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La Reggia di Caserta, un edificio reale da 1200 stanze

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La Reggia di Caserta e’ imponente e maestosa: 45.000 m2 , 1200 stanze e 1790 finestre. Casa reale dei Borbone, e’ oggi set di famosissimi film

Per essere il risultato del genio creativo umano, per essere luogo di incontro tra diversi valori umani, per essere testimonianza di tradizioni e cultura umana ed esempio di architettura che mostra e spiega un periodo storico importante per la storia della nostra nazione, La Reggia di Caserta del XVIII con il Parco, l’acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio sono stati inseriti nei siti Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Come ha sostenuto Gino Chierici essa è ‘Una delle creazioni planimetriche più armoniche, più logiche, più perfette dell’architettura di tutti i tempi’. Resa famosa anche per le scene dei film di George Lucas, nella saga di Star Wars, La reggia è stata voluta dal re di Napoli Carlo di Borbone, il quale, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano e desideroso di dare una degna sede di rappresentanza al governo della capitale ed al suo reame, volle che venisse costruita una reggia tale da poter reggere il confronto con quella di Versailles. Il sovrano incaricò l’architetto Luigi Vanvitelli, a quel tempo impegnato nei lavori di restauro della basilica di Loreto per conto dello Stato Pontificio, perché portasse alla luce i suoi desideri architettonici.

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Il re chiese che il progetto della Reggia di Caserta comprendesse, oltre al palazzo reale, un grande parco e la sistemazione dell’area urbana circostante, con la costruzione di un nuovo acquedotto (Acquedotto Carolino) che attraversasse l’annesso complesso di San Leucio.

La nuova Reggia di Caserta doveva essere simbolo del nuovo stato borbonico e manifestare potenza e grandiosità, nel suo essere razionale.  Vanvitelli giunto a Caserta nel 1751, avvia subito la progettazione del palazzo commissionatogli. Il 22 novembre di quell’anno viene posta la prima pietra (Tale momento viene ricordato dall’affresco di Gennaro Maldarelli che campeggia nella volta della Sala del Trono). Ovviamente, per portare a termine il volere del re, Vanvitelli si circonda di validi collaboratori. Marcello Fronton lo affianca nei lavori del palazzo, Francesco Collecini in quelli del parco e dell’acquedotto, mentre Martin Biancour, di Parigi, viene nominato capo-giardiniere.  L’anno dopo, quando i lavori della reggia erano già a buon punto, si inizia la costruzione del parco. I lavori sono durati complessivamente diversi (alcuni dettagli sono rimasti incompiuti).

I sovrani che succedono a Carlo III ( Ferdinando IV, Gioacchino Murat, Ferdinando II e Francesco II) non hanno mostrato lo stesso entusiasmo di Carlo di Borbone per la realizzazione della Reggia, che viene terminata nel 1845 (sebbene fosse già abitata nel 1780).

La Reggia di Caserta, definita l’ultima grande realizzazione del Barocco italiano, sarà il risultato di un grandioso complesso di 45.000 m2, 1200 stanze e 1790 finestre. La facciata principale presenta un avancorpo centrale sormontato da un frontone; ai lati del prospetto, dove il corpo di fabbrica longitudinale si interseca con quello trasversale, si innestano altri due avancorpi. La facciata sul giardino è uguale alla precedente, ma presenta finestre inquadrate da lesene scanalate. Accanto al portone centrale sono ancora visibili i basamenti sui quali dovevano essere poste le statue della Giustizia, della Magnificenza, della Clemenza e della Pace, virtù attribuite al re.

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Oltre la soglia dell’entrata principale i visitatori possono ammirare un vasto vestibolo ottagonale, adorno di venti colonne doriche. A destra e a sinistra si inseriscono i passaggi che portano ai cortili interni, mentre frontalmente un triplice porticato immette al centro topografico della reggia. Un terzo vestibolo dà adito al parco. Su un lato del vestibolo ottagonale si apre il magnifico scalone reale a doppia rampa, un autentico capolavoro di architettura tardo barocca, immortalato in numerose pellicole cinematografiche. La doppia rampa si conclude in un vestibolo posto al centro dell’intera costruzione.

Ispirata alla Reggia di Versailles, la grande Cappella Palatina propone una serie di eleganti colonne binate che sostengono una volta a botte. Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, quando andarono perduti gli organi e tutti gli arredi sacri, è stata restaurata nel secondo dopoguerra. Sul retro della cappella, ancora inglobato all’interno del palazzo, è posto il piccolo e raffinato Teatro di Corte, caratterizzato da una pianta a ferro di cavallo. Invece, alla sinistra del vestibolo principale si accede agli appartamenti veri e propri. L’Appartamento Vecchio, posto sulla sinistra, fu il primo ad essere abitato da Ferdinando IV e dalla consorte Maria Carolina. 

L’Appartamento Nuovo, posto sulla destra della sala di Alessandro il Grande, fu costruito tra il 1806 ed il 1845. Qui si può contemplare l’imponente Sala del Trono, che rappresenta l’ambiente più ricco e suggestivo degli appartamenti reali. Questo era il luogo dove il re riceveva ambasciatori e delegazioni ufficiali, in cui si amministrava la giustizia del sovrano e si tenevano i fastosi balli di corte.

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Il parco è articolato in tre aree. La prima, sita dietro al palazzo, destinata al parterre, comprende a sinistra il “bosco vecchio” (preesistente alla costruzione della reggia), a destra le praterie circondate da spalliere erboree.  La seconda area sale fino ai piedi della cascata dove si alza il colle di Briano (coperto di boscaglie). Qui il visitatore può ammiarare i giochi d’acqua che scaturiscono dalle fontane (realizzate sotto la direzione di Carlo Vanvitelli). La terza area, che non faceva parte del progetto iniziale, è costituita dal giardino inglese.

La collina di San Leucio viene acquistata, nel 1750, da Carlo III di Borbone con l’intento di farne una serie di riserve di caccia e di residenze secondarie per lo svago della Famiglia Reale.

Ferdinando IV, salito al trono, istituisce però una fabbrica per la manifattura della Seta e ne fa la punta avanzata della sua politica industriale. La nascita di un centro manifatturiero, che diviene polo commerciale, spinge il Sovrano all’istituzione della Colonia di San Leucio e alla promulgazione di uno speciale Codice di Leggi.

Ancora oggi è presente l’antica seteria che vantava produzioni di seta per tutta l’Europa; ancor oggi, le sete di San Leucio si possono ritrovare in Vaticano, al Quirinale, nello Studio Ovale della Casa Bianca (le bandiere di quest’ultima e quelle di Buckingham Palace sono fatte con tale materiale).

(red)

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