Genova, le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli

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Genova e’ una cittadina di mare dove il barocco si fonde allo stile rinascimentale. Porto sicuro per tanti ammiragli, Genova e’ una città culturale di importanza Europea

Antico porto ligure, Genova è stata conquistata dai Longobardi nel VII secolo e saccheggiata più volte dai Saraceni nel X secolo. A partire dal secolo successivo, spesso al termine di alleanze con vari stati, i genovesi hanno rafforzato i propri collegamenti commerciali, passando alla storia come i precursori delle tecniche di costruzione navale, di navigazione, della cartografia, delle strategie industriali e bancarie, e della redazione dei contratti che permisero loro le relazioni e gli investimenti nell’ambito degli affari commerciali. Tra il XII e XIII secolo, Genova diventa una delle più grandi città europee, con una popolazione, intorno al 1300, di circa 100.000 abitanti. Il primo declino, però, arriva con il XV secolo, quando inizia ad essere soggetta al dominio dei francesi (la prima volta dal 1396 al 1406, la seconda verso il 1460, l’ultima alla fine del secolo) e di Milano (prima dai Visconti, tra il 1421 e il 1436, poi dagli Sforza, dal 1464 al 1499, con alterne vicende).

Durante il Medio Evo, Genova è divenuta un comune libero (Compagna Communis è il nome che fu dato a questa organizzazione territoriale) tra la terra e il mare, densamente popolato e politicamente caratterizzato da un sistema di Contrade consortili, corrispondenti a quartieri cittadini, detti Alberghi, ovvero aggregati divisi in zone di influenza di famiglie nobili. La critica a questo sistema porta ben presto all’adozione di un sistema di Dogi perpetui, rimasto in vigore fino al 1528. 

genova-centro

Andrea Doria (1468-1560), ammiraglio che aveva servito papi e molti regnanti europei, è stato il maggiore responsabile della rinascita della città, costituendo una flotta la cui potenza superava i corsari del Mediterraneo e, nel 1528, stabilendo una nuova divisione sociale ed una nuova costituzione dell’aristocrazia, modifiche che dureranno fino al 1798. Sotto la direzione di Doria, un’alleanza con la Spagna autorizza i finanzieri genovesi al controllo del commercio napoletano e spagnolo, e a ricevere l’oro dal Nuovo Mondo. Dal 1570, i genovesi son divenuti i principali banchieri dell’Europa cattolica e Genova è divenuta una città governata da un’oligarchia stabile e prospera. In questo contesto si sente il bisogno di costruire nuove residenze per le famiglie nobili, capaci di ospitare cardinali, governatori o ambasciatori in visita.

Il bisogno di rappresentanza, nel 1551, porta all’apertura della Strada Nuova, mentre, nel 1576, viene stilata una lista dei palazzi per le ambascerie ufficiali. La loro tipologia si distingue chiaramente da quelle del periodo precedente, alto Medio Evo: vengono infatti adottate delle unità spaziali grandiose (vestiboli, scalinate monumentali, atri e giardini) con all’interno molte decorazione, tipiche dello stile dell’ultimo Rinascimento e del periodo manierista, modelli adottati anche per il resto della città. Grazie al contributo di alcuni artisti, in particolare di Pierre Paul Robens, che si è occupato dello studio e della progettazione delle piante degli edifici, ma anche di Giorgio Vasari, Vincenzo Scamozzi e Joseph Furtenbach, l’esempio costituito dai palazzi genovesi si diffonderà presto in altre città d’Europa (Paesi Bassi e Gran Bretagna).

Strada Nuova_Genova

Al termine del XVII e del XVIII secolo, l’influenza economica e politica di Genova conobbe un nuovo declino: la città fu dapprima occupata dall’Austria e, in seguito, da Napoleone. Con l’unificazione d’Italia, Genova emerse comunque come città portuale, conservando il suo storico tessuto urbano.

Il centro storico di Genova corrisponde al nucleo della città vecchia organizzato in vicoli (carrugi) di origine medievale. Esso si sviluppa, da est ad ovest, dalla collina di Carignano alla stazione FS di Genova Piazza Principe, a ridosso di quello che era il Palazzo del Principe, residenza di Andrea Doria. Il nucleo originale, di circa 1,13 km2, viene spesso ritenuto il centro storico più esteso d’Europa. L’elevata densità dei palazzi, avvenuta soprattutto in seguito all’enorme crescita edilizia iniziata nel XVIII secolo, ne fa comunque uno dei centri con la maggiore densità abitativa (nell’area più antica vivono circa 20.000 abitanti, distribuiti in circa 5000 edifici)

La realizzazione delle Strade Nuove (che comprendono le vie Garibaldi, Cairoli e Balbi) e del sistema dei palazzi dei Rolli all’interno del centro storico di Genova, va dalla fine del XVI all’inizio del XVII secolo. Il sito rappresenta il primo esempio in Europa di uno straordinario progetto di lottizzazione residenziale nobiliare rimasto al centro della città moderna. Con il termine Rolli (derivato dalla parola “rotoli”), venivano indicate le liste delle dimore eccellenti appartenenti alle nobili famiglie che ambivano ad ospitare, sulla base di un sorteggio pubblico, le alte personalità in transito per le visite di stato. Tutto ciò avveniva a partire dal 1576, quando la Repubblica di Genova era all’apice della sua potenza finanziaria e marittima.  Si tratta di un insieme di palazzi in stile rinascimentale e barocco, che fiancheggiano le Strade Nuove: essi offrono una straordinaria varietà di soluzioni differenti, hanno un valore universale per il loro adattamento alle esigenze tipiche di un’organizzazione economica e sociale come quella genovese, e costituiscono al tempo stesso un originale esempio di sistema pubblico di residenze private con l’obbligo di offrire ospitalità ai visitatori dello Stato.

Palazzi dei_Rolli_genova

Per tutto questo, nel luglio del 2006 il sito “Genova: le Strade nuove e il sistema dei palazzi dei Rolli” è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Ben quarantadue edifici del comprensorio dei Rolli sono stati inclusi nel Patrimonio dell’Umanità.

 

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