“Le nuove sfide della sostenibilità”

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Il Rapporto Annuale dell’ESG Culture LAB: parità di genere e sostenibilità ambientale

Il 97% degli italiani e delle italiane che hanno familiarità con il concetto di sostenibilità associano spontaneamente questa idea all’ambiente, relegando la sostenibilità sociale in secondo piano, emergendo solo quando specificamente sollecitata. Nonostante ciò, la presenza di un leader politico donna è riconosciuta come un punto di forza per le istituzioni e viene considerata un passo significativo verso l’obiettivo della parità di genere. Questo “effetto Meloni” contribuisce a un aumento del +5% nella valutazione della sostenibilità sociale delle istituzioni. Tuttavia, tale percezione non coincide con il coinvolgimento attivo dei lavoratori: il 33% afferma di non avere il tempo necessario per impegnarsi personalmente, mentre il 18% si dichiara indifferente.

L’indagine

Queste sono le conclusioni dell’indagine annuale condotta da Eikon Italia attraverso l’ESG Culture LAB, coinvolgendo un campione nazionale rappresentativo di 1600 individui compresi tra i 18 e i 65 anni. L’indagine ha valutato la conoscenza e la percezione della sostenibilità, oltre al coinvolgimento in 7 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 2030 su un totale di 17. La ricerca ha esplorato il coinvolgimento a livello personale, il giudizio sulle Istituzioni e ha analizzato specificamente il sotto-campione di lavoratori dipendenti, esaminando il loro coinvolgimento nella sfera professionale e la valutazione dell’organizzazione di appartenenza.

I risultati

La maggioranza dei partecipanti all’indagine identifica la sostenibilità esclusivamente in termini ambientali. Nonostante l’indagine suggerisca un approccio individuale proattivo verso gli obiettivi di sostenibilità, emerge chiaramente che i cittadini hanno una visione limitata dell’argomento. La nuvola di parole associata alla sostenibilità ambientale riflette sostanzialmente quella della sostenibilità nel suo complesso. Le parole spontaneamente collegate a quest’ultima si concentrano esclusivamente sull’ambiente, ruotando attorno a concetti come riciclo ed energia.

Più della metà della popolazione (oltre il 50%) è a conoscenza dell’Agenda 2030, ma il 76% non è familiarizzato con l’acronimo ESG. Sebbene la consapevolezza sulla sostenibilità sia diffusa, solo il 59% ha sentito parlare dell’Agenda 2030, principalmente attraverso mezzi come la televisione o la radio (59%), i social media (32%) e i giornali (30%).

L’obiettivo relativo al consumo responsabile e allo smaltimento dei rifiuti emerge come il più coinvolgente in tre delle quattro aree esaminate: a livello personale, professionale e nel giudizio sulle organizzazioni. La sfera personale registra il più alto grado di coinvolgimento, con l’80% dei partecipanti che dichiara di impegnarsi attivamente e di concentrarsi sul consumo responsabile e sullo smaltimento dei rifiuti.

La sostenibilità non si limita esclusivamente all’ambito ambientale; tuttavia, per la maggior parte dei partecipanti all’indagine, la dimensione sociale non è automaticamente associata alla sostenibilità. Le parole legate alla sostenibilità sociale emergono nel sondaggio solo quando specificamente sollecitate. Gli intervistati collegano la sostenibilità sociale principalmente a concetti come inclusione, equità, uguaglianza e parità. Inoltre, si evidenziano due poli distinti: quello comunitario, caratterizzato da collaborazione, solidarietà e sostegno, e quello più personale, centrato sul benessere e sulla salute.

Si registra una valutazione sfavorevole delle istituzioni per quanto riguarda l’attenzione verso l’occupazione giovanile, mentre si osserva un giudizio positivo riguardo alla parità di genere. Questo fenomeno, noto come “effetto Meloni” in riferimento alla presenza di un leader donna, contrasta tuttavia con una percezione più negativa sulle opportunità di carriera nelle organizzazioni e con una difficoltà di mobilitazione tra i lavoratori. Inoltre, emerge la questione del bilanciamento tra vita professionale e personale, un elemento critico nella valutazione delle organizzazioni in cui si lavora, correlato a una capacità non particolarmente elevata di prendersi cura di sé a livello personale.

Dati 2022-2023 a confronto

Come già avvenuto nel 2022, si osservano valori particolarmente positivi nella sfera personale, che conferma la sua stabilità rispetto all’anno precedente. La percezione delle istituzioni mostra una situazione invariata rispetto all’anno scorso, sebbene rimanga l’aspetto più critico del sondaggio: la mancanza di peggioramento in questa area è attribuibile all’Effetto Meloni, ma i valori più negativi sono ancora concentrati proprio in questo settore. C’è un leggero peggioramento rispetto all’anno precedente (58% contro 62%) nell’Organizational Engagement, particolarmente legato al bilanciamento tra vita professionale e personale, ma questo risultato è mitigato dal lieve miglioramento riscontrato nelle pari opportunità di carriera. Infine, c’è un miglioramento nell’area legata al mondo professionale: l’interesse per l’impatto ambientale e la valorizzazione dei giovani influiscono positivamente sulla valutazione complessiva (65% contro 58%).

Per conoscere dettagliatamente tutti i risultati è possibile scaricare il report.

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