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Pasti freschi a mensa

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Un esperimento di un anno in una scuola del Bronx ha dimostrato che si possono evitare i cibi preparati e troppo elaborati

Cosa mangiamo? Dove compriamo i nostro prodotti? Come li cuciniamo? Sono domande, queste, molto importanti da farsi, sia per quanto riguarda la nostra spesa che per quello che riguarda le spese degli altri quando quelle spese diventano cibo che mangiamo noi, o i nostri figli.

Le mense, per esempio, sono un grande esempio per questo argomento, soprattutto quelle che nutrono i bambini durante i loro orari scolastici. Negli Stati Uniti questo è un dibattito molto aperto perché i pranzi scolastici sono spesso mal cucinati, fatti con cibo congelato, insipidi e ipercalorici.

Ed è proprio negli Stati Uniti che si è provato un esperimento per revisionare il modo in cui i bambini mangiano quando sono a scuola, un progetto pilota lanciato dal Dipartimento della Pubblica Istruzione di New York.

Il report «Cooking Outside the Box», pubblicato di recente, racconta come durante l’anno 2018/2019 si è cercato di capire se fosse possibile alimentare gli studenti con pasti completi cucinati da zero nella mensa – con il fine poi di estendere il programma a tutte le altre 1800 scuole del distretto di New York.

Grazie a una grande riqualificazione del personale, all’allestimento di cucine con nuove attrezzature e spazi di preparazione e all’assunzione di Brigaid, una società di consulenza alimentare scolastica fondata dallo chef Dan Giusti, il Dipartimento dellaPubblica Istruzione è riuscito a dimostrare che le 4 scuole superiori del Bronx scelte sono riuscite nell’intento – questo quartiere è stato selezionato perché «è una delle 62 contee dello stato di New York più povere, con la più alta incidenza di malattie legate all’alimentazione». 

Passare dagli alimenti trasformati ai pasti freschi fatti in loco quotidianamente da ingredienti basici è possibile. E, ovviamente, salutare.

 

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cibi freschi, esperimento, mensa scolastica

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