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Anche le orche hanno il loro Coronavirus

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La popolazione delle orche è minacciata da un virus respiratorio molto contagioso

Si chiama CeMV, cetacean morbillivirus, l’agente patogeno respiratorio che sta colpendo le orche e che potrebbe potenzialmente danneggiare le popolazioni già in pericolo.

Esattamente come il nuovo coronavirus SARS-CoV-2, che sta causando l’attuale pandemia COVID-19, anche il CeMV ha alti tassi di trasmissione e mortalità.

Dato che le orche sono animali altamente sociali, un focolaio potrebbe minacciare intere popolazioni, influenzando drasticamente l’ecosistema – visto che le orche sono predatori apice.

Essendo già oltre un milione i cetacei che vengono eliminati ogni anno attraverso catture involontarie, uccisioni intenzionali, scontri navali, fuoriuscite di petrolio, eccetera, il fatto che ci sia un altro pericolo per le orche è davvero una cosa preoccupante.

Il CeMV è l’agente patogeno che presenta il maggior rischio di innescare malattie diffuse nelle popolazioni di cetacei in tutto il mondo. Si tratta di un virus che è apparso per la prima volta nei cetacei negli anni ’80 e che, finora, è stato riconosciuto in almeno sei distinti ceppi.

Fa parte di una famiglia di virus – i morbillivirus – che include il virus del morbillo negli esseri umani e dei primati, il virus della peste bovina nei bovini e altri virus nelle capre, nelle pecore, nei cani, nelle foche e nei trichechi.

I ricercatori hanno eseguito simulazioni per vedere cosa sarebbe successo se il CeMV altamente infettivo fosse entrato in una popolazione di orche.

I modelli hanno indicato che il 90% della popolazione avrebbe ceduto.

Il biologo Michael Weiss del Centro per la ricerca sulle balene dell’isola di San Juan ha spiegato in uno studio pubblicato sulla rivista Biological Conservation che: «La struttura sociale di questa popolazione offre una protezione limitata dagli scoppi di malattie».

Mentre l’immunizzazione contro il morbillo nell’uomo ha avuto successo, i vaccini contro il CeMV per le orche potrebbero non essere implementati praticamente.

Una soluzione più praticabile potrebbe essere quella di migliorare la conservazione  del salmone chinook per ridurre al minimo le possibilità di fame delle orca e potenziare il loro sistema immunitario.

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