ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Il debito supera i 3000 miliardi, Bankitalia spiega cosa significa-Tabacco, Philip Morris Italia lancia quarta edizione call for innovation dedicata alla filiera-"Lo scontro Trump-Bergoglio è già iniziato", parla l'ex agente Cia-Bonus elettrodomestici 2025, come funziona: occhio a click day-Bimba ingoia pila a bottone, salvata grazie a sinergia Meyer Firenze-Ospedale cuore Massa-Disfunzione erettile, cresce consumo 'pillole del sesso': pochi gli impianti protesi pene-Berlusconi, l'amarezza di Pera: "Basta infamia contro uomo Stato, Meloni raccoglie il meglio"-Riforma giustizia, Nordio: "Cambiato idea? Dal '97 propongo separazione carriere"-Ragusa, scooter non si ferma ad alt Polizia e si schianta: 15enne gravissimo-Incidente sul lavoro a Potenza, imprenditore edile muore in cantiere a Muro Lucano-Cade dalla bici e finisce sotto un'auto, morto 59enne nel Mantovano-Migranti in Albania, Rama: "Centri? Funzioneranno, hanno già ruolo di deterrenza"-Turismo, gli italiani amano viaggiare ma l'86% si blocca durante la prenotazione-Troppo tifo agli Australian Open, Auger-Aliassime e Fokina cambiano campo - Video-Italiano arrestato in Venezuela, Tajani convoca incaricato d'affari-Psicologi in concerto a Napoli e Roma: "Affrontiamo nostri problemi scrivendo canzoni"-Caos treni, da Fs esposto per "troppi incidenti sospetti". Lega: "Da sinistra sciacallaggio"-Grande Fratello, Helena Prestes eliminata. Televoto truccato? È caos tra gli utenti-Presidente Iran: "Piano Teheran per uccidere Trump? Non c'è mai stato"-Harry e Meghan 'turisti del disastro', la polemica dopo gli incendi a Los Angeles

La chemioterapia lavora a livello mitocondriale

Condividi questo articolo:

Gli scienziati hanno studiato l’effetto debilitante delle cure chemioterapiche

Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Physiology-Cell Physiology, la chemioterapia potrebbe causare una disfunzione mitocondriale nei muscoli dei pazienti. Di qui, l’affaticamento, la debolezza, lo stress ossidativo e la perdita di massa muscolare.

Nella ricerca, condotta presso l’Università del Vermont, gli studiosi hanno analizzato le pazienti con cancro al seno, trovando un legame diretto tra farmaci chemioterapici – come la doxorubicina e il paclitaxel – e danni alla muscolatura.

I mitocondri sono il centro energetico delle cellule. Il trattamento del cancro dovrebbe massimizzare la produzione di energia delle cellule, non limitarla. Massimizzare la produzione di energia mitocondriale è, infatti, una delle chiavi per un sano recupero da malattie come questa. Lo stress ossidativo portato dalla cura, però, potrebbe aprire la strada a una recidiva.

Il team di ricerca dell’Università del Vermont ha confrontato le fibre muscolari delle donne sane e di quelle malate, prima e dopo la rimozione del tumore e la chemioterapia. Rispetto al gruppo di controllo sano, queste ultime avevano una perdita muscolare pronunciata, concentrata in un’area della sezione trasversale inferiore delle fibre muscolari.

Successivamente, i ricercatori hanno applicato farmaci chemioterapici alle cellule muscolari murine. I numero dei mitocondri è notevolmente diminuito ed è stato registrato stress ossidativo e atrofia. I ricercatori hanno scoperto che la doxorubicina e il paclitaxel danneggiano le cellule, limitando la produzione di energia mitocondriale, accelerando la morte cellulare e creando condizioni per malattie croniche.

Secondo i ricercatori, i risultati spiegano l’affaticamento e la disabilità funzionali portati dalle cure per il cancro, compresa l’atrofia muscolare.

Nel frattempo, un nuovo studio ha dimostrato che la chemio non è la migliore opzione per un’intera parte di malati di cancro al seno e così gliene offre un’altra.

Questo articolo è stato letto 21 volte.

chemio, Chemioterapia, Mitocondri

Comments (12)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net