Greenpeace: il petrolio minaccia il turismo

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Le decisioni sulla strategia energetica italiana potrebbero mettere a rischio il turismo del futuro

 

Turismo italiano minacciato dal petrolio. La denuncia arriva da Greenpeace, che con un gruppo di attivisti ha protestato davanti alla piattaforma petrolifera offshore Sarago Mare, posizionata a tre chilometri dalla costa di Civitanova Marche. La protesta, che fa parte della campagna TrivAdvisor, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sui ‘piani del governo Renzi, che rischiano di regalare i nostri mari alle compagnie petrolifere’. Ed è per questo che gli attivisti i sono finti turisti di un possibile futuro prossimo, mostrando come le vacanze balneari potrebbero svolgersi all’ombra delle piattaforme petrolifere.

Perchè questo non accada e per chiedere a Renzi di rivedere la sua strategia energetica, ‘più di 43 mila persone hanno già firmato la petizione’.

‘Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un attacco inedito e su vasta scala ai nostri mari – dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace Italia – è davvero questo il futuro che vogliamo, fatto di airgun, trivelle e piattaforme? Dovrebbe essere chiaro a tutti che il gioco non vale la candela’.

 

E Greenpeace ricorda che ”soltanto tra il 3 e il 12 giugno il ministero dell’Ambiente ha autorizzato ben 11 progetti di prospezione di idrocarburi in mare con la tecnica dell’airgun. L’area concessa ai petrolieri copre tutto l’Adriatico e parte significativa dello Jonio”.

gc

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greenpeace, petrolio, Renzi, turismo

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