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Ridurre i rifiuti con Thor/3 Le applicazioni della tecnologia in Italia

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Per ridurre i rifiuti, l’impianto Thor si propone come soluzione alternativa agli inceneritori. Vediamo quali sono state, in questi anni, le principali applicazioni di questa tecnologia in Italia

Per ridurre i rifiuti urbani, la tecnologia Thor si propone come soluzione alternativa rispetto agli attuali impianti di smaltimento in discarica e di incenerimento. Si tratta, come sappiamo, di un impianto sviluppato dal Cnr più di 10 anni fa, (in collaborazione con la società ‘ASSING SpA’ di Roma), che punta alla riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti urbani attraverso un processo di macinazione ‘a freddo’ della spazzatura. Il risultato di tale trattamento, ovviamente, è la produzione di un combustibile polverizzato in particelle finissime, dall’elevato potere calorico e da cui si possono ricavare olii per biodiesel, per caldaie a vapore, per sistemi di riscaldamento centralizzati e per impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Il tutto, a costi economici competitivi e senza produrre, a differenza degli inceneritori, alte concentrazioni di inquinanti in atmosfera. 

Cerchiamo quindi di riassumere quali sono state, in questi anni, le principali applicazioni della tecnologia Thor in Italia.

Per ridurre i rifiuti urbani, la prima applicazione dell’impianto, denominata ‘Thor-I’ è stata inizialmente testata nel 2003, presso il centro di ricerca CNR di Montelibretti, a Roma. La struttura tuttavia, utilizzava un mulino di macinazione della spazzatura poco efficiente, successivamente sostituito con uno strumento di molitura di ‘ultima generazione’. E’ quindi nel 2007 che il Cnr sviluppa, all’interno dei suoi laboratori, il ‘Thor-II’, un impianto decisamente più efficiente e meno costoso. Il nuovo prototipo, in particolare, è stato costruito utilizzando dei cilindri di acciaio rotanti ermeticamente chiusi (detti anche ‘camere di macinazione’), all’interno dei quali sono stati installati dei corpi macinanti di forma sferica. Grazie a questi ultimi accorgimenti, l’impianto, costituito da 4 camere da 65 litri ciascuna, è stato quindi in grado di trattare fino a 4 tonnellate di rifiuti urbani ogni ora, con una potenza elettrica installata di circa 200 kW.

Per ridurre i rifiuti urbani, sono state poi condotte delle ‘prove sperimentali’ che hanno portato all’installazione, nel 2008, del primo impianto pilota in Sicilia, basato sulla tecnologia del ‘Thor-II’. La struttura in particolare, dal costo complessivo di circa 2 milioni di euro, è stata realizzata presso il sito di Capo d’Orlando (in provincia di Messina), di proprietà della società Arcobaleno Srl, dove sono stati effettuati i primi ‘test sul campo’ della durata di un anno. Tali risultati, hanno quindi permesso di replicare le stesse prestazioni del prototipo sviluppato presso il Centro di Ricerca del Cnr: circa 4 tonnellate di rifiuti ogni ora, senza la necessità di aree di stoccaggio.

Per ridurre i rifiuti urbani, tra il 2008 e il 2009, un impianto Thor più piccolo, per il trattamento di 1 tonnellata di spazzatura ogni ora (e 90 kW di potenza), è stato impiegato per il trattamento degli ‘scarti’ del centro commerciale ‘Etna Polis SpA’ di Catania. Inoltre, sempre a partire dal 2008, risulta noto l’interesse dell’azienda cementizia ‘Buzzi Unicem SpA’, di costituire al 50% con la ‘ASSING SpA’ di Roma, la società ‘THORCEM srl’, per rafforzare lo sviluppo, a livello industriale, degli impianti Thor da utilizzare nei cementifici italiani ed esteri. Un simile livello di partecipazione da parte di un’azienda privata come la ‘Buzzi Unicem SpA’, molto probabilmente, sarà stato rafforzato anche dalla sperimentazione sul campo, tra il 2008 e il 2009, della tecnologia Thor (da 4 t/h), impiegata per produrre combustibile utile all’impianto della stessa società cementizia piemontese, situata presso Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo.

Infine, l’ultima ‘apparizione’ nota della tecnologia Thor, risale al 1° aprile 2011. In quella data infatti, si è svolta, presso la sala consigliare del Comune di Pieve Emanuele, in provincia di Milano, un convegno in cui si è discusso dello sviluppo del progetto Thor nell’ambito del piano energetico comunale. Tuttavia ad oggi, non risulta che il Comune abbia mai applicato concretamente questo sistema per lo smaltimento dei suoi rifiuti.

(Matteo Ludovisi)

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