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Fondazione Cotec, più competitività per chi adotta pratiche per attrarre talenti

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(Adnkronos) – La percentuale di imprese che si aspetta un aumento del fatturato nel 2024 è maggiore tra quelle che adottano pratiche per attrarre e trattenere talenti rispetto alle altre (41% vs 31%). Nel Report annuale di Cotec – Fondazione per l’Innovazione, redatto in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere, emerge il nesso diretto tra talenti e performance aziendali. Questo si traduce in una maggiore competitività che si esprime anche sui mercati internazionali: sempre nel 2024, un aumento dell’export è atteso dal 36% delle imprese Talent strategy contro il 26% nel caso delle altre imprese. Con la trasformazione digitale, i laureati Stem sembrano attrarre sempre di più l'interesse delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.  “Stiamo lavorando per dare un volto nuovo alla Pubblica amministrazione, per farla diventare ‘accessibile’, dinamica, competente, meritocratica e, dunque, attrattiva. Vogliamo richiamare l’attenzione dei nostri giovani, favorire il loro ingresso nell’universo del pubblico impiego e, al tempo stesso, trattenere i talenti, garantendo loro percorsi di carriera basati sul merito. In questo senso ho molto apprezzato che nel Rapporto 2024 la Fondazione Cotec faccia riferimento a tre temi fondamentali e strettamente legati tra loro come appunto talenti, capacità e merito. Solo valorizzando il capitale umano, in tutti i contesti, si possono ottenere risultati concreti e duraturi in termini di crescita umana e professionale del personale pubblico”, ha detto Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, all’evento Talent Management – Una sfida per le imprese e la pubblica amministrazione, promosso da Cotec – Fondazione per l’Innovazione in collaborazione con Philip Morris Italia. La fuga dei talenti all'estero rappresenta un ulteriore problema significativo: l'Italia è considerata uno dei paesi europei meno 'attraenti'. Secondo l'indicatore di Attrattività dei talenti dell'Ocse nell'Ue, l'Italia si posiziona al penultimo posto tra gli Stati membri. Incremento salariale, benefit aziendali, flessibilità degli orari di lavoro e percorsi di crescita professionale sono solo alcune delle azioni che possono ridurre la “fuga” dei giovani cervelli italiani (nel decennio 2012 – 2021 una perdita complessiva di oltre 79mila giovani laureati). Nel Report Cotec dedicato al Talent Management sono stati riportati i dati emersi da una ricerca condotta da Intesa Sanpaolo in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, che stila l’identikit dell’expat laureato individuando le caratteristiche e le motivazioni più comuni che lo spingono ad abbandonare il Bel Paese, tra cui la ricerca di maggiori possibilità di carriera, di sviluppo e soprattutto di benessere aziendale, inclusa un’adeguata work-life balance. All’evento di oggi, dedicato al Talent management e alla discussione dei dati emersi nel Report Cotec, hanno partecipato Almaviva, Ferrovie dello Stato Italiane, Leonardo, Materias, Philip Morris Italia e Sisal, in una tavola rotonda in cui sono state presentate le relative talent strategies e avanzate ipotesi di soluzione a ricorrenti criticità, in dialogo anche con rappresentanti del sistema universitario (Università degli Studi di Padova e Luiss Guido Carli). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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