ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Emirati, trovato morto rabbino scomparso. Ira Israele: "Crimine spregevole"-Tragedia a Iglesias, due minori morti in scontro tra scooter e auto-Cop29 raggiunge accordo sul clima, Biden: "Nessuno può impedire rivoluzione verde"-Verstappen campione del mondo 2024, Russell vince Gp Las Vegas-Russia, l'analista: "Bomba nucleare? Putin non bluffa, inevitabile scontro con Ue"-Non solo Putin, anche Kim avverte gli Usa: "Continue provocazioni, rischio conflitto armato"-Giornata contro la violenza sulle donne, Gloria Peritore: "Sul ring sono rinata. E ho trovato l'amore vero"-Coppa Davis, Italia-Olanda: orario e dove vederla-Cop 29, approvato accordo: 300 miliardi di dollari all'anno per i Paesi poveri-Ucraina-Russia, Zelensky: "Guerra può finire nel 2025, nuovo piano entro gennaio"-Daniele, nato due volte, dal trapianto di cuore alla mezza maratona: la storia-Covid 2024, cosa c'è di nuovo su XEC la variante che dominerà in inverno-Mandato d'arresto Netanyahu, Tajani: "Salvini parla da capopartito, decidiamo Meloni e io"-Figc, idea Del Piero per la presidenza: un numero 10 per la federazione?-Parma-Atalanta 1-3, Gasperini aggancia Inter in vetta-Berrettini, il colpo stellare e Kokkinakis va ko - Video-Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 23 novembre 2024-Vannacci lancia il suo movimento 'Il mondo al contrario': "Nessuna spaccatura con Salvini"-Alessandro Basciano: "Dirò la verità su quel che ho passato per un anno intero" - Video-Basciano esce dal carcere: "La verità è venuta a galla, chi ha mentito pagherà le conseguenze"

Scavi di Pompei, non basta un super manager

Condividi questo articolo:

Per la riqualificazione degli scavi di Pompei serve un manager ad hoc, una mano competente e tanti soldi

 

Il governo ha finalmente battuto un colpo sulla cultura, e questo è un segnale positivo. In particolare sono stati annunciati alcuni interventi sul rilancio degli scavi di Pompei che almeno danno il senso di una doppia consapevolezza. Da un lato il riconoscimento di un valore specifico di questo sito, delle sue potenzialità fino ad oggi tutte sprecate, della sua forza dipatrimonio inestimabile, se utilizzato come si conviene. Dall’altro versante, si prende atto che l’attuale struttura burocratica e amministrativa che sovrintende agli scavi, e dipende direttamente dal ministero della Cultura, non è altezza di una scommessa così impegnativa.

Lo avevamo scritto in più occasioni: per Pompei servono un braccio operativo ad hoc ed un manager competente che ne abbia la guida. Il governo così ha messo in campo l’Unità Grande Pompei, una sorta di sovrintendenza speciale, che di fatto commissaria il sito e ne affida la regia a un direttore generale che dovrà occuparsi sia della conservazione sia della valorizzazione. Vedremo poi se questa buona intenzione non si riduca a un comunicato stampa e se, in sede di attuazione del provvedimento, l’Unità Grande Pompei avrà risorse sufficienti e uomini giusti. Nella stessa direzione, con una semplificazione dei soggetti coinvolti e con una necessaria concentrazione di competenze, va considerata con favore la decisione di accorpare laReggia di Caserta, un’altra vergogna nazionale, con il polo museale di Napoli.

Ma sulle risorse il governo resta ancora nel vago e non scioglie il vero nodo gordiano che riguarda buona parte dei beni culturali in Italia: dove trovarle. I fondi ordinari, se e quando arrivano, a stento bastano per pagare personale e bollette. I fondi straordinari, quelli europei per intenderci, a Pompei sono già stanziati per i cantieri dei restauri, la cui apertura procede con il passo della lumaca e potrebbe, auguriamocelo, avere una scossa dalla nuova gestione. Altre risorse, nelle attuali condizioni della finanza pubblica, non se ne vedono, e dunque non resta che il coinvolgimento dei privati. Sebbene in Italia non ci sia mai stata una grande e visionaria generosità da parte degli imprenditori a difesa del patrimonio culturale nazionale, i privati pronti ad investire oggi ci sono, come dimostra il finanziamento del gruppo Tod’s per il restauro del Colosseo. Nonostante i soliti ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato il cantiere si dovrebbe aprire ed è chiaro a tutti che senza i soldi della famiglia Della Valle ilColosseo sarebbe destinato a marcire. Il governo, nel decreto approvato ieri, auspica e in modo vago promette di sostenere l’intervento dei privati che a Pompei sarebbe essenziale.

Ma ci vuole qualcosa in più di una generica dichiarazione d’intenti. Un imprenditore o anche un ricco rentier non metteranno mai un euro per valorizzare gli scavi senza rintracciarne un vantaggio, anche di natura economica e non solo di reputazione. E per avere dei vantaggi, a parte le possibili detrazioni fiscali, i privati devono avere una voce in capitolo nella gestione dei servizi che a Pompei, sulla carta, valgono importanti fatturati. Senza convenienze, dai privati non arriverà un euro, e senza i loro soldi la valorizzazione degli scavi sarà solo virtuale: da qui non si esce, se non con la scorciatoia dell’ideologia e della demagogia. D’altra parte buone pratiche di collaborazione tra il pubblico e il privato, garantendo sempre e comunque al primo la tutela del bene, in Italia esistono, come per esempio nel caso della Reggia di Venaria a Torino. Basta saperle replicare, anche nel Sud. Con diligenza e, il ministro Massimo Bray ci consenta un consiglio, senza troppa retorica. Quando, come ha fatto ieri, Bray annuncia chePompei «diventerà il simbolo di quello che siamo capaci di fare in Italia», almeno pecca di ottimismo. Anche perché prima di lui le stesse parole erano state pronunciate da Mario Monti, e sappiamo come è andata a finire.

Continua a leggere su www.nonsprecare.it 

Questo articolo è stato letto 35 volte.

governo, Pompei, scavi pompei

Comments (4)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net