Tav? Alta velocita’? Le ragioni del Si e del No

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Difficile schierarsi con le ragioni dei comitati contrari all’Alta velocità, altrettanto complicato darla vinta al governo. La vicenda è più complessa di quanto sembra. E, soprattutto, è una “guerra” che pare ormai infinita… pesa il monito dell’Europa sulla scadenza dei fondi

Gli scontri in Val di Susa tra i comitato del “no”, che si oppongono alla linea alta velocità Torino-Lione, e le forze dell’ordine sono solo l’ultimo capitolo di uno scontro che è in atto ormai da anni. Al di là dei colori politici le ragioni del “sì” e quelle del “no” non riescono a trovare alcun punto di incontro. La situazione è, apparentemente, molto semplice: i comitati non vogliono che si costruisca una linea ferroviaria alta velocità nella zona perché il paesaggio e l’intero ecosistema ambientale ne risentirebbero in modo irreparabile. Il mondo politico, a parte la sinistra estrema, è per ultimare la tratta Torino-Lione (anche l’ex premier Romano Prodi, da leader del centrosinistra, era d’accordo). I motivi, anche qui, sono semplici: l’Italia ha bisogno di un collegamento ad alta velocità con il resto d’Europa e questo è l’unico modo per permettere scambi commerciali più frequenti e rapidi. Gli scontri, ultimi in ordine di tempo quelli di ieri in cui sono rimasti sul terreno 100 feriti, si sono fatti col tempo sempre più aspri. A maggior ragione dopo che il ministro dell’Interno, Roberto Maroni ha annunciato che i lavori andranno avanti a tutti i costi, con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a benedire le operazioni accertando il fatto che ci si è confrontati con tutti e quindi ora è il momento di passare ai fatti. Nelle ultime ore è stato “espugnato” dalle forze dell’ordine il campo dei comitati No-Tav, allestito nei pressi della zona dove dovrà sorgere i cantiere della Torino-Lione. Come spesso accade in situazioni del genere è difficile dare ragione a uno dei due contendenti. L’unica cosa che si può fare è accertare, a testa bassa, il fatto che a perdere – quasi sempre – sono soprattutto i cittadini.

Umberto Di Giacomo

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Alta velocità, governo, Tav, Torino-Lione, Val di Susa

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