Energia pulita: l’impianto idroelettrico che sfrutta i piccoli salti d’acqua

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Produrre energia pulita dai piccoli salti d’acqua sara’ presto possibile, grazie ad un impianto innovativo della Frendy Energy, che sfruttera’ anche i dislivelli idrici di 1 metro

Produrre energia pulita dai piccoli salti d’acqua sarà presto possibile, grazie ad un innovativo impianto mini idroelettrico (mini – hydro), in grado di sfruttare anche i ‘dislivelli idrici’ di circa 1 metro di altezza. A breve infatti, la ‘Frendy Energy’ (azienda specializzata nell’idroelettrico), in collaborazione con l’Ente Irriguo Est Sesia e il Polo Universitario di Pavia, realizzeranno una tecnologia ‘ad hoc’, capace di produrre energia pulita dai piccoli salti d’acqua artificiali degli acquedotti e dei canali di irrigazione.

Per produrre energia pulita dai piccoli salti d’acqua, il nuovo impianto mini – hydro si baserà, in particolare, sulla tecnologia della coclea idraulica, meglio conosciuta come ‘Vite di Archimede’. Si tratta, in pratica, di un dispositivo elementare (costituito da un’enorme vite posta all’interno di un tubo) che, in antichità, era utilizzato dagli egizi per convogliare grandi quantità d’acqua da un punto più basso ad uno più alto, grazie alla rotazione manuale di un’apposita maniglia. Nel caso del mini idroelettrico però, questo ‘principio meccanico’ è stato usato al rovescio: la ‘Vite’ infatti, al pari di una mini – turbina, produce elettricità sfruttando l’energia di rotazione del salto d’acqua che cade dall’alto verso il basso.

Per produrre energia pulita dai piccoli salti d’acqua, la ‘Frendy Energy’ realizzerà quindi una nuova turbina che, tecnologicamente, sarà simile ad altri suoi impianti idroelettrici basati sempre sulla ‘Vite di Archimede’. La vera differenza però, risiederà soprattutto nella creazione di un impianto che, secondo quanto dichiarato dalla società, avrà delle dimensioni molto più compatte ed un alto contenuto di componenti elettroniche, in grado di superare gli attuali limiti di efficienza del mini – hydro sui salti d’acqua di un 1 metro. 

Produrre energia pulita da questi piccoli dislivelli idrici significa, tra l’altro, essere in grado di sfruttare una vera e propria ‘miniera energetica’ per il settore idroelettrico italiano. Basti pensare che, nel nostro Paese, gli acquedotti, i canali di irrigazione e i fiumiciattoli sono molto diffusi, in particolare al nord: si tratta infatti di 10 mila piccoli salti d’acqua fra 1 e 3 metri di altezza, con una potenza tra i 50 kWh ed i 300 kWh. Un opportunità, questa, che la ‘Frendy Energy’ sta cogliendo al balzo, sia con i suoi impianti attuali (in grado di sfruttare già i dislivelli idrici superiori ad 1,5 metri), sia con quelli nuovi, che dovrebbero essere realizzati entro la fine di quest’anno.

(Matteo Ludovisi)

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