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Epidemia Ebola fa paura anche all’Europa e all’Italia

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Il Ministero della Salute ha gia’ avviato controlli e verifiche perché l’epidemia di ebola non arrivi e non si diffonda anche in Italia

 

L’epidemia di ebola, che ha colpito il 9 febbraio scorso la Guinea,  ha causato, in pochissimi mesi, già numerosi morti e ora preoccupa anche l’Europa e la Sicilia, punto principale di sbarco clandestino. l virus della febbre emorragica ha una casistica estremamente sfavorevole: dei 157 malati recensiti in Guinea, 101 sono morti. Nella vicina Liberia: 21 casi e 10 decessi.

Vediamo nell’immagine che segue dove ha colpito l’ebola:

Come abbiamo già detto, l’epidemia fa paura anche all’Europa. Per evitare la diffusione e il contagio, il Ministero della Salute ha avviato una seri di verifiche e controlli nei diversi punti di accesso: aereoporti e porti.  A preoccupare maggiormente è Lampedusa, dove, a causa dei numerosi sbarchi, l’Italia potrebbe essere impreparata a fronteggiare quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come la più grave epidemia degli ultimi anni. ‘Pur in presenza di un rischio remoto di importazione dell’infezione ( va in proposito ricordato che l’Italia, a differenza di altri Paesi Europei, non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi interessati dall’epidemia)  il Ministero della Salute italiano ha dato per tempo disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali (porti e aeroporti presidiati dagli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera – USMAF) e sono state date indicazioni affinché il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei Paesi colpiti avvenga solo dopo verifica, da parte dell’USMAF, della situazione sanitaria a bordo. Per ciò che concerne gli aeromobili è stata richiamata la necessità della immediata segnalazione di casi sospetti a bordo per consentire il dirottamento dell’aereo su uno degli aeroporti sanitari italiani designati ai sensi del  Regolamento Sanitario Internazionale 2005’, si legge in una nota del Ministero.

Ecoseven.net seguirà con attenzione il caso e terrà aggiornati i suoi lettori.

 

 gc

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