Turismo rurale: la prossima colonna della difesa dell’ambiente

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Un rapporto di Ruth McAreavery e John McDonagh spiega come conciliare le esigenze dello sviluppo rurale e quelle della protezione ambientale nelle aree sottoposte a vincolo, come i parchi: attraverso il turismo, vera colonna della salvaguardia dell’ambiente

In un paese come l’Italia, che vede scomparire l’antiva e vera ossatura sociale e ambientale dei piccoli borghi,  che arroccati in montagna o dispersi in boschi e valli, di quegli ambienti naturali erano custodi e guardiani, non può passare inosservato il recente studio scritto da Ruth McAreavey e John McDonagh e pubblicato su Sociologia Ruralis. 

Lo studio ha esaminato il ruolo che il turismo rurale sostenibile può svolgere nello sviluppo rurale in Europa e alcune delle sfide da superare perchè si realizzi un approccio realmente integrato allo sviluppo rurale. Il turismo può portare dei grandi benefici a livello economico in termini occupazionali e quindi di richezza. Molto spesso abbiamo assistito a contrasti forti tra enti preposti alla conservazione dell’ambiente (come ad esempio gli enti parco, o le riserve), e interessi turistici, spesso portati avanti dalle popolazioni residenti nelle aree protette.

La parte più interessante dello studio si sofferma proprio su questo punto, e dimostra come dirimere questi contrasti e trovare un punto d’unione tra sviluppo rurale e protezione dell’ambiente non sia solo possibile, ma necessario. Il turismo rurale è infatti in grado di diventare un vero pilastro della conservazione ambientale.

L’attuale approccio allo sviluppo rurale che si incontra in molte parti d’Europa, è quello di promuovere l’integrazione di differenti dimensioni rurali, tra cui la produzione alimentare, la manutenzione dei paesaggi rurali, la tutela della biodiversità, fornendo occupazione e sviluppo economico in modo sostenibile. Partnership locali sono invitate ad attuare politiche sviluppate a livello locale. Questo studio ha identificato quattro principali sfide che devono essere affrontate per consentire al turismo rurale di contribuire al successo di uno sviluppo rurale sostenibile.

La legislazion nazionale deve fornire gli strumenti perchè le iniziative a sostegno dello sviluppo rurale di moltiplichino, alle popolazioni locali dovrebbe essere assicurato un vero potere di controllo, anche finanziario, si deve favorire l’adattamento delle iniziative economiche alle esigenze di conservazione ambientale, ed infine il turirmo nelle aree rurali dovrà tenere contro della sostenibilità ambientale già in fase di progettazione degli interventi.

Finora, in Europa, ci sono pochi quadri nazionali che sono stati sviluppati a sostegno delle politiche del turismo rurale. Tuttavia, tali politiche sono in grado di fornire la direzione strategica, specialmente nei casi in cui si possono verificare conflitti. Una parte essenziale di questo quadro è che il governo deleghi il controllo centrale dei programmi di sviluppo rurale per consentire un turismo rurale sostenibile che faccia parte davvero integrante dello sviluppo locale.

(VG)

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