È la Giornata mondiale della Biodiversità

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Oggi è la Giornata mondiale della Biodiversità: impegniamoci nella tutela del patrimonio naturale

 

Oggi è la Giornata mondiale della biodiversità. Una giornata istituita dall’Onu per sensibilizzare Governi e cittadini sull’importanza della conservazione della natura. Il motto di questo 22 maggio è ‘biodiversità per uno sviluppo sostenibile’: è dedicata alle isole e ai loro tesori naturali. Perché? Perché si vuole sottolineare che perdendo parte della biodiversità si mette a rischio anche la vita umana: 600 milioni di persone sono in pericolo (circa un decimo della popolazione mondiale).

L’Italia vanta un ricco, anzi ricchissimo patrimonio culturale, con oltre il 30% di specie animali (58mila) e quasi il 50% di quelle vegetali (circa 8.000), ma ‘oltre il 20% delle specie è a rischio estinzione’, denuncia Legambiente. ‘Oltre un quinto del totale delle specie presenti nel nostro Paese sono a rischio di estinzione. Il 60% delle specie e il 77% degli habitat in Europa sono in uno stato di conservazione non favorevole e probabilmente non raggiungeranno l’obiettivo generale di fermare la perdita di biodiversità entro il 2020. Circa la metà dei corpi idrici d’acqua dolce in Europa difficilmente raggiungerà il “buono stato ecologico” nel 2015, come stabilito da una Direttiva del 2000. Inoltre, secondo un recente studio pubblicato da Science, se non riusciremo a porre un freno all’innalzamento delle temperature, una specie su sei di animali e piante (il 16%) rischia di estinguersi entro il 2100. Ecco perché diventa necessario creare nuovi modelli di sviluppo che puntino sulle energie rinnovabili, sulle pratiche agricole sostenibili e sulla salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico’.

 

‘Occorre ridisegnare una strategia di tutela della biodiversità, tenendo ben presente il ruolo che l’agricoltura può avere nella sua salvaguardia, soprattutto nell’anno di Expò –  ha dichiarato Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente -. Per questo possiamo ispirarci al recente Manifesto di Legambiente sull’agricoltura sostenibile e attenta alle caratteristiche degli ecosistemi. Ma è fondamentale anche il contributo che essa può dare nella lotta al cambiamento climatico, una delle principali cause di perdita della biodiversità. I dati raccolti dalla FAO ci dicono che le emissioni di CO2 provenienti da attività agricole convenzionali e di allevamento sono passate da 4,7 miliardi nel 2001 a 5,3 miliardi di tonnellate nel 2011 con un aumento del 14% avvenuto soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Queste, insieme alla concentrazione di agenti atmosferici come precipitazioni intense e siccità prolungate e alla comparsa di microrganismi, compromettono la salute delle piante. Sono noti i casi del batterio Xylella fastidiosa che ha infettato gli ulivi salentini e della Diabrotica virgifera che ha attaccato le piante di mais, conseguenze anche di eventi climatici estremi che hanno favorito lo sviluppo di insetti fitofagi e funghi, pericolosi anche per la salute dell’uomo e degli animali’

gc

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