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Tecnologia: firme elettroniche più sicure

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Firme elettroniche piu’ sicure:  dopo le smart card anche i server di firma digitale sottoposti a certificazione

 

 

Firme elettroniche sicure, a partire dal 25 luglio 2014, quando la certificazione dell’autografo digitale da dispositivi server diventa un concetto non più opinabile, ma verificabile a fronte di un ‘bollino blu’, che attesta che il dispositivo ha superato un processo di revisione e test molto rigoroso.  

È questo un passo importante per la de-materializzazione, un processo che comporterà maggiore efficienza e un risparmio stimato di oltre 200 miliardi l’anno nelle casse dello Stato, oltre che un’armonizzazione degli standard internazionali, ed un abbattimento delle barriere del commercio. La firma digitale sicura, quindi, è un grande passo verso il rispetto dell’ambiente.

 

 ‘Ad oggi sono circa 600 miliardi i documenti legati ad attività di business potenzialmente dematerializzabili. La maggior parte di questi concerne proprio la possibilità di apportare una firma digitalmente. Basti pensare che il 48% dei documenti di processo viene stampato al solo scopo di aggiungere firme e il 60% dei dipendenti stampa i documenti nati in formato digitale per firmarli e scansionarli nuovamente’, ha dichiarato l’Ing. Giovanni Manca, Esperto di digitalizzazione documentale nelle PA e sicurezza ICT. ‘Oltre ai costi di questa fase (è stimato un risparmio di 5,2 euro per ogni documento vidimato con una firma elettronica), ciò che grava sulle organizzazioni sono i rallentamenti di processo: in media più 3 giorni per raccogliere firme fisiche’.

gc 

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