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Italiani vulnerabili e cinici

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Il rapporto del Censis fotografa un’Italia vulnerabile, impaurita e cinica, con più disuguaglianze e meno integrazione

 

Gli italiani sono sempre più soli, impauriti, vulnerabili e cinici. A dirlo è il Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014, del Censis. La fotografia del Bel Paese non è certo bella: 3 milioni di disoccupati, 1,8 mln di inattivi e 3 milioni di persone che, pur non cercando attivamente un impiego, sarebbero disponibili a lavorare.

La crisi, secondo il rapporto, ha aumentato le diseguaglianze, incidendo anche sull’integrazione. Il credo che l’Italia avesse fatto ‘della coesione sociale un valore’ ritenuto ‘indenne dai rischi delle banlieue parigine’ è stato smentito: le problematicità di alcune zone urbane ‘non possono essere ridotte ad una semplice eccezione’. 

E non solo. La crisi economica ha reso tutti più vulnerabili e cinici. Si avverte, si legge nel rapporto, ‘una percezione di vulnerabilità’: ben il 60% degli italiani è convinto che chiunque possa capitare di finire in povertà, ‘come fosse un virus che può contagiare chiunque’. La reazione è un ‘attendismo cinico’, per cui non si investe e non si consuma, il contante è considerato una tutela necessaria e prevale la filosofia del ‘bado solo a me stesso’.

 

Nemmeno il Jobs act sembra ridare fiducia. ‘Il Jobs act dà centralità al lavoro a tempo indeterminato, confidando che possa incrementare le opportunità di occupazione. Ma considerando la quota dei contratti part time e a tempo determinato sul totale degli occupati nei Paesi europei, si registra una certa correlazione tra la loro diffusione e più alti tassi di occupazione’.

gc

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