Fertilità maschile in declino

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Un ulteriore studio a conferma di questo fenomeno molto dibattuto

Numerosi studi hanno riportato dati che dimostrano cali significativi sia nella qualità dello sperma che in altri marcatori della salute riproduttiva maschile. Uno degli ultimi è stato portato avanti da un’equipe della Hebrew University di Gerusalemme in collaborazione con team di altre università di tutto il mondo, per un totale di 53 paesi e 6 continenti e ha dimostrato come nel periodo compreso fra il 1973 e il 2018 la concentrazione media di spermatozoi nello sperma di uomini sani si è più che dimezzata.

Fino al 2000 si è ridotta dell’1% ogni anno ma da quel momento in poi la riduzione è stata ancora più importante, raggiugendo il 2,6% e oltre.

Una delle ricerche più importanti in questo campo è stata effettuata in Danimarca nel 1992

Lo scopo era mettere insieme tutti i dati prodotti fino a quel momento. La conclusione fu che nei 50 anni precedenti la popolazione di sesso maschile aveva subito una riduzione di spermatozoi e anche di sperma prodotto ad ogni eiaculazione.

Da quel momento in poi si avviarono degli studi nella comunità scientifica che oltre a voler capire le cause fisiche di questo fenomeno, si interessarono anche agli effetti psicologici e sociali che avrebbe apportato alla società.

Mettendo insieme i risultati dati dalla ricerca del 1992 e quella più recente esposta in apertura, si può osservare come il declino degli spermatozoi sia una costante nel tempo e i ricercatori hanno voluto dimostrare proprio come nel XXI secolo questo declino stia continuando ad un ritmo sempre più accelerato.

Fra i maggiori fattori scatenanti potrebbero esserci l’inquinamento, l’alcol e il fumo, l’obesità, una vita sedentaria con poca attività fisica, stili di vita poco sani e anche l’aumento delle temperature.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica in 15 milioni per millilitro una normale concentrazione degli spermatozoi: in passato questa era stata fissata a 20 milioni e oggi in media rimane superiore ai 15 milioni.

Questo campo di studi è molto dibattuto, in quanto è molto complicato effettuare indagini sottoponendo i campioni a esperimenti, perché si dovrebbe esporre gli uomini a quelle sostanze che si pensa possano causare il declino degli spermatozoi. Facendo le dovute osservazioni sugli animali da laboratorio, gli effetti sono stati dimostrati, e per gli uomini si è potuto ricorrere all’analisi delle sostanze presenti negli ambienti in cui vivono, raccogliendo dati fondamentali per portare avanti gli studi.

Gli scienziati indicano come “urgentemente necessaria” la ricerca sulle cause di questo continuo declino e le azioni per prevenire ulteriori interruzioni della salute riproduttiva maschile.

Luna Riillo

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