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RICOMINCIO DA TE, ITALIA: ITINERARIO DI VIAGGIO, LA SARDEGNA

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La Sardegna come non l’avete mai vista. Un viaggio alla scoperta delle spiagge più belle, di luoghi nascosti, tradizioni culinarie e culturali

Un desiderio di rinascita. La voglia di ripartire dalle piccole abitudini quotidiane, ma anche di realizzare scelte più ragionate ed impegnative. Tra queste l’organizzazione di un viaggio, di una vacanza o di un semplice weekend per staccare la spina.

Quest’anno l’approccio al turismo sarà diverso, ma non per questo meno coinvolgente e stimolante.

Da situazioni difficili, a volte, possono nascere occasioni inaspettate. Ancora di più se si vive in Italia che, con la sua immensa varietà, offre degli scenari incantevoli.

SARDEGNA

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Un’isola dalla forte identità che si presenta con acque cristalline, spiagge dorate e paesaggi incantevoli. Ma anche con culture antiche e importanti tradizioni.

Il viaggio alla scoperta della Sardegna inizia proprio dal suo capoluogo, ottima base per visitare da una parte all’altra la costa meridionale.

Cagliari e i suoi quartieri sono pieni di storia e cultura.

A partire dal quartiere Castello, caratterizzato da antichi bastioni e vivaci stradine su cui si affacciano le dimore nobiliari di Palazzo Regio.

La scalinata del bastione di Saint Remy lo collega a Villanova, che accoglie i visitatori tra le bellezze del chiostro di San Domenico e la basilica di Nostra Signora di Bonaria, tempio cristiano della Sardegna.

Poi il quartiere della Marina, dagli incantevoli edifici e portici di via Roma, compreso il Palazzo Civico.

Poco distante dal centro storico l’Anfiteatro, una delle maggiori testimonianze romane della Sardegna.

E poi il mare, con il Poetto, spiaggia fiancheggiata da percorso pedonale e pista ciclabile.

Altra attrazione naturalistica è il parco di Molentargius-Saline, da percorrere in mountain bike osservando il volo dei fenicotteri rosa. Non si può lasciare Cagliari senza aver provato una specialità culinaria come la fregola con le vongole.

Da qui ci si sposta verso il mare, a Villasimius, in una costa formata da un anello di spiagge, intervallate da piccole scogliere e dal promontorio di Capo Carbonara.

Sul versante orientale rare bellezze che vanno da Porto Giunco fino alle spiagge di Simius e Traias, e poi ancora Rio Trottu e Manunzas, che contornano Punta Molentis, altra meraviglia di Villasimius.

Si raggiunge Costa Rei percorrendo il Sarrabus, affascinante territorio tra montagna, collina e mare. La macchia mediterranea nasconde angoli di Costa Rei, come Cala Pira, piccola baia incorniciata da dune ricoperte da ginepri e circondata da una fitta pineta.

Si prosegue raggiungendo la spiaggia di Porto Corallo, adornata da una vegetazione che arriva fino all’arenile. Il nome richiama la presenza di colonie di coralli, raccolti fin da epoche remote e usati per la preparazione di oggetti decorativi.

Dall’altra parte della costa si trova Pula, piena di ricchezze naturali e culturali, con a pochi passi dal paese le rovine della prima città fenicia in Sardegna.

Nelle vicinanze la spiaggia di Nora, delimitata dal promontorio della torre del Coltellazzo e poco distante la spiaggia de su Guventeddu, ottima per kite e wind surfisti anche nei mesi invernali.

Il litorale di Santa Margherita di Pula si presenta con una serie di calette di sabbia bianca e graniti rosati, in cui si trovano Cala Marina e Cala d’Ostia. Un’ area dove rilassarsi, con alle spalle una grande pineta che si estende sino alla stupenda Chia.

Poi Teulada, nel basso Sulcis, dove oltre a spiagge e mare incantevoli, è viva la tradizione artigiana, dai ricami di abiti e tappeti ai manufatti in ceramica, pelle e sughero.

Un istmo artificiale collega l’isola di Sant’Antioco alla Sardegna, rinomata cittadina dell’arcipelago del Sulcis.

Porticcioli e case colorate descrivono l’anima di mare del paese. Portixeddu è la spiaggetta più vicina alla città, mentre Capo Sperone è l’estrema punta a sud con mare azzurro e distese di peonie rosa.

Più avanti la solitaria spiaggia s’Ega de is Tirias, da cui visitare in mountain bike o barca il litorale fino a Portu de su Trigu.

Da Portoscuso si arriva sull’altra isola, quella di San Pietro, visitando Carloforte, l’unico centro abitato. Un’enclave ligure e un paese che conserva lingua e cultura dei fondatori, le famiglie di pescatori provenienti dall’isola tunisina di Tabarka. Il paese conquista con vicoli, scorci colorati e vedute sul mare.

A nord-ovest si trova il fiordo che si chiude con l’incantevole Cala Fico, mentre a sud le scogliere a strapiombo della Conca e Le Colonne, due faraglioni emergenti dall’acqua, simbolo di Carloforte.

Un’ esperienza da provare è la cucina carlofortina, e fra maggio e giugno assistere al Girotonno, un evento gastronomico con competizioni culinarie e live cooking.

Non da meno è la vivace sagra del cus cus tabarkino il 25 aprile. Si ritorna sulla terra scoprendo Iglesias, territorio protagonista della storia mineraria sarda, di cui è centro principale. Da qui, infatti, parte il cammino minerario di santa Barbara con tappe da percorrere a piedi o in mountain bike.

Il museo dell’Arte Mineraria ne ripercorre l’evoluzione con ricostruzioni di ambienti minerari ed esposizione di macchine originali. Le miniere sono oggi patrimonio d’archeologia industriale del parco Geominerario della Sardegna.

Il percorso prosegue nella parte occidentale dell’isola, sulla Costa Verde, un insieme d’immense spiagge e imponenti scogliere.

Il mare della Costa Verde raramente è calmo e il vento costante alza onde lunghe e alte, meta ideale per surfisti. Non solo mare e natura, ma anche viva testimonianza del lavoro dei minatori attraverso monumenti dell’archeologia industriale.

Un lungo trekking tra le antiche vie minerarie del Sulcis-Iglesiente. Costeggiando la spiaggia di Fontanamare si scopre Nebida. Del complesso della vecchia miniera di piombo e zinco restano oggi il piccolo villaggio minerario e la maestosa laveria in mattoni che si affaccia sulla costa di Masua, tra cui spicca lo scoglio di Pan di Zucchero, monumento naturale di 132 metri modellato dal tempo. Il complesso di Masua si presenta con un villaggio minerario sul ripido pendio di Punta Cortis, in cui fare visita al museo delle Macchine da miniera.

Dopo questo piccolo viaggio storico- industriale si visita la spiaggetta di Porto Flavia, che si affaccia sul mare cristallino al fianco dei resti della struttura mineraria.

Altro scenario di archeologia industriale è Buggerru, borgo fatto di case disposte a ventaglio con sbocco sul mare della valle del monte Caitas, canale che ha dato nome alla miniera Malfidano, la più importante dell’epopea mineraria di inizio ventesimo secolo. Alla destra del porto la spiaggia di Buggerru e vicino al paese la splendida insenatura di Cala Domestica, incastrata tra falesie calcaree.

Da visitare la spiaggia di Piscinas, nel territorio di Arbus, capolavoro della Costa Verde.

Una località quasi isolata con centri abitati lontani e poche strutture ricettive. Dopo aver percorso sentieri sterrati e sabbiosi, si presenta all’improvviso la sua immensa distesa dorata, di cui un ampio tratto è divenuto la spiaggia naturista più grande in Europa.

Si arriva poi a Oristano, ammirando i monumenti del centro storico come il palazzo d’Arcais e l’insieme di vari stili architettonici che presentano il Duomo. A questa visita si aggiunge la gradevole compagnia di pranzi a base di malloreddus alla salsiccia e mustazzolus come dolce.

Dopo è suggerita una passeggiata a Torregrande, spiaggia oristanese per eccellenza, e al centro del golfo un moderno porto turistico da cui partire alla scoperta delle spiagge dell’area marina della penisola del Sinis.

Durante il periodo di Carnevale, Oristano presenta un evento atteso tutto l’anno: la Sartiglia, giostra equestre di origine medioevale con protagonisti cavalieri che rievocano il glorioso passato della città.

Nelle vicinanze si trova Cabras, paese di origini antichissime che conserva alcune testimonianze di storia antica, tra cui la città di Tharros, fondata dai fenici nell’VIII secolo a.C. su un precedente villaggio nuragico.

Un’ altra attrazione sono le pescherie del paese, dove trovare pescato di qualità come il muggine, dalle cui uova si ricava la prelibata bottarga.

La costa sulla quale si affaccia Cabras disegna l’area marina protetta della penisola del Sinis, che si estende fra la baia di Is Arenas e il golfo di Oristano, comprendendo l’isola di Mal di Ventre e l’isolotto del Catalano.

Il Sinis è un concentrato di ecosistemi naturali in cui si susseguono paesaggi di acqua marina e laguna e dove sono diffuse incredibili testimonianze culturali. Qui avvenne la scoperta dei Giganti di Monte’e Prama, imponenti colossi in pietra di 3.000 anni fa che ora si possono vedere al museo civico di Cabras.

Segue la località di Fordongianus, sulla sponda sinistra della valle del Tirso, dove sorgono le calde e curative Aquae Ypsitanae, terme romane risalenti al I secolo d.C., oggi attrazione archeologica. Il territorio è anche noto per le cave di trachite rossa, verde e grigia, usata dagli scalpellini locali per costruire e decorare le case.

La scoperta dell’isola continua all’interno della sua anima, la Barbagia, enorme territorio che occupa i versanti del massiccio montuoso del Gennargentu, al centro dell’Isola, e i rilievi minori attorno.

Si parte da Seulo, borgo di montagna che fa parte di una delle cinque aree del mondo in cui si vive più a lungo nella media.

Il segreto, probabilmente, è la cucina, che si basa su antiche ricette di matrice pastorale. Seulo si trova ai piedi del monte Perdedu, che il fiume Flumendosa separa dal Gennargentu. Seguendo il suo corso si possono fare escursioni fra profonde gole, rupi calcaree e vallate ricoperte di lecci e macchia mediterranea. Non mancano le tradizioni che si manifestano a giugno con sa tundimenta seulese, una sagra dedicata alla tosatura delle pecore, e a luglio con la sagra de su casu in filixi, un particolare formaggio.

Poi Belvì, piccolo centro agropastorale a 660 metri d’altezza, con le pendici del Gennargentu a est , circondato da boschi di agrifogli, castagni, ciliegi e noccioli. Il centro abitato si presenta con strade strette e tortuose ed esempi di architettura rurale.

Un suo simbolo sono i caschettes, dolci fatti a mano un tempo riservati alle cerimonie.

Si tratta di creazioni di pasta violada farcite con nocciole e miele e aromatizzate all’arancio. Poi a giugno la sagra delle ciliegie, insieme a una mostra d’artigianato, dove vengono esibite le arti di intaglio del legno e di lavorazione del ferro.

Proseguendo verso nord ecco Gavoi, prezioso borgo nel cuore della Sardegna a quasi 800 metri d’altezza, con il vicino lago di Gusana, ottimo per escursioni in canoa e per pesca sportiva. Camminando per le vie del centro, fatto di raffinate case in granito, si possono gustare prelibatezze come il famoso pecorino fiore sardo dop. Oppure andare alla ricerca di scorci con balconi fioriti, da cui artisti di tutto il mondo, ad inizio luglio, si esibiscono in occasione del festival “L’Isola delle storie”, la più famosa rassegna letteraria della Sardegna.

Segue Mamoiada, accogliente centro al confine tra Gennargentu e Supramonte, nei cui rilievi si sviluppano i ‘sentieri dei pastori’, strade della transumanza divenute itinerari di trekking e biking. Attorno al paese intensi profumi di vigne, da cui le cantine locali ottengono i vini Cannonau e Granazza. A questi si accompagna una cucina di tradizione agropastorale con maccarrones de busa, porcetto arrosto, fave con lardo a cui si aggiunge l’arte dolciaria con orulettas (chiacchiere) e s’aranzada.

Un evento da ammirare è il carnevale, una delle più antiche celebrazioni popolari dell’isola.

I protagonisti sono i Mamuthones che portano una maschera nera con tratti marcati e indossano pelli ovine su cui caricano trenta chili di campanacci. Sfilano con passo cadenzato e l’antica danza è ritmata dagli Issohadores in elegante corpetto rosso e maschera bianca.

Restando in tema di storia e tradizioni una tappa obbligata è Orgosolo, un paese che rivela un grande legame con usi e costumi di un tempo. Oltre ad essere la patria del canto a Tenore, è anche un borgo famoso per i particolari murales che decorano stradine, piazze e case del centro storico. Raccontano di vita quotidiana, tradizioni pastorali, ma anche dissenso, malessere e lotte popolari.

Un patrimonio di 150 opere da ammirare per stile e vivacità di colori.

Non molto distante un monumento naturale da scoprire, il canyon di Gorroppu, uno dei più profondi d’Europa, con 22 chilometri percorribili per un lungo tratto e pareti alte 450 metri. Il percorso continua con una passeggiata nel centro storico di Nuoro, ammirando antiche case in pietra, cortili e portici.

Fra i quartieri storici da visitare c’è Séuna, un tempo dimora di contadini e artigiani, e Santu Pedru, che ospitava pastori e proprietari terrieri.

Qui si trova il museo su Grazia Deledda e casa natale della scrittrice che aprì i confini della Sardegna al mondo.

Merita attenzione anche il museo della Vita e delle Tradizioni popolari sarde, un profilo della cultura tradizionale con elementi rappresentativi come i costumi. Ma per vederli dal vivo si deve partecipare alla sagra del Redentore, l’ultima domenica di agosto, con la sfilata di gruppi folk provenienti da tutta la Sardegna.

L’avventura in Barbagia si conclude con Bitti, paese a oltre 500 metri di altitudine con grandi e basse case in pietra disposte ad anfiteatro e intrecciate in stretti vicoli. Località in cui la produzione lattiero-casearia, in particolare di pecorino, è una tradizione raccontata anche nel museo della Civiltà contadina e pastorale, allestito in una casa padronale nel centro del paese.

Dal centro dell’isola si prosegue verso la costa orientale sarda dove si incontra Orosei, cittadina nella valle del Cedrino vicinissima al mare.

La costa si presenta con sabbia bianca alternata a strapiombi. Come a Cala Liberotto, baia amata da surfisti e appassionati di immersioni. Poco distante Cala Ginepro e vicina al paese la Marina di Orosei, arenile con le belle spiagge di su Petrosu e Cala di Osalla, distesa dorata immersa nel verde.

Il centro storico di Orosei è disseminato da chiese e una particolare visita merita il museo Don Nanni Guiso, che raccoglie teatrini in miniatura di tutta Europa. Le feste hanno antiche radici e nelle sagre emergono i sapori di mare assieme a dolci come le seadas cosparse di miele di corbezzolo. Tradizioni e arte manifatturiera unite a mare splendido e montagne del Supramonte.

A Dorgali è possibile.  Lungo le vie del centro storico si passeggia fra case di pietra vulcanica e botteghe, in cui  i gioielli in filigrana, le ceramiche e i tappeti portano alla scoperta della vocazione artigiana del borgo.

Poco fuori dal paese il golfo di Orosei dove un’intrigante discesa conduce sino alle insenature della frazione di Cala Gonone, attrazione di appassionati di natura e avventura.

Attraverso un affascinante trekking oppure via mare si arriva alla spiaggia di Cala Luna, una delle meraviglie del Mediterraneo, delimitata da un bosco di oleandri.

Da Cala Gonone è anche possibile fare un’escursione guidata alle cavità naturali delle Grotte del Bue Marino, tra stalattiti e stalagmiti, dentro le quali si svolge il Cala Gonone Jazz concerto dal fascino unico.

Si prosegue raggiungendo Baunei, nel cuore dell’altopiano del Golgo, da dove è possibile avere un panorama che si estende dal Gennargentu al golfo di Orosei. Qui è presente una rampa di lancio per parapendio e attorno all’abitato si estende il Supramonte di Baunei, con sentieri di trekking, che vanno dalla montagna al mare, e pareti verticali ideali per l’arrampicata sportiva.

Poi il litorale di Baunei, sulla cui costa si trova Santa Maria Navarrese, di fronte all’isolotto d’Ogliastra. Dal suo porto si raggiungono le acque di Cala Goloritzè, che sgorgano da sorgenti sottomarine, e Cala Sisine che si mostra alla fine di un antico letto di fiume ricoperto da alberi secolari, una località di mare con aspetto di montagna.

Spiagge tropicali, boschi e macchia mediterranea danno accesso a Tortolì.

A questo paesaggio si aggiunge una peculiarità: una striscia di porfido rosso parallela alla costa. Le Rocce Rosse sono il monumento naturale della frazione di Arbatax, che vengono fuori da acque verdi smeraldo e regalano un incredibile combinazione di colori.

Dietro le Rocce Rosse il Lido di Orrì, tra insenature nascoste e spiaggette, come Cala Ginepro, sabbia fine, sassolini levigati e un boschetto di ginepri. Vivere un’esperienza in Ogliastra ammirando la natura, ma anche gustando culurgiones e zuppe, porcetto e agnello arrosto, insieme ad un bicchiere di Cannonau.

Partendo da Orosei in direzione nord si arriva in una Sardegna conosciuta, che però non smette mai di regalare emozioni.

Iniziando da Budoni, paese racchiuso tra le colline e dotato di un favoloso borgo di pietra.  Per chi ama il fascino antico, gli stazzi di San Pietro sono un percorso indietro nel tempo, fatto di antiche abitazioni pastorali costruite con pietre millenarie, che presentano l’immagine del borgo sardo di campagna nell’Ottocento.

Fra sabbia candida e macchia mediterranea la zona offre le località di Baia Sant’Anna e Cala Budoni.

Restando sul mare si succedono le spiagge di San Teodoro, il cui territorio celebra altre meraviglie costiere come la spiaggia di Coda Cavallo.

Da qui lo sguardo volge verso l’imponenza di Tavolara, una montagna calcarea e granitica che spunta dal mare, alta 560 metri e lunga quattro chilometri, dalle incantevoli tonalità di colori.

E poi si aggiungono località meno famose, ma che meritano una visita come Baia Salinedda e Cala Suaraccia.

Ma San Teodoro è anche gioia per il palato. Ad un bicchiere di Vermentino di Gallura si accompagnano prodotti tipici. Dalla zuppa gallurese con pane, formaggio e brodo di manzo ai dolci, cucciuléddi milàti (fagottini al miele) e niuléddha, con mandorla e arancia grattugiata.

La città di Olbia si sporge su un golfo incantevole, che racchiude l’area marina di Tavolara e permette l’accesso alla Costa Smeralda.

Per chi volesse provare l’esperienza di un tipo di vacanza esclusiva e lussuosa, da qui si possono raggiungere le vicine Porto Cervo e Porto Rotondo.

Sulla costa olbiese si presentano le insenatur di Porto Istana e il Lido di Pittulongu. Accanto si trova la spiaggia dello Squalo, il Pellicano e più a nord Rocce e Bados, al confine con Golfo Aranci.

Nelle vicinanze due bellezze naturali importanti. Caprera, che oltre ad essere una splendida isola riserva naturale, deve la sua fama come ultima residenza di Giuseppe Garibaldi. E proprio nel Compendio Garibaldino si trovano oggetti quotidiani, beni e cimeli dell’eroe dei due mondi. Caprera è collegata alla Maddalena da un ponte di 600 metri.

La Maddalena, isola maggiore dell’arcipelago delimitata da insenature e calette con entroterra collinare. Luogo meraviglioso con panorami imperdibili. Da qui si può partire alla scoperta di altre isole vicine come Santo Stefano, Budelli e la celebre spiaggia Rosa.

Santa Teresa di Gallura, invece, è una cittadina che segue l’andamento di due insenature e si affaccia sulle scogliere di Bonifacio.

Altre splendide spiagge ruotano attorno al borgo, come Cala Sambuco e Cala Balcaccia.

Percorrendo la parte che unisce la penisola promontorio alla terraferma, si arriva alle spiagge di Rena di Ponente e Rena di Levante. Visitando entrambe si può godere sempre del mare calmo.

Poi nella parte occidentale del capo si trova Cala Lunga- Valle della Luna, simbolo di Santa Teresa, dove emergono calette nascoste tra pareti di granito modellate dalla natura.

Sempre a nord dell’isola, ma nella zona occidentale, ecco Tempio Pausania, cittadina con particolare centro storico fatto di edifici e pavimentazioni in granito e viali alberati. Qui si trova Piazza Faber, intitolata a Fabrizio De André, con un’installazione progettata in collaborazione con Renzo Piano.

Al cantautore, che visse a lungo nella tenuta dell’Agnata, è dedicato l’evento Incontri.

La città è celebre per la lavorazione di granito e sughero, ma anche per soddisfare il palato, tra vini quali Vermentino, Karana e Moscato, e dolci come li casgiatiniù a Pasqua e i papassini a Natale.

Segue Sassari, un centro caratterizzato da edifici signorili, luoghi d’arte e cultura.

La testimonianza preistorica più imponente è l’altare di monte d’Accoddi, piramide a gradoni che ricorda i santuari mesopotamici, edificato nel IV millennio a.C. Da non dimenticare le tradizioni. La penultima domenica di maggio si svolge la Cavalcata Sarda, sfilata di costumi tradizionali. E la cucina, con la favata e le ‘monzette’, lumachine cotte con la pastella. Poi il mare, con la distesa di sabbia di Platamona, nel golfo dell’Asinara, storicamente spiaggia dei sassaresi.

Posizionato nell’estrema parte nord-occidentale della Sardegna, Stintino sembra voler abbracciare l’Asinara.

Proprio in quel punto si trova la spiaggia de La Pelosa, con un fondale limpido e bassissimo per decine di metri.

A fianco la Pelosetta, racchiusa da un isolotto dominato da una torre aragonese. La storia di Stintino è legata a pesca e lavorazione del tonno. E proprio queste sono alla base della tradizione culinaria. Nei ristoranti della costa o delle stradine del borgo sono da provare il polpo in agliata, la zuppa d’aragosta e la bottarga di tonno.

Dirigendosi più a sud si incontra Alghero, con un centro storico pieno di vicoli, case antiche e mura gialle che ricordano le origini catalane del paese. La Riviera del Corallo è il suo litorale, dato che qui vive la maggiore colonia di corallo della qualità più pregiata.

Buona parte della costa è protetta dall’area marina di Capo Caccia – Isola Piana, dove poter visitare la grotta di Nettuno, da raggiungere via terra tramite l’Escala del Cabirol, e via mare con imbarcazioni che partono dal porto turistico. La fama di Alghero per il corallo si nota nella locale arte manifatturiera, dove viene unito all’oro in uno speciale legame artistico.

Poco distante uno dei borghi più caratteristici della Sardegna: Bosa.

Il quartiere sa Costa regala un’immagine indimenticabile. Case variopinte si innalzano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, da raggiungere a piedi e dall’alto godersi il panorama di tutta la cittadina.

Il paese è situato sul Temo, unico fiume navigabile in Sardegna, e nella foce di questo si trovano il porto turistico fluviale e accanto Bosa Marina, assieme alle spiagge di s’Abba Druche e Portu Managu che completano lo scenario di bellezze costiere. In compagnia di un calice di Malvasia, uno dei vini dolci sardi più amati, si ammira la tradizione artigiana di Bosa e le sue eccellenze: gioielli di corallo, cesti di asfodelo e tessuti.

Alessandro Campa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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