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Auto elettrica, batterie piu’ efficienti grazie agli scarti di zolfo

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Le nuove batterie, realizzate da un team di scienziati attraverso il riciclo degli scarti di zolfo, sarebbero in grado di migliorare le prestazioni delle auto elettriche

Le batterie al litio realizzate con gli scarti dello zolfo aumentano l’efficienza delle auto elettriche. Lo affermano alcuni scienziati dell’Università dell’Arizona che, recentemente, sono riusciti a sviluppare un nuovo processo chimico, attraverso cui è possibile trasformare i rifiuti dello zolfo in una plastica leggera, da utilizzare nelle attuali batterie al litio ed in grado di migliorare le prestazioni delle auto elettriche.

Le nuove batterie al ‘litio-zolfo’ (Li-S), più leggere ed economiche di quelle attualmente utilizzate nelle auto elettriche ed ibride, sono state realizzate, in particolare, attraverso la creazione di un nuovo polimero ottenuto (in laboratorio) dagli scarti dello zolfo. Grazie a questo materiale, è stato quindi possibile procedere con una lavorazione chimica dell’elemento sulfureo allo stato liquido, arrivando a sviluppare una speciale plastica, utilizzata per incrementare l’autonomia degli accumulatori al litio (nel ciclo carica/scarica). 

Le batterie al ‘litio-zolfo’, avrebbero inoltre delle proprietà elettrochimiche straordinarie: con una densità ‘teorica’ di 600 Wh/kg, i nuovi accumulatori per auto elettriche riuscirebbero a raddoppiare, a parità di peso con i classici ‘generatori’, la capacità assicurata dalla soluzione agli ioni di litio.

Le nuove batterielitio-zolfo’, benché ancora legate ad una fase di sperimentazione in laboratorio, dovrebbero presto essere pronte al un successivo step di produzione commerciale. Si tratta, ovviamente, di una scoperta di  grande rilevanza ambientale perché, anche se lo zolfo di scarto che deriva dal petrolio e dal gas naturale, viene impiegato per alcuni usi industriali, le quantità prodotte sono così elevate che è utile trovarne nuovi impieghi. Lo zolfo infatti, come prodotto di ‘scarto’ industriale viene accumulato, in grandi quantità, in montagne gialle di rifiuti, difficilmente riciclabili.

(Matteo Ludovisi)

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