Le alghe potrebbero essere la chiave per il biofotovoltaico del futuro

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Un nuovo design che utilizza le alghe geneticamente modificate per le celle a combustibile che creano elettricità grazie alla fotosintesi

I ricercatori della University of Cambridge hanno sviluppato una nuova cella a combustibile alimentata dalle alghe geneticamente modificate che è cinque volte più efficiente rispetto ai modelli esistenti che utilizzano piante e alghe microscopiche poiché riduce al minimo la quantità di elettricità che viene dissipata quando non sono usate. Questo nuovo design non è solo più efficiente, è anche più economico e pratico da usare rispetto ai precedenti tentativi .

Queste celle a combustibile alimentate da alghe, descritte in una ricerca sulla rivista «Nature Energy», sono un tipo di dispositivo biofotovoltaico (BPV), noto anche come cella solare «bio». I BPV raccolgono l’energia solare e la convertono in corrente elettrica utilizzando le capacità fotosintetiche di microrganismi come le alghe. Si tratta di una fonte di energia alternativa sia ecologica che economica.

Tra i motivi per cui questa nuova versione proposta dalla University of Cambridge è da preferirsi alle precedenti c’è anche il fatto che, mentre prima la ricarica (ovvero la raccolta della luce e la generazione di elettroni) e l’erogazione di energia (ovvero il trasferimento al circuito elettrico) avvenivano all’interno dello stesso comparto, in questo nuovo approccio, i ricercatori hanno sviluppato un sistema a due compartimenti in cui i processi di ricarica e consegna sono separati. Avendo spesso la ricarica e l’erogazione necessità contrastanti, questo aumenta le prestazioni.

Questo design inoltre consente lo stoccaggio, in modo che l’energia creata durante il giorno possa essere salvata e utilizzata di notte o nei giorni nuvolosi – le celle che non possono farlo non sono destinate a un uso commerciale diffuso.

Anche se, al momento, queste bio-celle solari non sono ancora abbastanza potenti per un uso significativo, potrebbero essere utilizzate per alimentare griglie di dimensioni ridotte.

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