Chi ha scritto le opere di Shakespeare? Un italiano

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A scrivere Romeo e Giulietta, Otello, Macbeth e Re Lear non e’ stato William Shakespeare, ma Michel Agnolio Florio, un siciliano trasferitosi in Inghilterra. E’ questa le tesi de Il segreto di Shakespeare

Chi ha scritto Romeo e Giulietta, Otello e Macbeth? Chi Re Lear e Troppo rumore per nulla? Tradizione vuole che li abbia scritti Shakespeare, ma tanti sono coloro che non sono convinti di questo. C’è, infatti, chi ipotizza che Shakespeare fu solo il prestanome per le opere di una donna, chi per un uomo di corte. E poi c’è chi sostiene che a scrivere le opere di Shakespeare fu un signore siciliano di nome Michel Agnolio Florio, u italiano semisconosciuto che visse a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Questa tesi, tanto innovativa quanto rivoluzionaria, è sostenuta ne il Segreto di Shakespeare, un libro scritto a quattro mani da Roberta Romani e Irene Bellini.

Le due studiose dopo ben tre anni di studio e ricerche hanno dato vita ad una nuova tesi sui capolavori di Shakespeare, che se vera e confermata, rivoluziona tutto il mondo della letteratura: ‘Per tre anni Irene ed io abbiamo lavorato senza sosta a riallacciare le fila di questa incredibile storia, sostenute dalla consapevolezza che la via della verità non ha etichette, ma contiene tracce indelebili a cui tutti possono acceddere’, ha affermato Roberta Romani.

E a queste tracce indelebili hanno fatto ricorso le due autrici: a partire da avvenimenti storici e prove concrete, Roberta Romani e Irene Bellini hanno dato un volto all’autore di Romeo e Giulietta, arrivando ad un risultato rivoluzionario. A scrivere i grandi capolavori che per  secoli e secoli e ancora oggi sono stati e  sono rappresentati nei maggiori teatri italiani non è stato William Shakespeare ma Michel Agnolio Florio: la tesi ribalta tutti gli studi fino ad ora condotti e soprattutto scatena una rivoluzione nell’ambito culturale inglese, come a dire che la Divina Commedia, il poema che ha dato origina alla lingua italiana, l’avesse scritta un personaggio semisconosciuto inglese, tedesco o francese.

Ma veniamo a noi. Lo studio parte dai libri contenuti nella biblioteca personale di Michel Agnolio Florio, dal fatto che Shakespeare non sia mai venuto in Italia e che, di conseguenza, non potesse conoscere bene e in maniera particolareggiata la nostra Penisola e dagli avvenimenti storici della Famiglia Florio.  Michel Agnolo Florio era nato a Messina nel 1564, lo stesso anno di nascita di William Shakespeare, bambino prodigio aveva conseguito il diploma del ginnasio in latino e greco e  aveva scritto, già all’esà di 16 anni, delle commedie in dialetto Messinese. Con il padre, poi, era stato costretto dagli eventi della vita a trasferirsi definitivamente in Inghilterra dalla seconda metà degli anni ’70 del 1500, facendosi messaggero del Rinascimento italiano in terra inglese.

E’ da qui che nasce e si sviluppa la tesi letteraria di Roberta Romani e Irene Bellini, che nel libro provano a ricostruire e a collocare al giusto posto i tasselli da sempre mancanti nell’opera di Shakespeare, creata peraltro in un periodo incredibilmente breve di circa venti anni. 

(gc) 

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