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Patrimoni Unesco: 1995, Centro storico di Napoli

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Viaggio tra i Patrimoni Unesco in Italia

Napoli, meravigliosa città dalle atmosfere uniche. Cuore della Campania, tra i centri più antichi d’Europa ed uno dei poli portuali più importanti del Mediterraneo.

Costruita da alcuni coloni greci sull’isolotto di Megaride, la città di Partenope, richiamava il nome di una sirena che, secondo la leggenda, si era suicidata non sopportando che Ulisse fosse riuscito a sfuggire al suo canto.

Ma Partenope venne in seguito ristabilita come Neapolis (Città Nuova) nel 470 a.C. e sorse su un pianoro degradante a sud verso il mare.

Costruzioni e ricostruzioni, influenze romane, bizantine, normanne fino al gotico lombardo, al Rinascimento e al contemporaneo hanno reso il centro storico di Napoli un incredibile palcoscenico fatto di arte, storia ed espressione urbanistica lungo un arco di oltre venti secoli.

Con la dinastia Angioina, dal 1265 al 1442, si espande fino ai sobborghi, includendo periferie e villaggi, e diventa il simbolo del prestigio e del potere della famiglia. Gli angioini iniziarono anche un rapporto influente con l’arte e l’architettura occidentali, in particolare il gotico francese, integrato con i precedenti elementi greci e arabi.

A seguire, nei due secoli di dominio spagnolo sotto gli Aragonesi, vengono realizzati numerosi interventi volti a razionalizzare l’impianto urbanistico e a costruire edifici grandiosi, tra i quali il bellissimo Palazzo Reale, costruito nel 1600, oltre all’ edificazione di mura che rendono Napoli una compatta struttura difensiva rafforzata da quattro castelli.

Durante il governo dei Borbone (1734-59) Napoli diventa capitale di un regno indipendente e l’aspetto della città cambia con un ingrandimento del porto e il risanamento di alcuni borghi che, con i successivi interventi ottocenteschi, caratterizzano ancora oggi il tessuto urbano di Napoli.

In questo periodo, il patrimonio architettonico di Napoli fu ampiamente influente e si espresse in particolare nei progetti interni dei palazzi reali e delle residenze nobiliari che facevano parte del sistema territoriale che si estendeva ben oltre la città stessa.

La posizione della città sul Golfo di Napoli le conferisce un eccezionale valore universale che ha avuto una profonda influenza in molte parti d’Europa.

Il suo ruolo come uno dei centri culturali più influenti nella regione del Mediterraneo fu riconfermato nel Medioevo e ancora dal XVI al XVII secolo, periodo nel quale fu una delle principali capitali europee, esercitando rilevanti influssi in molti campi della cultura, legati soprattutto all’arte e all’architettura;

Il centro storico di Napoli rappresenta il primo nucleo della città, si estende su una superficie di 720 ettari e concentra i 20 secoli di storia (IV secolo a.C.- XVIII secolo d.C.) che hanno segnato la conformazione urbanistica e il ruolo storico della città nel panorama europeo.

Il centro storico di Napoli risulta essere il più vasto d’Italia, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1995, per i suoi eccezionali monumenti, che testimoniano la successione di culture del Mediterraneo e dell’Europa.

La struttura a griglia rettangolare dell’antica fondazione greca di Neapolis è ancora distinguibile e ha infatti continuato a fornire la forma di base per l’attuale tessuto urbano.

La particolare unicità del centro storico di Napoli risiede nella conservazione quasi totale e nell’uso dell’antico tracciato viario di epoca greca che si rispecchia nei decumani, le tre strade principali.

Il decumano maggiore, una delle strade più importanti del centro storico di Napoli, corrisponde all’odierna via dei Tribunali seguendo ancora interamente l’antico asse viario greco. Il decumano superiore, invece, è posto più in alto e coincide con le attuali via dell’Anticaglia e via Santi Apostoli, mentre il decumano inferiore, comunemente chiamato Spaccanapoli, prende nell’area centrale i nomi ufficiali di via Benedetto Croce e via Forcella

Lungo il tracciato dei decumani e all’interno del centro storico di Napoli si possono trovare alcuni edifici e luoghi rappresentativi della storia della città.

A partire da Piazza Bellini, una delle più frequentate della città da sempre grande luogo di ritrovo intellettuale della città perché circondata da numerose sedi universitarie e molto vicina all’Accademia di Belle Arti ed al Conservatorio di San Pietro a Majella.

La piazza, inoltre, è circondata da palazzi monumentali del XVI e XVII secolo che costituiscono importanti impronte dell’arte rinascimentale e barocca napoletana, come il Palazzo Castriota Scanderbeg o il palazzo Firrao.

Sicuramente degna di nota è  Piazza Dante, uno dei centri più importanti di Napoli.

piazza dante napoli

Costituisce l’inizio di via Toledo e, tramite l’accesso a Port’Alba sul lato nord della piazza, la stessa confluisce lungo il decumano maggiore. La piazza assunse l’attuale struttura nella seconda metà del Settecento, con l’intervento dell’architetto Luigi Vanvitelli.

Un altro punto di grande interesse della città è Piazza della Vittoria, tra i quartieri Chiaia e San Ferdinando.

Crocevia importantissimo della viabilità urbana, riceve il traffico proveniente dal porto, tramite la Galleria della Vittoria da via Vannella Gaetani, per dirigerlo nella Riviera di Chiaia e quindi verso le zone di Mergellina e Fuorigrotta.

Proprio la Riviera di Chiaia assieme al Parco della Villa Comunale vengono fiancheggiate da Via Caracciolo, una lunga ed ampia passeggiata di Napoli che costituisce parte del lungomare della città. Poi la chiesa dei Girolamini, intitolata alla Natività di Maria Santissima e a tutti i santi, presenta un impianto architettonico di tipo basilicale. La sua decorazione in oro, marmi e madreperla le valsero il titolo di Domus aurea.

Al suo interno si possono trovare una concentrazione di opere di grande qualità di artisti sia napoletani che di estrazione toscana, emiliana e romana che la rendono, assieme all’annesso convento, uno dei più importanti complessi monumentali della città, mentre il Real Albergo dei Poveri, o, nell’uso popolare, Reclusorio o Serraglio, rappresenta il maggiore palazzo monumentale di Napoli ed una delle più grandi costruzioni settecentesche d’Europa.

Un luogo quasi simbolico è la Galleria Umberto I, costruita tra il 1887 e il 1890 e progettata anche con l’obiettivo di essere essa stessa un’opera monumentale, al pari delle altre circostanti come il Maschio Angioino, il Real Teatro San Carlo, il Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco Di Paola, diventando immediatamente un fondamentale polo commerciale della città di Napoli.

La Certosa di San Martino, situata sulla collina del Vomero, costituisce uno dei maggiori complessi monumentali religiosi della città e uno dei più riusciti esempi di architettura e arte barocca assieme alla reale cappella del Tesoro di San Gennaro. All’interno della struttura certosina è ospitato, in alcune sale, il Museo nazionale di San Martino, che racconta la storia di Napoli dall’epoca borbonica fino al periodo postunitario.[

Napoli è una delle più antiche città d’Europa che si è sviluppata secondo un percorso storico che l’ha esposta ad una vasta gamma di influenze culturali.

Il suo tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti, mentre i tracciati delle sue strade e la ricchezza dei suoi edifici storici le conferiscono un valore universale senza uguali.

La sua caratteristica peculiare è quella di avere radici profonde nella lunga storia e nella continuità artistica ed architettonica che copre un arco di oltre venti secoli, partendo dalla civiltà greco-romana, passando per il Medioevo e il Settecento, per giungere fino agli episodi ottocenteschi e all’edilizia monumentale del primo Novecento. Ogni ciclo storico è contraddistinto da un suo specifico impianto e dallo splendore delle sue strutture.

Il Patrimonio dell’Umanità del Centro Storico di Napoli racchiude tutti gli elementi essenziali che concorrono alla giustificazione del suo eccezionale valore universale. L’impianto urbanistico ha un alto livello di autenticità, e ha conservato notevoli testimonianze della città greco-romana e della disposizione a scacchiera dei “quartieri spagnoli” del XVI secolo.

La tipologia degli edifici pubblici e privati è stata ben conservata nell’ambito dell’attuale impianto urbanistico, nonché nelle loro caratteristiche spaziali, volumetriche e decorative. Presenta una notevole continuità nell’uso dei materiali, tutti di derivazione locale, e caratteristiche visive e materiali distintive, come il tufo giallo di base, il marmo bianco e il piperno grigio. Le tecniche sviluppate per l’uso di questi materiali sopravvivono in misura considerevole e vengono utilizzate in progetti di restauro e conservazione.

Alessandro Campa

 

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