Imu, entro il 18 giugno la prima rata. Come si calcola?

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Entro il 18 giugno si paghera’ la prima rata dell’Imu. Leggi come pagare e come calcolare l’Imu. A Roma il versamento Imu piu’ alto

Entro il 18 giugno gli italiani sono chiamati a versare la prima rata dell’Imu, l’Imposta municipale unica che va a sostituire l’Ici. E mentre c’è chi spera in un rinvio e chi in un miracolo di cancellazione, Caf e uffici negli ultimi giorni lavorano il doppio e il triplo. Tante sono le domande dei cittadini: quando pagare l’Imu? Come pagare l’Imu? Come calcolare l’Imu? A chi andranno i soldi dell’Imu? Ecoseven.net prova a rispondere ai vostri dubbi. 

Entro il 18 giugno bisognerà versare il primo acconto Imu. Per quanto riguarda l’abitazione principale il contribuente può scegliere se pagare in tre tranches (18 giugno, 17 settembre, 17 dicembre) o in due (18 giugno, 17 dicembre). Per la seconda casa e gli immobili non residenziali invece si può pagare solo in due rate, la prima delle quali calcolata sulla base dello 0,76%, la seconda, a dicembre, a saldo sulle aliquote definitive. I fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni, che dovranno essere dichiarati al catasto edilizio urbano entro fine novembre 2012, dovranno pagare l’Imu in un’unica rata entro il 16 dicembre 2012. 

Si può pagare l’Imu solo con il modello F24 e per gli immobili diversi dalla prima casa bisogna distinguere la quota di spettanza del comune da quella dello Stato. I Comuni infatti potranno trattenere per intero le entrate dell’Imu sulle prime case, ma dovranno dividere con lo Stato (50%-50%) il ricavato dell’aliquota prevista dalla legge.

Come si calcola l’Imu? Ci si basa sulla rendita catastale dell’edificio di cui si è proprietari. La rendita va aumentata del 5% e poi parametrata a un coefficiente di rivalutazione variabile a seconda della categoria catastale dell’immobile, che sarà di 160 per tutti i fabbricati quali abitazioni, box, magazzini e tettoie, di 140 per i fabbricati quali scuole, uffici pubblici, caserme, laboratori artigiani, palestre e stabilimenti balneari, 130 per i terreni agricoli; 110 per i terreni di coltivatori diretti e imprenditori iscritti alla previdenza agricola, 80 per i fabbricati destinati a banche e agenzie di assicurazioni, 60 nel solo 2012 (e 65 dal 2013) per gli immobili destinati a usi produttivi; e 55 per negozi e botteghe. A questo valore si applica l’aliquota (generalmente del 4 per mille per la prima casa, ma che i comuni possono aumentare o diminuire dello 0,2 per mille) e dal risultato si sottraggono le detrazioni forfettarie.

Una curiosità. E’ Roma la città nella quale si registra il versamento medio per l’Imu più alto, con 639 euro in media a fronte dei 427 di Milano i 409 di Bologna. A Torino si pagherà in media 323 euro, a Napoli 303. È  quanto si legge in uno studio della Uil sulla fiscalità locale, dal quale emerge che la vera batosta ci sarà per il pagamento dell’Imu sulla seconda casa, con una media di 1.885 euro a Roma, 1.793 a Milano, 1.747 a Bologna e 1.426 a Firenze.

 

(gc)
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