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Inquinamento acustico: a Roma, decibel fuorilegge ovunque

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A 10 giorni dal lancio della Campagna ‘Spegni il rumore’, Legambiente denuncia che a Roma i decibel superano ovunque i limiti

C’è troppo inquinamento acustico a Roma, lo rivela la Campagna di Legambiente ‘Spegni il rumore, accendi il divertimento’, lanciata lo scorso 20 giugno, con il patrocinio del Municipio I, la media partnership di Radio Colonna e il contributo della Fondazione Sorgente Group.

A pochi giorni dai rilevamenti, la raccolta dei dati è stata effettuata in una decina di punti della Capitale e ovunque i risultati sono ampiamente sopra il limite di legge. Per Legambiente è il traffico l’imputato principale causa della rumorosa colonna sonora della vita dei romani. Tra i risultati più interessanti sicuramente quelli rilevati per ora a Viale del Policlinico. Qui infatti la media registrata nel pomeriggio alle 16 è stata di 71,6 dB(A) con un picco di 73,8 dB(A) che diventa ancora più grave in corrispondenza di un ospedale che accoglie anziani e ammalati. Altrettanto seri i dati raccolti a via di Torpignattara (incrocio via Casilina) dove il traffico notturno a mezzanotte al rientro dai luoghi del divertimento del centro ha fatto registrare una media di 74,9 dB(A) e un picco di addirittura 82,2 dB(A) appena inferiore a quello diurno di  Via Nomentana all’incrocio con V. Le Regina Margherita che, per ora, detiene il record con un picco di 82,6 dB (A) e una media di 77,4 dB(A) registrato alle ore 15.30. Sul fronte movida, una serata infrasettimanale piena di gente tranquilla che chiacchiera senza particolare musica a Campo de’ Fiori porta il fonometro a fermarsi a una media di 74,9 dB(A).

Ma di cosa si lamentano i cittadini? Sul sito ufficiale della campagna Spegniilrumore.radiocolonna.it, nei giorni 17-30 giugno, sono state raccolte sul sito una quarantina di segnalazioni: sotto accusa prevalentemente la zona di Trastevere; il traffico capitolino; gli impianti di condizionamento; gli eventi fracassoni e i limiti di orario e di decibel sforati. Appelli accorati sono poi giunti per gli allarmi che impazzano h24 e per i cani lasciati soli dai padroni in casa, anche di notte. Tutti i cittadini che hanno fatto una segnalazione sia con comunicazioni scritte che attraverso video veri e propri, hanno espresso entusiasmo per l’iniziativa. Più di una persona ha richiesto l’intervento per effettuare una misurazione, tra queste un residente esacerbato del flusso di gente e da rumori ad alto volume dell’Esquilino. Una lettrice dalla Sicilia chiede di poter esportare la campagna anche in altre città.

Anche i legali messi a disposizione per pareri sul tema, hanno già fornito diverse risposte ai quesiti presentati dai cittadini. In merito a questo è stata pubblicata sul sito spegniilrumore.it un’intervista al legale che ha fatto il punto della situazione e rilasciato alcuni suggerimenti generali.

I DATI

 

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nell’Unione Europea nove cittadini su dieci sono esposti a rumori superiori ai 65 decibel (dB), un livello questo che disturba il sonno e il riposo. In Italia, il 45% degli abitanti deve sopportare quotidianamente un livello di inquinamento acustico compreso tra i 70 e i 75 decibel, che mette a rischio l’udito, l’apparato cardio-circolatorio e aumenta il rischio di infarto. Recenti studi confermano inoltre i danni causati dall’inquinamento acustico al sistema immunitario e ormonale. Sempre per quanto riguarda l’Italia, secondo il database NOISE, i dati sono disponibili per le città di Firenze, Milano e Roma, per un totale di 4,2 milioni di abitanti. Il 65% dei cittadini di queste tre città, oltre 2,7 milioni di persone, sono esposti a livelli di rumore superiori alla soglia diurna di 55 dB, percentuale che scende al 18% (740mila persone) per la soglia notturna di 50 dB. Eclatante il risultato del Lazio, ricavato daidati ambientali dell’Annuario ISTAT 2009, dove ben il 47% delle famiglie interpellate dichiara la presenza di problemi relativi al rumore nella zona in cui abita.

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