Manovra. Cancellato il Sistri, divampa la polemica

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Secondo il Ministro Stefania Prestigiacomo la cancellazione del sistema per il tracciamento digitale dei rifiuti è un regalo alle ecomafie. Il Ministro Calderoli replica: lo chiedevano le aziende. Sta di fatto che il Sistri non ha mai funzionato davvero

Il cosidetto "decreto anti-crisi" cancella il Sistri, il Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. “Un vero e proprio regalo alle ecomafie”, ha commentato seccamente Stefania Prestigiacomo, secondo cui il programma mirava a fornire le aziende di un efficace strumento di lotta contro la criminalità ambientale e sviluppare l’eco-business.

Nel progetto del ministro all’Ambiente, una black box, cioè una scatola nera che montata sui camion, doveva seguire i rifiuti lungo tutta la filiera, dalla produzione fino allo smaltimento o al recupero finale; un centro informatico del Comando dei Carabinieri per la tutela dell’Ambiente avrebbe raccolto ed elaborato i dati trasmessi telematicamente. Il provvedimento del governo, però ha annullato la data dell’entrata in vigore del Sistri, prevista per il 1° settembre prossimo. Sono oltre 320mila le aziende che hanno speso, inutilmente, migliaia di euro per adeguarsi alla normativa pena gravi e onerose sanzioni.

Il sistema è stato anche al centro di polemiche perché presenta gravi lacune. Il governo ha dovuto concedere due proroghe per malfunzionamenti delle black box. L’11 maggio scorso il click day si è trasformato in un giorno nero per le imprese: il 90% ha denunciato disfunzioni di ogni genere: dispositivi informatici forniti dal ministero inutilizzabili, impossibilità di accedere al sistema, interruzioni nei collegamenti, procedure lunghissime  e farraginose. Oggi rimangono solo le polemiche. Al di là dei dissapori che inevitabilmente sono venuti a crearsi all’interno dell’esecutivo per le prese di posizioni politiche, secondo Prestigiacomo il Sistri oltre a consentire il controllo e la movimentazione di tutti i rifiuti speciali nel Paese in tempo reale, avrebbe eliminato l’attuale sistema cartaceo che favorisce frodi e abusi alla mercé della criminalità organizzata.

Di avviso contrario le associazioni di categoria che hanno denunciato il mancato funzionamento del progetto. Infatti, secondo la Fai Conftrasporto, è proprio il sistema di tracciamento così complicato da gestire che avrebbe favorito le ecomafie; inoltre il Sistri sarebbe stato obbligatorio solo per le imprese italiane e le ecomafie indotte a rivolgersi all’estero avrebbero creato allo stesso tempo anche un grave danno alle aziende italiane.

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