si può percorrere il Sentiero degli innamorati, che avvolge la collina da cui si può ammirare il paesaggio dove si mescolano campi coltivati e macchie boschive.

Nel favoloso contesto della Rocca medievale sorge anche Il Parco Ornitologico – Centro di Falconeria “Il Teatro dell’Aria“, un parco di educazione ambientale interamente dedicato all’arte della falconeria

A due passi dall’imponente Rocca, all’interno di Palazzo Rubini Vesin, si può anche visitare il Teatrino Comunale, con i suoi appena 70 posti.  Realizzato da maestranze locali nella seconda metà dell’Ottocento è composto da un soppalco con proscenio, poltroncine e atrio d’ingresso. Oggi è un attivo e vivace luogo di espressione di vari generi artistici, dal teatro, alla musica, a conferenze letterarie.

Poi Urbino, uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui ancora oggi conserva appieno l’eredità architettonica.

Una viva testimonianza è Palazzo Ducale, caratteristico per le sue piccole torri. Sede della Galleria Nazionale delle Marche, questa splendida cornice architettonica ospita una delle più belle ed importanti collezioni d’arte del Rinascimento italiano. Sono presenti pitture di artisti quali Raffaello, Piero della Francesca di cui spicca la famosa Flagellazione di Cristo, Paolo Uccello, Tiziano.

Tra gli edifici di architettura civile e religiosa si presentano la Casa Museo di Raffaello Sanzio, dove visse il celebre pittore, il Duomo realizzato in stile neoclassico, che contiene alcune tele di Federico Barocci, e l’annesso Museo Diocesano Albani, oltre che le sedi dell’Università, una tra le più antiche d’Europa.

Una specialità locale rinomata è la “Casciotta d’Urbino”, formaggio da tavola a pasta semicruda realizzato sin dall’antichità. Ancora più gustosa è la crescia urbinate, una specie di focaccia che si mangia calda con salsiccia, erbe di campo, prosciutto, lonza o formaggio.

Lasciata Urbino si procede direttamente verso un sito di grande interesse naturalistico come le Grotte di Frasassi.

Si tratta di cavità carsiche sotterranee che si trovano all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, nel comune di Genga,

All’interno di queste grotte carsiche si possono ammirare delle sculture naturali formatesi ad opera di stratificazioni calcaree nel corso di 190 milioni di anni grazie all’opera dell’acqua e della roccia. Si tratta di stalagmiti e stalattiti da forme e dimensioni che hanno stimolato la fantasia degli speleologi, i quali dopo averle scoperte le hanno “battezzate”, denominandole in maniera creativa.

Tra le stalattiti e le stalagmiti più famose si ricordano il “Cammello” e il “Dromedario”, l’Orsa” la “Spada di Damocle” (stalattite di 7,40 m di altezza e 150 cm di diametro), la “Fetta di pancetta” e la “Fetta di lardo”, l’ ”Obelisco” , le “Canne d’Organo”, che se colpite risuonano e  il “Castello delle Streghe”.

All’interno delle grotte sono presenti anche dei laghetti, cavità cilindriche profonde fino a 25 metri che possono raccogliere l’acqua o convogliarla verso piani carsici inferiori. Poco lontano dalle grotte, sorge l’abbazia romanica di San Vittore delle Chiuse, risalente all’XI secolo, una delle più importanti testimonianze dell’architettura romanica nelle Marche.

Poco distante Fabriano, cittadina famosa per la produzione della carta e per la filigranatura dei fogli, invenzione introdotta dai mastri cartai nella seconda metà del XIII secolo.

Il Museo della Carta e della filigrana è ospitato nel complesso conventuale di San Domenico, al cui interno si possono ammirare i due pregevoli chiostri quattrocenteschi e la decorazione della sala capitolare. Degni di nota sono anche l’Oratorio del Gonfalone, con uno straordinario soffitto intagliato e decorato in oro zecchino e l’Oratorio della Carità, con un prezioso ciclo di affreschi del pittore manierista Filippo Bellini.

Nella centrale e scenografica Piazza del Comune sorge il Palazzo del Podestà, uno degli edifici di architettura tipicamente medievale, mentre altri interessanti edifici civili sono il Palazzo del Comune e l’ex ospedale di Santa Maria del Buon Gesù, raffinato esempio di architettura tardogotica che ospita la pinacoteca Bruno Molajoli e che vanta preziosi dipinti su tavola e affreschi.

A Fabriano, nel mese di giugno, ha luogo il Palio di San Giovanni Battista, che si chiude con la Sfida del Maglio dove quattro fabbri, uno per ogni quartiere denominato da una delle quattro Porte cittadine, si sfidano nel forgiare una chiave. Oltre a questa, si presentano altre rievocazioni storiche nel corso della manifestazione, come il Corteo Storico e i Giochi Popolari che comprendono gare di tiro alla fune, la corsa con i trampoli e la corsa con le brocche

Nelle vicinanze merita una visita Camerino, che conserva ancora un centro antico inalterato nel suo impianto medievale.

Piazza Cavour, al centro della quale si trova la statua di Sisto V, è circondata da vari edifici tra cui il Palazzo Ducale, che ospita la celebre e antica Università. Al suo interno si possono visitare il cortile a portico, la Sala degli Sposi, con affreschi quattrocenteschi e la Biblioteca Valentiniana, con un prestigioso patrimonio librario.

Altri luoghi di interesse sono la Chiesa barocca di San Filippo, che conserva un capolavoro del Tiepolo come l’Apparizione della Madonna col Bambino a San Filippo Neri, e la Rocca del Borgia, fatta edificare da Cesare Borgia, il famoso duca del Valentino celebrato da Macchiavelli.

Camerino è conosciuta per specialità gastronomiche come le pizze pasquali, il ciauscolo IGP, tipico insaccato locale e il pan nociato, dolce con uvetta e noci.  Tra gli eventi di maggiori rilievo, a maggio ha luogo la Corsa alla Spada e Palio, rievocazione storica della fine del XV secolo che si svolge in occasione delle feste del santo patrono San Venanzio martire. In agosto, invece, spazio al Camerino Festival e la Rassegna Internazionale di Musica e Teatro da Camera.

Segue poco distante Tolentino, il cui centro storico è ancora oggi delimitato per lunghi tratti dalle mura duecentesche.

Una particolarità si trova in Piazza della Libertà con la torre campanaria della Chiesa di San Francesco. Questa è divenuta il simbolo della città grazie all’orologio a quattro quadranti che rappresentano le fasi lunari, le ore italiche, l’ora astronomica e i giorni della settimana e del mese.

Un altro luogo da visitare è il chiostro agostiniano che risale alla prima metà del XIV secolo e rappresenta il più antico esempio di chiostro degli ordini mendicanti in Italia. Il luogo di maggior interesse artistico del complesso è costituito dal “Cappellone di San Nicola“. La sala è rinomata soprattutto per la sua decorazione pittorica, una delle più vaste e meglio conservate dei primi anni del Trecento.

L’evento più importante che ha luogo a Tolentino nel corso dell’anno è la Biennale dell’Umorismo nell’Arte,  una manifestazione internazionale a cui partecipano artisti e vignettisti satirici da tutto il mondo. Ogni anno a luglio viene organizzato in città il Festival di musica corale “Città di Tolentino” al quale partecipano i migliori cori italiani e stranieri.

Da qui si raggiunge l’Abbazia Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra che costituisce uno dei monumenti più pregevoli e meglio conservati in Italia dell’architettura cistercense e illustra la più alta testimonianza della presenza dei Cistercensi nelle Marche.

Oltre a costruire la chiesa, i monaci si dedicarono alla bonifica di tutta la zona, caratterizzata soprattutto da boschi ed estese paludi. A lato dell’edificio sorge il monastero che racchiude il grande chiostro in laterizio con archi ribassati e copertura a capriate. Dell’antico monastero si conservano la Sala del Capitolo, il refettorio e il dormitorio dei conversi.

L’abbazia, per più di trecento anni, fu economicamente florida, con un territorio, suddiviso in sei aziende agricole, che favorì lo sviluppo non solo economico, ma anche sociale e religioso, arrivando a controllare trentatré chiese e monasteri.

Nei locali delle cantine dell’Abbazia, con accesso dal chiostro, è stato allestito il Museo del vino che espone strumenti ed oggetti usati nel passato per la lavorazione delle uve. Assieme a questo è anche presente il Museo della civiltà contadina, che raccoglie oggetti e strumenti di uso domestico-rurale. Oggi l’abbazia è inclusa nella Riserva naturale omonima, che copre un territorio di 1.800 ettari, tra i comuni di Urbisaglia e Tolentino.

L’itinerario marchigiano si conclude a Macerata.

Uno dei monumenti più rappresentativi della città è l’Arena Sferisterio di Ireneo Aleandri, meraviglioso esempio di architettura neoclassica che ospita ogni estate una prestigiosa stagione lirica, il Macerata Opera Festival.

Nel cuore della città sorge il settecentesco Palazzo Buonaccorsi, al cui interno si può ammirare la Sala dell’Eneide, fastosa, galleria e luogo di rappresentanza del palazzo, che oggi è sede delle raccolte di arte antica e moderna e del museo della carrozza.

Nel centro storico si trovano altri edifici di notevole valore come il Palazzo Comunale, dalla facciata in stile neoclassico, la Loggia dei Mercanti, piccolo gioiello rinascimentale fatto realizzare dal Cardinale Alessandro Farnese e il Palazzo della Prefettura, solenne edificio in cotto, antica residenza dei legati pontifici,

La Torre Civica, alta 64 metri, ha uno splendido quadrante policromo che, oltre a indicare le ore, mostra i moti apparenti della volta celeste, del Sole e della Luna e i circuiti dei cinque pianeti conosciuti al tempo in cui fu costruita. Una macchina complessa regola le differenti funzioni dell’orologio, dall’ azionamento del carillon, ai colpi che scandiscono le ore fino alla giostra con l’angelo e i Re Magi. A Macerata sono anche da visitare il Duomo, realizzato sul sito di una precedente chiesa e la vicina Basilica della Misericordia, ricca di stucchi e marmi pregiati.

Il viaggio non può terminare senza aver assaggiato i vincisgrassi, piatto tipico maceratese.

Una variante delle lasagne al forno con prosciutto crudo, tartufo, parmigiano e besciamella, con i quali si condiscono gli strati di pasta all’uovo.

Alessandro Campa

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