inquinamento da piombo

L’impatto dell’inquinamento da piombo sui nostri corpi

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inquinamento da piombo

Lo studio pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology

Qual è l’impatto dell’industrializzazione e dell’inquinamento da metalli pesanti, in particolare da piombo, sul corpo umano?

La risposta viene da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology, con la partecipazione di ricercatori della Sapienza di Roma.

L’indagine ha analizzato i resti umani di 132 individui vissuti in epoca preistorica in diverse necropoli del Centro Italia con l’obiettivo di rilevare le variazioni nel tempo dei tassi di produzione di piombo e del rischio di esposizione dell’essere umano a questo metallo.

In particolare l’analisi è stata focalizzata sulla concentrazione 24 elementi, tra cui il piombo, nei frammenti ossei di individui vissuti a Roma e nella aree circostanti, a partire da 12.000 anni fa e fino al XVII secolo.

Lo studio ha evidenziato come la concentrazione di piombo nelle ossa e nei denti rifletta i cambiamenti storici nella produzione di questo metallo.

L’inquinamento da piombo negli esseri umani segue, quindi, i tassi della sua produzione; più ne viene prodotto e più i corpi lo assorbono con un conseguente effetto altamente tossico.

Senza dubbio le persone più a rischio sono quelle con maggiore esposizione professionale (minatori e dipendenti degli impianti di riciclaggio) ma questo metallo è presente sotto altre forme nella vita quotidiana di tutti noi. Non a caso ad un incremento della produzione mondiale di piombo sono aumentati anche i suoi tassi di assorbimento riscontrati nelle persone che vivevano in quei periodi storici e non direttamente coinvolte nei processi di produzione.

Diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione al piombo è molto tossica nelle persone, specialmente nei bambini, e che essa avviene anche attraverso la dieta, l’inquinamento dell’aria e la risospensione del suolo urbano. Senza dimenticare, poi, la crescente domanda di metalli nella produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche e altri dispositivi elettronici.

Lo studio suggerisce, quindi, di tenere in maggiore considerazione l’igiene industriale, le modalità di riciclaggio sicuro dei metalli nonché le sue implicazioni ambientali e tossicologiche nella selezione dei metalli per uso industriale.

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