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Marjuana e pensieri suicidi: c’è un legame?

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Un nuovo studio sembra confermarlo

Secondo un nuovo studio del National Institute on Drug Abuse (NIDA) degli Stati Uniti, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, il rischio che qualcuno tra i 18 e i 34 anni pensi, pianifichi o tenti il ​​suicidio aumenta con la quantità di marijuana che usa.

E non vale solo per chi ne fa un uso continuato, secondo gli scienziati, anche l’uso occasionale dell’erba è associato a un rischio maggiore di pensieri, piani e tentativi suicidi rispetto al non uso dell’erba.

Poi il rischio aumenta man mano che aumenta quantitativamente il consumo da parte delle persone.

Il rischio aumentato è risultato essere anche indipendentemente dal fatto che il consumatore di cannabis soffrisse di depressione, sebbene i fumatori di marijuana con depressione mostrino un rischio complessivamente maggiore di avvicinamento al suicidio. E inoltre le donne sono maggiormente colpite da questo legame rispetto agli uomini.

Per studiare i possibili collegamenti tra la il suicidio e la marijuana, il team della dott.ssa Nora Volkow, direttrice del NIDA, ha analizzato i dati di un’indagine nazionale sull’uso di droghe durata un decennio, dove la tensione verso il suicidio è stata monitorata con il livello di consumo di marijuana di una persona. La pianificazione e i tentativi di suicidio sono stati monitorati allo stesso modo, in base al livello di utilizzo, e l’effetto è risultato amplificato nelle persone con depressione – si tratta solo di un’associazione e potrebbe funzionare in entrambi i modi, hanno detto gli esperti: potrebbe essere che le persone inclini al suicidio si rivolgono alla marijuana come una potenziale forma di sollievo, ma anche che l’erba li sprona a pensieri e azioni suicidi.

È anche possibile che il suicidio e l’uso di marijuana condividano alcuni rischi genetici comuni, ha detto Volkow, che si verificano allo stesso tempo tra le persone che portano questi geni.

Sarebbe prematuro liquidare l’uso di marijuana come un’influenza sul rischio di suicidio di una persona, si possono invece fare dei ragionamenti.

La marijuana può aumentare i sentimenti di depressione e ansia di una persona interferendo con la capacità del cervello di far fronte a questi sentimenti, può aumentare il comportamento impulsivo (e per alcune persone il suicidio è un atto essenzialmente impulsivo) e c’è anche la possibilità che l’erba e altre droghe agiscano come una forma di “procrastinazione chimica”, consentendo alle persone di ignorare i sentimenti preoccupanti per i quali dovrebbero cercare un aiuto professionale. Secondo gli scienziati, quindi, bisogna anche stare attenti a non esagerare con la prescrizione della marjuana per uso medico.

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