Agenda Bain per i giovani: al via la seconda edizione

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A Milano, oggi, I giovani sfidano il futuro: dall’impiego all’impegno. Al via la seconda edizione di Agenda Bain per i giovani

                                                             

Apre oggi a Milano, la seconda edizione di ‘Agenda Bain per i giovani’, intitolata I giovani sfidano il futuro: dall’impiego all’impegno. L’incontro, voluto e organizzato da Bain and Company, firm internazionale di consulenza strategica, ha come obiettivo quello di mettere a confronto studenti, istituzioni, università e top manager, per dare alle giovani generazioni risposte concrete sulle reali possibilità di sviluppo del Paese.

La sfida che Bain vuole  lanciare è proprio quella di tornare a sentirsi padroni del proprio destino, in un secondo Rinascimento che riesca a far convivere le ambizioni professionali e la ricerca di successo con la qualità dei comportamenti individuali e la crescita morale della società nel suo insieme. Da qui il claim dell’incontro di quest’anno “L’impiego e l’impegno per il futuro”: l’impegno per le nuove generazioni  a produrre idee veramente ambiziose che restituiscano centralità al nostro Paese, avendo il coraggio di investire su se stessi; l’impegno a perseguire con passione e tenacia la propria strada, accettando le difficoltà e i rischi di fare impresa; l’impegno per le istituzioni a favorire questa spinta e facilitare lo sviluppo di una solida piattaforma valoriale, creando un sistema regolamentare e normativo facile e favorevole verso la giovane imprenditorialità, garantendo a tutti pari opportunità di partenza e stimolando un salto in avanti nella digitalizzazione del Paese; l’impegno per il sistema accademico  a proseguire nella formazione dei talenti favorendo un forte raccordo con il mondo del lavoro e a trasformare la “fuga” di cervelli in esportazione di know how e competenze, creando le premesse per valorizzare il nostro straordinario patrimonio intellettuale.

L’impegno per il mondo aziendale  a stimolare le grandi ambizioni, i ”sogni” e a premiare i valori; a promuovere un contesto meritocratico e aperto ai giovani talenti.

Infine l’impegno per le istituzioni finanziarie a supportare progetti meritevoli e diventare veri facilitatori della “presa di rischio” per chi ha idee e talento, contribuendo alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende, agevolando l’accesso al credito ed accettando il rischio di “fallimento” come nuova regola del gioco.

Punto di partenza e spunto per tracciare i temi argomentati dai relatori nella tavola rotonda, la presentazione dei risultati di un’indagine condotta da Bain su un campione di 1.000 studenti universitari e neolaureati italiani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, sul futuro, il lavoro, le istituzioni e la capacità imprenditoriale delle giovani generazioni.

Illustrata da Giovanni Cagnoli, Ceo e cofondatore di Bain & Company Italy, ad una platea composta da centinaia di ragazzi provenienti da tutte le principali università italiane, la ricerca evidenzia che per gli intervistati determinazione, talento e idee chiare sono i fattori chiave per entrare nel mondo del lavoro e avere successo. 

Secondo la maggioranza del campione occorrono soprattutto sacrificio ed impegno, oltre ad una buona idea di partenza ed accesso ai finanziamenti. 

Nella top list delle priorità, quando si parla di lavoro e carriera, per i ragazzi ci sono la soddisfazione  professionale, il bilanciamento tra vita privata e lavoro e il reddito. Il contratto a tempo indeterminato viene solo al 4° posto,  a pari merito con l’attrattività della professione.

Per fare carriera più rapidamente  il 75% degli intervistati  sembra disposto ad accettare un aumento delle responsabilità, il 66% trasferimenti all’estero; circa la metà rinuncerebbe al posto fisso, di cui l’81% per i primi due, tre anni di lavoro, mentre il 64% sacrificherebbe il proprio tempo libero per i primi 5 anni di attività.

Oltre il 40%, pur ritenendo che in Italia ci siano i presupposti per coltivare il proprio talento, sostiene che non ci sia sufficiente meritocrazia che premi e faccia crescere i migliori.

Il 79% dei ragazzi ritiene che la scuola aiuti a gettare le basi per una carriera ma di fatto non favorisca un raccordo sufficiente tra formazione e mondo del lavoro. In crescita di 3 punti rispetto al 2012 la fiducia verso le istituzioni pubbliche che, tuttavia, per il 91% non garantiscono uguali opportunità di partenza e non incoraggiano l’imprenditorialità.

 

Imprenditori e classe dirigente godono della stima dei giovani intervistati, in quanto esempio di coraggio ed eccellenza, ma sono ritenuti responsabili, oggi più di ieri, della mancata crescita e dello scarso inserimento di giovani talenti in ruoli chiave. Le banche  infine, secondo l’88% del campione, non favoriscono l’accesso al credito e quindi la nascita e lo sviluppo di start-up.

gc 

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