Fukushima, un anno dopo il disastro nucleare – Speciale Ecoseven
A un anno dal disastro di Fukushima il Giappone rinuncia al nucleare? Reattori che si chiudono e si riaprono, Ecoseven ti propone lo speciale di Marzo scorso
11 marzo 2011. E’ passato un anno dal disastro nucleare di Fukushima. Terremoto, Tsunami e scoppio della centrale nucleare. Sono bastate poche ore perché il Giappone cambiasse volto.
Quel giorno di marzo, in Giappone, si scatena il terremoto di magnitudo 9.0 della scala Richter. Cinque impianti nucleari giapponesi si trovano nella zona colpita, e tra questi vi è anche Fukushima la centrale che fornisce energia alla capitale Tokio. Poco dopo il terremoto un allarme tsunami viene diffuso nel paese, si teme per la centrale nucleare. Quando le onde, alte 14 metri si sono abbattute sulla terra ferma, anche la centrale di Fukushima viene colpita. Due operai che stanno controllando i danni nel sotterraneo vengono uccisi all’istante e le sale di controllo piombano nell’oscurità. In pochi secondi diventa impossibile monitorare la pressione e la temperatura. Tre reattori esplodono.
A un anno dal disastro dello scoppio della centrale nucleare di Fukushima il Giappone appare come uno Stato completamente diverso. Nel 2011 il Giappone era un popolo tecnologicamente avanzato, un popolo di concorrenti e un popolo da temere. Era un popolo che si fidava delle scelte del Governo e ed era anche uno dei popoli più ricchi del pianeta. Ma soprattutto era un popolo che basava la sua stabilità energetica e la richiesta di energia sul nucleare. E basta solo dire che, a un anno di distanza dal terribile disastro di Fukushima, il Giappone ha rinunciato completamente al nucleare, per capire quanto questa nazione sia cambiata e sia stata segnata in quel tragico giorno. Tra un mese non ci sarà più un solo watt prodotto dalle centrali atomiche.
Negli ultimi 12 mesi sono stati avviati una serie di stress test che avrebbero dovuto mettere alla prova le varie centrali, per controllare se fossero in grado di rimanere in sicurezza in seguito a terremoti o tsunami. Ogni centrale veniva spenta e per poi essere riaccesa una volta terminati i test. Ma ogni centrale spenta non è stata più riaccesa, per sicurezza, per guasti o semplicemente per paura.
Ad oggi, il Giappone prende la sua energia da solo due centrali nucleari attive, ma già è deciso che una di queste verrà spenta tra due settimane e l’altra a fine aprile. Il Giappone, dopo 50 anni, non avrà più energia atomica, se nessuna delle centrali spente verrà riattivata.
Ora il Giappone guarda all’energia pulita e all’eolico. Un progetto del gruppo giapponese Marubeni e di altre aziende nipponiche prevede la possibilità di realizzare un impianto eolico offshore al largo di Fukushima, che potrebbe fornire al Giappone 12 MW. Il parco eolico offshore potrebbe entrare in funzione anche nel 2016.
Video Esplosiane Nucleare a Fukushima
Il Giappone è ricorso anche all’uso del fotovoltaico. Il Governo doterà l’80% delle case di impianti solari, entro il 2020. Arrivando ad ottenere una copretura completa entro il 2030.
Guarda le immagini prima e dopo il disatro della Centrale di Fukuschima
Ecco il Video della nube a Fukushima
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